domenica 13 ottobre 2019

AMORE FATALE O ESISTENZIALE?

L'ARTE DI CAVARSELA (2011)
George è un adolescente che nonostante la sua tenera età vive una profonda crisi filosofica ed esistenzialista, i suoi ragionamento sono molto Sartriani, ispirati da Camus e si prospetta infondo un futuro nichilista degno di Nietzsche: partendo dall'assioma che l'uomo è comunque mortale, se devo morire che senso ha darmi da fare, che senso ha costruire un qualcosa che prima o poi deve finire. Per lui tutto è indifferente finchè non vede una ragazza Sally, salvandola subito da una punizione per fumare a scuola prendendosi lui per lei la colpa, intanto a lui le colpe non lo toccano più di tanto. Per ricambiare il suo gesto, la ragazza inizia a frequentarlo e lo introduce nel suo mondo fatto di amici, feste e persino la conoscenza della sua madre che ancora attraverso l'età tardiva di voler fare l'eterna ragazzina che si porta al letto l'amante di turno. Ma quella donna, esperta di come si gioca con i sentimenti degli uomini avverte la figlia: tu gli piaci a lui e fai attenzione, è bravo e con questo tipo di ragazzi non si gioca. E' qui si incontrano e si scontrano l'insicurezza di lui e il bisogno di sicurezza di lei. George Ha un carattere isolato, chiuso più che riservato, persino incapace di esprimersi a livello emotivo, lei invece espansiva, estroversa, emotivamente con la scuola della madre persino slanciata, porta George a temerla, irrigidirsi e prenderne le distanze. I qui pro quo scoppiano, malintesi, attese, le cose non dette ma risapute, i silenzi taciti... tutto porta lei ad innamorarsi di un amico di George che lo aveva rassicurato di non interferire nella sua faccenda amorosa, invece ... è un film pieno di vita, dove questi ragazzi a tentoni e testate imparano a muoversi nei vicoli stretti dei sentimenti, dei rapporti, die compromessi, delle illusioni, delle delusioni, dei tradimenti.... Sembra uno dei tantissimi film con lo stesso cliché dell'adolescente inquieto e senza prospettive che alla fine la spunta ed esce vincente, ma in realtà è un film sottile, tessuto di fini ed ambigui sentimenti emozioni e ragionamenti.
La domanda finale esistenzialista resta: se tutto deve finire prima o poi, perchè soffrire se l'amore non dura per sempre? 

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