Il Piccolo Buddha

PARLARE AGLI ADULTI ATTRAVERSO I BAMBINI
E’ un film da bambini apparentemente per bambini
e sull’infanzia e la sua potenzialità spirituale,
in questo senso si giunge agli gli adulti che hanno dimenticato
il bimbo che giace in loro, anzi soprattutto per gli adulti
che sono il punto di riferimento per tanti bambini.
Detto nel nostro linguaggio occidentale ex-cristianizzato:
a catechismo dovrebbero andare i genitori, non i figli,
perchè di cultura spirituale gli adulti sono cresciuti orfani,
a prescindere della fede credenza o religione.

DOVE SONO LE OASI DI INTERIORITÀ ?
Oggi esistono centenari di posti dove ristorare il corpo:
palestre, centri benesseri, beauty farm, parrucchiere,
centro massaggi, solarium, ristoranti, disco, ecc... ecc... ...
ma per ristorare ed abbellire l'anima? una palestra per il cervello?
un massaggio per i nostri traumi? un ritocco al nostro carattere?
una lampada alle nostre fobie? ...

Questo è terribile: viviamo in una società che
ha abbandonato la sua dimensione portante, sanante,
luminosa, il suo motore vivente, ha trascurato
fino alla quasi totale misconoscenza la vita interiore,
lo spirito, l'anima, l'intuizione o consapevolezza mentale.
nelle giungle di cemento chiamate metropoli
le anime vivono nel più arido deserto spirituale.

SIAMO MENDICANTI DELL'ASSOLUTO,
ERRANTI NELLA LUCE VERSO IL BUIO DIVINO

LA VERITÀ E' UNIVERSALE
La verità è una quindi unica ma non esclusivista, è universale, non ha razza, non ha nazionalità, non ha un idioma, passa attraverso il cuore degli essere umani (che contrazione, proprio il significato di CATTOLICO è universale, invece strada facendo diventò una religione assolutista ed esclusivista).
Il film del Piccolo Budda è a doppio versante:
raccontare la leggendaria vita di Siddharta, incastonata
come una pietra preziosa in una vicenda ambientata ai giorni nostri,
cioè vien raccontata la vita del grande Budda ad un bambino
che sognando la fiaba la incarna la desidera la fa sua.
Il linguaggio del bambino è quello dell’inconscio, quindi la fiaba,
la leggenda, la fantasia che quando diventa realtà supera
la stessa realtà senza annientarla, un po’ come il dolore,
perno della ricerca sulla liberazione del male esistenziale.

INCULTURAZIONE ORIENTALE FATTA CON LE AMERICANATE
Noi ben sappiamo di essere figli delle americanate, basta pensare ai termini o parole in inglese, come le canzone in inglese famose che le ascoltiamo senza sapere cosa dicono, ma ci piacciono lo stesso... perchè? perchè sono misteriose, incomprensibili, da terre lontane, quindi è un sentimento inconscio ma non operativo di sentirsi trascendere, andare oltre... Ben sapiamo come oggi le parole orientali faccia colpo su questa nostra sindrome america, quindi parole come Yoga, Karma, mantra, Namastè, oH Shanty, Om, nirvana ecc... colpiscano la nostra ignoranza latente di sete di infinito. Qualcosa potrebbe accadere con l'illuminismo del Budda.
Detto ciò come premessa, credo che senza essere pedante, didascalico, intrusivo o troppo "filosofico" e tanto meno un illuminato spirituale, questo film non lascia molto, se non a chi è particolarmente ricettivo o già interessato all'argomento.

SCOPRE IL PICCOLO BUDDA,
CRISTO, LUCE, VERITÀ CHE GIACE IN TE.
La tematica del film si centra sulla ricerca del reincarnato
di un venerabile maestro buddista, il Lama Dorje, (sulla reincarnazione ne parlerò più avanti) scomparso nove anni addietro. Sulle montagne himalaiane, il rispettato monaco Lama Norbu svolge questo compito seguendo da vicino i possibili nuovi Budda o illuminati.
La base del buddismo si sintetizza in questi pilastri:
nessun essere vivente muore mai del tutto,
tutto è in continua evoluzione ed ognuno di noi dopo la morte
si reincarnerà ma (ATTENZIONE) non in maniera semplicistica come ci è stato tramandato da leggende metropolitane in un essere umano o in un bruto destinata a camminare a quattro, a sei o a otto zampe a seconda del processo di espiazione e di purificazione compiuto durante il nostro viaggio terreno. La reincarnazione è qualcosa di molto più delicato da essere compreso ed approfondito (senza americanate.... basta pensare al Kamasutra, un libro un vero compendio del comportamento sentimentale, sensuale e sessuale, ma a noi sono arrivate soltanto le posizione acrobatiche ginecologiche e genitali... appunto americanate)

CHI VIVE SOTTO CAMPANE DI VETRO,
NON SA COSA E' SCAGLIARE UN PIETRA.
Il principe Siddhārtha è un abile arciere, cavallerizzo e lottatore
che vive negli agi e i lussi di corte, mantenuto opportunamente lontano dai dolori della vita esterna secondo gli ordini del padre che voleva proteggerlo dalla conoscenza del dolore e della morte.
Un giorno, richiamato dal canto d'una sconosciuta, un canto di nostalgia per terra lontane, laghi e montagne, Siddharta si domandò cosa fosse la sofferenza: perché sebbene vivesse in un mondo senza contrasti e contraddizioni, percepiva d'essere incompiuto.
Senza il buio non si conosce la luce e viceversa, quindi il male è il patrimonio su cui si costruisce il bene, senza la sofferenza non si apprezza la gioia, nasce così la conoscenza della dualità che è nell'essenza di ogni cosa.

LA REINCARNAZIONE NON E' QUALCOSA A CUI CREDERE
E' UN QUALCOSA CHE SI SENTE E BASTA, CHI LA NEGA NON LA SENTE.

il Maestro lama Dorje ha scisso la sua anima, reincarnandosi, dopo la sua morte, oltre che in Jesse, anche in un piccolo sciuscià del Tibet e in una ragazzina un po' sciocca e petulante nonché non poco arrogante, con ciò sta a far notare che il Buddha è un opEra d’arte da raggiungere non è uno stato ipso fatto caduto dal cielo. Tutti noi siamo chiamati ad essere Illuminati, Buddha, Cristi, realizzati, consapevoli.
Non dobbiamo dimenticare che a livello cromosomico tutti noi siamo legati come una catena che ci collega a tutti con tutti. In noi c'è l'universo. Ma cosa è la reincarnazione? vedremo più avanti.

LE DOMANDE ESISTENZIALISTE DELLA VITA!
Chi siamo? da dove veniamo? dove andiamo? perchè il dolore? perchè la morte? perchè la felicità la libertà e la pace così scarse sfuggevoli e a volte inesistenti? ... queste cose le domande lapidarie che almeno una volta nella vita spuntano nell'anima di ogni essere umano.
Siddhārtha affronta il re Suddhodana, e decide di non poter più proseguire con la sua vita da privilegiato, preferendo scoprire una soluzione all' esistenza basata sul ciclo di nascita, morte e rinascita.
Il re lo invita a ripensarci, soprattutto tenendo conto del fatto che suo figlio è appena nato, ma Siddhārtha è irremovibile: deve trovare le risposte con cui beneficiare tutti gli esseri viventi.

REINCARNAZIONE O METEMPSICOSI ?
Nelle antiche civiltà orientali si pensava che l'uomo fosse stato cacciato dal Cielo e, per punizione, confinato a vivere eternamente sulla Terra, considerata perciò luogo d'esilio. Pensate ad Adamo ed Eva per esempio. Nacque in tal modo nell'uomo orientale l'idea delle ripetute vite terrene o reincarnazione: l'eterno ritorno vita morte vita. La concezione del tempo era circolare, un ciclo, come quello della pioggia o le stagioni.
Con il tempo inoltre è sorta una visione distorta: quella della possibilità di reincarnazione di un essere umano in un corpo di animale quale ulteriore punizione per gravi mancanze o peccati commessi (non più quindi una reincarnazione ma una metempsicosi), questa però è una trappola ancor più crudele che lo spietato circolo di vite ripetute senza poter sapere quali sono state le mie colpe passate.
La semplice logica umana percepisce che in questo ciclo qualcosa non va, manca di giustizia, di logicità, quindi di attendibilità al 100%. Un tale modo di pensare deriva dal fatto che gli antichi orientali non avevano ancora né conoscenza, né tanto meno coscienza di possedere un Io individuale avente la possibilità di compiere una evoluzione personale.
L'evoluzione invece consiste in un graduale, lento perfezionamento che si attua portando l'Io umano, la prima e più elevata parte spirituale costitutiva, a vivere alternativamente nel mondo terrestre e in quello Spirituale, per raggiungere il grande compito di conquistare la Libertà individuale e l'Amore per tutto il Creato.
Tale lungo cammino viene regolato e caratterizzato dalle leggi del karma e della reincarnazione. E sono stati persone come Budda, Gesù ed altri a liberarsi da questo meccanismo dell'eterno ritorno. Come ? ... 

LA VITA E' UN MANDALA, PREZIOSO E FUTILE
Una pratica meditativa ed ascetica sul mistero della vita è fare un mandala, richiede tempo, pazienza, attenzione, cura, passione, ma una volta finito i monaci come fa il vento con le foglie d'autunno, lo spazzano via, come testimonianza dell' impermanenza di tutte le cose. Perchè la vita pur preziosa è fragile, è polvere…. Polvere siete e polvere diventerete disse anche il vangelo.

REINCARNARSI, UN CICLO ETERNO?
Ben sappiamo che la concezione ciclica della natura fu spezzata con la concezione lineare della esperienza mistica, cioè in natura tutto avviene secondo un ciclo: le stagioni che si susseguono, il ciclo della pioggia che cade poi si evapora e di nuovo ricade (la pesantezza del ripetersi) e così si pensava anche per la vita umana: il ciclo di nascere morire e rinascere in questa vita che però rendeva il tutto noioso e senza uno scopo determinato, fine a se stesso, quindi tragico. Infatti in natura nulla scompare, tutto si trasforma, ma in quanto esseri fatti di energia, questa si evolve per qui in base alla tua capacità emotiva (magnetismo nel cuore) e consapevolezza (concentrazione di massa, intendimento) l’energia che un corpo umano tralascia dopo la morte non si disperde (non è soltanto materia) ma o torna negli elementi della natura senza bioenergia (allora si trasmuta in polvere, in erba, nella molecola di una farfalla, ecc. ATTENZIONE: non è che il nonno è diventato una farfalla o una saponetta, ma il suo essere neuronale senza luce interiore si dissolve, come un albero diventa cenere e la cenere terra e la terra bruco e il bruco farfalla) o si reincarna in un’altra particella di luce e si passa ad uno stadio successivo dove l’energia è aldilà degli elementi da noi conosciuti nella materia, quello che chiamiamo l‘altra vita. Quanti stadi ci siano nessuno lo sa, ma sicuramente tanti: come un pesce che non sa che fuori dell’acqua esiste un’altra dimensione di vita diversa, così la maggioranza di noi non sa che fuori da questo contesto fatto di materia ci sono altri a guardarci come pesci in basca. Chi vive sommerso nella materia non può sentire che qualcosa dal di FUORI di noi (o dentro) ci guarda, soltanto chi ha l'occhio sveglio dello spirito coglie questa illuminazione.

SIAMO POLVERE DI STELLE
Il fatto se poter reincarnarsi in un altro essere umano è possibile attraverso la catena di cromosomi, ma non si ha memoria della vita precedente generalmente perché al momento di spegnersi in noi della luce o energia, la sua carica non era assai potente (ILLUMINATA, CONSAPEVOLE), soltanto alcune persone nel trascorso della vita risvegliano quella carica, sviluppano quella consapevolezza e possono pian piano acquisire memoria del tempo passato e anche futuro, allora per costoro eletti è possibile conoscere altre forme di vita. Quando si ha questa scintilla di vita attiva allora è possibile l'evoluzione interiore e fuggire al crudele ripetersi noioso dell'esistenza.
Liberarsi di questa dimensione non è la parola giusta, come se questa materia fosse un carcere, liberarsi è un modo di dire troppo riduttivo, è una tappa necessaria per chi la attraversa, la natura è meravigliosa, non ci si libera di lei, la si usa a proprio vantaggio, ragione per poter accrescere questa potenzialità di bioenergia rende che lo spirito padrone di se stesso, quindi anche della materia, allora si spezza il ciclo e si è consapevoli di poter accedere ad altre dimensioni.

VUOI DIVENTARE UN ALTRO?
INCOMINCIA AD ESSERE TE STESSO!
Qualunque vera spiritualità è un cammino vero la scoperta di se stessi e del senso della vita e della conoscenza della realtà. La verità è una (2+2=4 ... così è stato ieri oggi e lo sarà sempre. Non è 2+2=3,5 oppure 4,2... la verità è UNA sola = 4). Tutte le religioni, movimenti spirituali, filosofie, se concrete e sane di mente concordano che anche s e in diverse lingue o da diverse angolature come i raggi del sole, puntano ad una sola verità. LA VERITÀ NON LA POSSIEDE NESSUNO E' LEI CHE POSSIEDE NOI, quindi chi lotta per far prevalere la sua verità infondo dimostra di non averla.
In questo film il temine reincarnazione spesso viene concepito con le nostre categorie occidentali e, il che è peggio, con le nostre concezioni di pregiudizio cristiane. Una mente sana aperta e chiara si apre alla comprensione altrui. Nell'insegnamento base del Buddha la reincarnazione come ogni altra cosa verte sulla natura vuota di ogni cosa e di ogni esistenza, anche la mente e lo spirito dell’uomo sono assemblaggi che si disgregano con la morte. Soltanto in noi resta l'energia, ma se questa come in natura ha una valenza o carica NEGATIVA ( ecco il male, la colpa, le mancanze o sbagli fatti) allora tende a SCOMPARIRE, se pero ha una valenza o carica POSITIVA (ecco il bene, la virtù, la consapevolezza spirituale) allora tende a RESTARE VIVA.

LIBERARSI DEL MALE ATTRAVERSO IL BENE
TRASFORMANDOLO E FACENDONE USO BUONO
Il principe scoprì la vecchiaia, la malattia, la povertà e la morte: cosciente finalmente della sofferenza, provò comprensione per i suoi simili e per la dannazione dell'intera specie. Siddharta aveva moglie e figlio: ma decise di partire per capire e interiorizzare la natura della sofferenza, cosciente che tutti avrebbero sofferto e conosciuto la morte, per poi rinascere e vivere "nella condanna di una maledizione", come aveva ammesso suo padre.
Un grande ERRORE nel film: l'aver dimenticato, tra gli incontri del principe Siddhartha durante la sua prima e unica uscita in città, quello con l'asceta della foresta, che rappresenta il legame con l'antica religiosità indiana e segno dell'idea di una possibile via di salvezza extramondana, CHE SI POSSA FARE DA SOLI SENZA NESSUN AIUTO, questa lacuna dimostra una incomprensione profonda della struttura della biografia iconografica del Buddha.
Il Buddha è umile, non si mette in mostra, ma cammina la via di mezzo, non si erge di maestro e in mezzo agli altri come lo si vede nel film
seduto al centro di un gruppo di asceti e di un albero.
Per giungere a questo stadio devono passare tanti altri.

CHI FA YOGA PER ESSERE ALLA MODA
E' COME CHI FA IL PAGLIACCIO SENZA ESSERE AL CIRCO.

"L'uomo che avrebbe potuto essere
un bravissimo e splendido ballerino,
oppure un poeta o un musicista o un pittore...
siede in un ufficio, in mezzo alle scartoffie.
Non lascia spazio alcuno alla danza, alla musica
ai disegni e i colori, alla poesia...
Quell'uomo avrebbe potuto
divertirsi danzando sotto le stelle,
invece non fa altro che accumulare un conto in banca.
E dice di essere infelice: "Dammi una meditazione",
"voglio un po di pace interiore", "voglio rilassarmi"

Posso dargliela io la pace? no
gliela possono vendere quando ce l'ha dentro e non lo sa?
-- ma che cosa farà della meditazione?
cosa può fare un bimbo con una pistola carica?
Che cosa pretende che gli faccia?
Rimarrà lo stesso uomo:
che accumula soldi,
che compete sul mercato
che sintetizza la sua vita in 4 azioni:
dome, mangia, defeca, copula... e di nuovo a nanna!.
La meditazione lo potrà aiutare in questo modo:
lo renderà un po' più rilassato, presuntuoso di far il santo,
nel fare un po' meglio queste azioni senza senso... ma
questa non è vera fede ma autosuggestione mentale.
...Viceversa, il mio messaggio
è solo per coloro che amano davvero la sfida,
per i coraggiosi pronti a cambiare il modello della loro vita,
che sono pronti a rischiare tutto,
poichè in effetti non hai niente da perdere:
solo la tua infelicità, la tua miseria.
Ma le persone si attaccano anche a questo."

MENO AVETE E MENO DOVETE PREOCCUPARVI (budda)
La via di mezzo: "Se tendi la corda oltre misura si spezza,
se la lasci troppo lenta non suona", dice la saggezza buddhista.
Ci vuole un equilibrio, perchè la verità si trova sempre in una via di mezzo, mai gli opposti neppure quello della luce (solo luce acceca) ci vuole il buio, un quadro fatto con un solo colore non potrebbe mai rivelare nulla, sono le sfumature delle ombre che portano le forme e la comprensione.

VOCAZIONE O PROFESSIONE?
la vocazione viene dall'anima, basta ascoltarla, un bambino dovrebbe essere aiutato ad ascoltare i suoi sogni, allora diventerà un bravo artista, un medico guaritore, una infermiera salutare, una madre di famiglia.... se invece di scoprire in noi la nostra impronta, ci inducono con false FORMAZIONI, allora già da bambini siamo rovinati: vogliono fare il medico perchè così si fa soldi e questo medico non avrà mani guaritrici ma avare, si diventerà madre di una famiglia infelice perchè non era una donna madre per vocazione ma per scelte forza programmate costrette da cultura momenti motivazioni economiche o altro. Chi fa le cose per vocazione le fa con l'anima col cuore, non pensa ai soldi, alla fama, al prestigio, al carrierismo come lo fa chi le fa per professione, per status quo sociale politico ed economico.
Il nostro mondo è malato perchè è pieno di dottori professionisti e pochi medici di vocazione, lo stesso per gli avvocati, gli architetti, i preti, le veline, i calciatori, gli attori, ecc. Cercate dunque la vocazione della vostra vita piuttosto che la professione o il mestiere (non illudetevi, non sempre questi due coincidono purtroppo!). Triste a dirlo ma oggi siamo arrivati così in basso che c'è chi fa il santo il maestro l'illuminato per professione.

DISCENERE LA VERITA ALTRUI E’ OVUNQUE
COME FALSITA PURE, LA ZIZZANIA E' SEMPRE INSIEME AL GRANO.

In ogni persona, religione, sistema, tradizione c'è del buono e del cattivo, c'è della verità e della falsità. Abbiate una mente lucida, valutate ogni cosa, non crediate al primo ciarlatano di turno, nemmeno alle mie parole dovete dare fiducia assoluta, ma discernere sempre ogni cosa... Filosofi, predicatori, teologi, chiromanti, telepatici, rabdomanti, astrologi, alchimisti, psicologi, intuitivi, magi, streghe, santoni, mistici, profeti, maestri, amici consiglieri.... tutti vanno passati al vaglio del cuore e al crogiolo della ragione. Se di mezzo ci sono poi i soldi poco hanno a spartire con la gratuità della verità.
E' comprensibile che il loro zelo spinga loro ad indicare una strada che spiega la "verità" spesso proponendo religioni, dottrine, pratiche, insegnamenti che li portano a sentirsi portatori di luce (questo sentimento è naturale, lo provo anch'io) ma non al punto di sentirsi indispensabili e detentori di una verità assoluta, allora diffidate.
Siamo tutti debitori di chi per prima ha sperimentato certe verità, siamo quindi umili di accettare ma prudenti per valutare, perchè ovunque si può trovare sia la verità che la falsità: il grano cresce sempre insieme alla zizzania. Poco interessa la tradizione tutti vogliono imporsi e, senza rendercene conto, ci troviamo ad obbedire a questi influssi esterni credendo di aver mantenuto una coscienza individuale libera mentre queste forze, poco visibili, cercano di assorbirci.
Spesso mi capita di notare l'uso esagerato di parole ricollegabili alle nostre passioni, la nostra interiorità e gli aspetti dell'esistenza in maniera caotica e a vanvera, senza cura senza distinzioni (anima, cuore, amore, spirito, trascendenza, ecc). A complicare le cose, ci sono poi i "novelli guru" o i mistici della natura romantica, che imbastendo teorie più o meno strampalate, per di più soltanto lette e mai vissute, suggeriscono i rimedi (sovente fantasiosi, al limite del patologico) per eliminare ciò che ci "disturba" (il tutto però, inframezzato da deliri di potenza, megalomania ed interessi commerciali anche decisamente lucrosi), come se il disturbo non fosse anche un avviso naturale da tener presente: il male non va eliminato, sarebbe un male atroce, il male va reimpostato, configurato, messo al nostro servizio, è un energia negativa senza la quale la nostra positività non darebbe il suo frutto (se non potessi odiare per esempio allora amare non avrebbe alcun merito e neppure un valore tanto meno un motivo). In questo "brodo primordiale" di pensieri, passioni, furbizie, esaltazioni, dolori, gioie, paure, l'unica cosa certa è che si subisce l'istinto primordiale, l'evoluzione, genetica, l'educazione, la religione, la morale comune e le truffe del giorno. Approfondite ogni cosa con massima delicatezza, non ingoiate nulla senza masticare con la ragione.

CHI VIVE IN ARMONIA CON LA NATURA
MADRE NATURA LO ACCOGLIE PER SEMPRE
Lama Norbu, ormai in pace, dice a Jesse che forse un giorno sarà lui a trovare la sua reincarnazione e si raccoglie in meditazione, morendo poco dopo. le sue ceneri vengono divise tra i tre reincarnati, che provvedono a disperderle in modo diverso: Jesse, che sta per avere un fratellino, le getta in mare (ACQUA); Raju, che ha preso i voti monastici, le fa volare attaccate a dei palloncini (ARIA); Gita invece le lancia dal suo albero (TERRA). Lama Norbu rimane FUOCO, energia, pensiero, ceneri come la fenice che rivivono in mille forme, come il pensiero, mentre la sua essenza ormai libera illumina Altrove (cioè Ovunque).

"nessuna stanza è vuota
quando la mente e piena"

SE VAI IN ORIENTE SII ORIENTALE
Lo sapete qual è la sindrome dell'uomo inglese? l'inglese trova un uomo cinese a Londra e pretende che questo cinese parli l'inglese, ma poi l'inglese va in Cina e continua parlando inglese e ancor pretende che tutti in Cina parlino la sua lingua, lui non impara il cinese.
Questo è il residuo europeo del imperialismo: tutti devono fare come me, se vai a Roma fai come si fa a Roma, ma se vai a Tokyo cerca di fare alla romana. Purtroppo la mentalità occidentale è molto affetta di questa sindrome assolutista arrogante e prepotente.
Bertolucci fa solo una battuta finale su Il Piccolo Buddha. "La mia più grande delusione - dice - è stato il rifiuto di tutti i Paesi del Sud est asiatico di programmarlo. Dissero che mettere "piccolo" vicino al Buddha era offensivo...".... Bertolucci li hai capiti te a loro o loro a te non ti hanno compreso?







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