Into The Wild

IL SELVAGGIO CHE DORME IN NOI
PRIMA O POI SI SVEGLIA.
La pellicola racconta la vera storia di Christopher McCandless secondo una libera trasposizione del libro di Jon Krakauer Nelle terre estreme. Il protagonista, interpretato da Emile Hirsh, è un giovane benestante che rinuncia a tutte le sue sicurezze materiali (che non lo rendo stabile INTERIORMENTE) per immergersi all’interno della natura selvaggia dell’Alaska (DOVE TROVA UNA PIENEZZA IN MEZZO AL NULLA).

LA NOSTRA PATRIA E' L'ESILIO
SIAMO MENDICANTI DELL'ASSOLUTO
Vengono bruciati i soldi, ci si disfa delle carte di credito, delle targhe, dell'identità, si mette alla prova facendo ameno di quello che la società ritiene la sua sicurezza: il potere economico. Chris si ribattezza Alexander Supertramp (da to tramp: vagabondare) e parte alla ricerca di quell'essenziale che l'uomo sembra aver dimenticato: essere se stesso in pieno contatto ed interazione con la natura selvaggio come un uomo selvaggio nel senso positivo del termine, cioè : SEMPLICITÀ ASSOLUTA, vivere alla giornata, godere del momento, come un bimbo.

LA SOCIETÀ CI OFFRE TUTTO MA IN CAMBIO
CI TOGLIE IL SENSO DEL TUTTO.
Un classico film on the road, in cui un ragazzo come ognuno di noi, adempiuti quelli che ritiene i “doveri” convenzionali e di facciata verso la sua società (la laurea al college, gli ottimi voti, la scelta di un futuro lavorativo), decide però di rinunciare a tutto perchè un malessere di fondo nella vita di Chris gli dimostrano che la società fa sforzi enormi per teneris a galla nella superficialità delle apparenze quindi vivono in quel Nulla che lui non sopporta più, un disagio che lentamente diventa insopportabile, e ha nomi ben precisi: la supremazia del regno delle cose che impongono il prezzo a scapito dei valori, l'ipocrisia dei rapporti sociali fatti di finto perbenismo falso galateo e celata invidia, la lontananza dei genitori danno ma non danno se stessi come persone e si sostituiscono nelle cose, l'esigenza di una ricerca di senso vero a duna vita superficiale. Chris smaschera i più stupidi ideali di cui vive la nostra società odierna .... si sente esiliato in questo mondo e parte per il viaggio della ricerca di se stesso.

L'IMMENSITÀ DELLE PICCOLE COSE
"La felicità non è reale se non è condivisa" scrive Chris sul suo quaderno. Questa è la sua illuminazione, questa la sua saggezza. Into the Wild è un racconto iniziatico ed esistenziale: il viaggio diventa metafora di una nuova vita in cui è possibile ritrovare innanzitutto se stessi e quindi il valore che gli altri hanno nella nostra esistenza e il valore che la vita la natura e l'esistenza ha in se stessa senza bisogno di smascherarla di falsi ideali preconcetti.

UN FILM CHE SOGNA UNA VERITÀ
ben si sa che il film anche se biografico pecca di una lacuna: la sorella narra qualcosa che mai vide e la voce di Chris viene amplificata dalle frasi che lascio nel diario, ma resta una verità di fatto che conferma la grandezza del film: la voce di chris è quella di ogni anima che si confronta con se stessa, i suoi desideri: libertà, silenzio, solitudine, felicità, letture, il richiamo della foresta, London, Tolstoj, Thoreau; una voce che ci trascina, ci lascia senza respiro, s’inerpica in alto, attraversa fiumi, osserva il cielo. Il sapere di questa voce è meno prosastico, più poetico, nell’epilogo la voce si spegne, si addormenta, muore. Ma rimane il segno, rimangono il diario e le frasi scritte, colate dallo schermo, colate dai paesaggi, dalla luce, persino dal cielo ferito: la nostra speranza di ritrovare nella morte di Chris un senso per il nostro stesso futuro.

OGNI PERSONA CHE INCONTRIAMO NELLA VITA
FA PARTE DEL PUZZLE DELLA NOSTRA COMPRENSIONE
Tutte le persone che Chris incontrerà lungo il suo peregrinare oltre a colmare un vuoto familiare, fonte di profonde sofferenze, amplificano l’idea di un percorso funzionale a liberarsi da qualsiasi dipendenza da ogni tipo di comfort e privilegio, ma scopre che i veri legami sono anche liberatori se vissuti nella libertà. L’acquisizione della saggezza avviene quasi per osmosi attraverso la spontaneità e la profondità degli incontri fatti. I temi che ricorrono sono la fuga e soprattutto l’inseguimento di un qualcosa che conduca alla conoscenza di sé.

LA MADRE NATURA ACCOGLIE L'ERRANTE COME UN FIGLIO EREDE DEL TUTTO CHE LO CIRCONDA.
In questo film il viaggio di Chris è tappezzato di una nuda bellezza delle terre selvagge dove l'uomo si sente parte di una cosa più grande, dove uno ci si ritrova a proprio agio nella misura in cui ci si perdere e ci si smarrisce strada facendo. L'Alaska e il deserto, le praterie dorate dal grano e la riva dell'oceano, i fiumi maestosi e le vette indisturbate: la vicenda si snoda come un cuore di tenebra in mezzo ad una natura che alla fine diventa crudele per non conoscerla fino infondo: basta mangiarne un erba velenosa per porre fine ad uno che ha lottato con i denti mordenti del gelo e del freddo invernale polare!!!

UN FILM CHE COLPISCE LA NOSTRA NATURA INCONSCIA PIÙ ANIMALE E PER QUESTO LIBERA
Questo è un di quei pochi film che risuonano nelle anime come un eco lontana che ti dice che dovresti o avresti dovuto essere tu il protagonista. Noi in quanto esseri umani siamo chiamati da un assoluto attraverso la nullità e il fallimento di tutto ciò che materialmente alla fin fine si rivela o noioso o fallimentare. La semplicità di questo film è disarmante, sbalorditiva, è un film che ci fa sentire smarriti, in esilio in quel continente sperduto del nostro cuore e della nostra ragione in cerca di senso e verità.

QUANTO BUIO NASCONDONO LE LUCI DI CITTÀ
I contrasti nel film sono allucinanti: il buio dell'anima che eclissa le luci immense delle città, il vuoto del cuore di Chris che si apre a spazi sconfinati di praterie, trovare il senso della condivisione in mezzo alla solitudine, sapere che non avere una metà rende il viaggio privo di finalità quindi scopre che non è la fine ma il godersi il viaggio ciò che conta, donde il film diventa un INNO CELEBRAZIONE E RICERCA della libertà

L'AMORE NON MANCA AD UN VIAGGIO SMARRITO
In una storia selvaggia non poteva mancare un capito colto: l'attrazione altrettanto selvaggio dell'amore, della passione tra un uomo e una donna. Vi lascio con le migliori frasi del film:
- Nella vita quello che conta non è essere forti ma sentirsi forti e se vuoi qualcosa veramente datti da fare e prendila…
- La fragilità del cristallo non è una debolezza ma una raffinatezza.
- Vivere soltanto vivere, in quel momento in quel luogo. Senza mappe, senza orologio senza niente. Montagne innevate, fiumi, cieli stellati. Solo io e la natura selvaggia.
- L'essenza dello spirito dell'uomo sta nelle nuove esperienze…
- Ti sbagli se pensi che le gioie della vita vengano soprattutto dai rapporti tra le persone. Dio ha messo la felicità dappertutto, è ovunque, in tutto ciò di cui possiamo fare esperienza. Abbiamo solo bisogno di cambiare il modo di vedere le cose.
- Non datemi l'amore, non il denaro, non il lavoro, non la famiglia, non la giustizia, quello che voglio è la verità!
- Non amo di meno gli uomini, ma amo di più la natura…
- Quando si perdona si ama e quando si ama si è illuminati dalla luce di Dio.
- La libertà e la bellezza sono troppo belle per lasciarsele sfuggire…
- Quando arrivi ad essere ciò che sei..
sei tutto.. Mai guardarsi alle spalle.. ogni sbaglio sara'un sassolino che ti indichera'una nuova strada ..La vita.. in qualunque modo essa sia.. vale la pena di essere vissuta..

NON SI PUÒ CATTURARE UN PAESAGGIO CON LO SGUARDO MA CON GLI OCCHI CHIUSI CHE SOGNANO QUELLO CHE HANNO VISTO.
In questo film il paesaggio la fa di padrone e anche di clandestino, perchè racconta un viaggio perduto di un uomo smarrito, che trova nell'immensità della natura un piccolo posto dove scorgere l'universo. Definire un paesaggio è già limitarlo. Rimane solo il silenzio e in quel silenzio chi veramente ascolta la verità ritrova la libertà della natura universale. Altrimenti la fuga di Chris, come quella di tanti altri, sarebbe stata in vano: dove andrai che non porterai appresso il fardello del tuo cuore?

UN FILM SPECULARE .... IL MONDO TI OFFRE TUTTO MA IN CAMBIO TI TOGLIE IL SENSO DEL TUTTO
La storia è vera, ricostruita, ma comunque resta il fatto che è un film che ci invita anzi ci insita a metterci in viaggio, almeno in senso spirituale, interiore, metaforico, ci sprona a svegliarci. Il film riesce ad aprire il mondo non come se visto da una finestra (o attraverso una finestra – cinema) ma come se fosse visto dentro la finestra (il nostro cuore inquieto ed assalito dalle stesse domande incalzanti e dubbi esistenziali di Chris ).


Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.