tag:blogger.com,1999:blog-39268038536646204022024-03-14T02:47:49.714-07:00CINEMANIA PSICANALITICAIl cinema è il travaglio virtuale attraverso il quale si partorisce la realtà dell'esistenza.
Pagina dedicata alla rilettura psicanalitica dei film.Eremita di Cittàhttp://www.blogger.com/profile/02417925530320255377noreply@blogger.comBlogger54125tag:blogger.com,1999:blog-3926803853664620402.post-59823005586477161002020-01-18T01:27:00.005-08:002020-01-18T01:27:46.701-08:00UN NEW AGE DOLCIFICANTEMENTE AMARO<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgRDN7LXc9bvypuMHtyKbOVeusMyWeyJlkw3wM84KYfg_dDfahJO-0dVz-zXQTJBotfpvGNr4n7VRJzyEeOmSDQ9t9UWPQkrlykCsLEnjFUdjfdwiDI2K_IunNXQoTuu910M4vJFP5TxVQ/s1600/s592.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="841" data-original-width="592" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgRDN7LXc9bvypuMHtyKbOVeusMyWeyJlkw3wM84KYfg_dDfahJO-0dVz-zXQTJBotfpvGNr4n7VRJzyEeOmSDQ9t9UWPQkrlykCsLEnjFUdjfdwiDI2K_IunNXQoTuu910M4vJFP5TxVQ/s400/s592.jpg" width="281" /></a></div>
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NOSSO LAR (la nostra dimora - 2010)</div>
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Di solito trovo irriverente quando un film sulla spiritualità viene catalogato come fantascienza, invece questo film su un viaggio spirituale di cosa capita al corpo dopo la morte, lo trovo a dir poco fantascientifico, anzi una trasposizione della nostra condizione umana ad un piano surreale, fatto da un mondo quasi prefabbricato ed artificiale, troppo perfetto architettonicamente (il paradiso sembrano le isolette degli ultra miliardari di Dubai e i paesaggi tratti dalle figurine dei testimoni di Geova), quindi un film che non da spiegazioni metafisiche nè alla morte e tanto meno alla fine ultraterrena: in cielo si trovano le persone con le nostalgie, le angosce dei cari che non sono arrivati in cielo ma sono rimasti all'inferno o purgatorio. Un film ancor troppo legato a duna visione di sensi di colpa, di un paradiso da guadagnare arate di bontà. In una parola un film consolatorio, gli archetipi non decodificati, fatti per una spiritualità ancora troppo infantile. Un new age brasiliano (non per caso legato ad un continente dove il supermercato delle religioni abbonda ed offre speranze a basso costo) a mio avviso fuorviante e deludente. </div>
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<br />Eremita di Cittàhttp://www.blogger.com/profile/02417925530320255377noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3926803853664620402.post-17817624095063821642019-12-29T13:52:00.005-08:002019-12-29T13:52:42.352-08:00ALDILÀ DEL CINEMA<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEicA53iICPKuR4q-gFmi9tn4WSTJ675NXMxKB3sGR5peJDjn4rvo8C9npZWS1d3COFJGfiw5M-ZutR3lVivJlPauu3jYv-a9hmwH2p0e0CFTa67CEmMOHUThUbQZABaLMfcQPihpnQCj3Q/s1600/307660_300892979924442_1140624826_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="640" data-original-width="588" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEicA53iICPKuR4q-gFmi9tn4WSTJ675NXMxKB3sGR5peJDjn4rvo8C9npZWS1d3COFJGfiw5M-ZutR3lVivJlPauu3jYv-a9hmwH2p0e0CFTa67CEmMOHUThUbQZABaLMfcQPihpnQCj3Q/s320/307660_300892979924442_1140624826_n.jpg" width="294" /></a></div>
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Il cinema è arte metafisica per eccellenza.</div>
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Esso offre una finzione completa della vita ma,</div>
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nel contempo, mostra una realtà aldilà dei sogni</div>
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una realtà che supera la nostra, donde</div>
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vediamo che la nostra è talvolta, spesso anzi, irreale.</div>
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Il cinema proietta artificialmente su uno schermo,</div>
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un regno di ombre sotto la luce di un riflettore:</div>
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il cuore e la mente che sa vedere</div>
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dietro le quinte dell'esistenza umana.</div>
<br />Eremita di Cittàhttp://www.blogger.com/profile/02417925530320255377noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3926803853664620402.post-62656746673640962482019-12-21T13:53:00.002-08:002019-12-21T14:01:54.242-08:00NATALE E' DOVE C'E' L'AMORE<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEij4VvHL0yo50z72_ljeOOrEiKyyvBSVQVDJmOZlqiX1TMyGQ5gyxR6qG_qeAiHlFKKiEzaNTaV5d7HV4aImBCjbwikr7kOOa1lfTWLLqblVi4ntM4QO9OXfNcVZkIxw9VQwWwTQ6X59mM/s1600/ilgrinch.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1043" data-original-width="730" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEij4VvHL0yo50z72_ljeOOrEiKyyvBSVQVDJmOZlqiX1TMyGQ5gyxR6qG_qeAiHlFKKiEzaNTaV5d7HV4aImBCjbwikr7kOOa1lfTWLLqblVi4ntM4QO9OXfNcVZkIxw9VQwWwTQ6X59mM/s400/ilgrinch.jpg" width="278" /></a></div>
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IL GRINCH (2000)</div>
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Tratto dall'omonimo libro del Dr. Seuss. How the Grinch Stole Christmas (come il Grinch rubò il Natale). Si chiama ansia di Natale oppure la sindrome del Grinch. Il Grinch è un inquietante personaggio, nato nel 1957 dalla fantasia dello scrittore e fumettista statunitense Dr. Seuss. Ma cosa odia davvero il Grinch? Il malato o la malattia? cioè il Natale o lo spirito commerciale, compromettente, moralista, autoritario e consumista, apparente e convenzionale di costrizione che la società impone per una festa che di spirituale non è rimasto proprio niente? Infatti il Natale è la festa della nascita di una personalità (divina tra l'altro, il Dio in noi) invece guardate come si chiama il paese protagonista del racconto: Chinonsò e i suoi abitanti Nonsochì, quindi tutto impersonale, soltanto le cose hanno valore, anzi prezzi (file o code stressanti in negozi sovraffollati per farsi spennare). Esiste però l'anima trasparente, bambina, personificata dalla piccola e dolce Cindy Chi Lou, 6 anni, che ha dei dubbi sul fatto che il senso del Natale sia nelle decorazioni e nei doni ma non viene ascoltata dai suoi parenti e dagli altri Nonsochì. Dietro l'odio del Grinch come sempre si nasconde un amore mancato (quello da bambino per Marta May) e il dolore della discriminazione del bullismo. Cindy comprende che infondo al cuore il Grinch è nobile e lo convince a partecipare al Natale dove, come avviene sempre come nella vita, si ripresenteranno vivi i vecchi traumi, perchè la vita ti fa ripetere sempre la stessa lezioni finchè non la superi. Grinch deve affrontare il vecchio bullo divenuto sindaco che vuole di nuovo ridicolizzarlo e persino proporre a Marta matrimonio. Il Grinch rovina il Natale al paese dei Chinosò, distrugge le decorazioni e ruba i regali, ma ... una volta che tutti si sono adirati, questo fato dimostra che il Grinch aveva ragione, a loro interessa soltanto questo: il regalo, la festa, non hanno pensato che il Grinch aveva lasciato loro la cosa più importante: lo stare insieme, l'unione fraterna. E' allora che capiscono che Cindy aveva ragione e il Grinch dall'alto del monte sente i loro canti di gioia e capisce con rabbia che il suo piano di rovinare il Natale è completamente fallito. Cindy cerca il Grinch per non lasciarlo solo nel giorno di Natale e lui comprendere il senso della festa: torna in paese e consegna loro i regali chiedendo perdono, conquistando anche il cuore e l'amore della sua infanzia: Marta e il vero Natale è fatto anche per il Grinch, stare insieme con chi ama e lo ama. Il Grinch è rinato, ecco il vero Natale.</div>
<br />Eremita di Cittàhttp://www.blogger.com/profile/02417925530320255377noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3926803853664620402.post-63556062862505777812019-12-17T13:02:00.001-08:002019-12-17T13:02:50.195-08:00IL PORNO E' UN PRODOTTO DI CONSUMO DA ANIME CONSUMATE<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiKHZIvc-SuQZQx9QsAly8WTKIOc5FGjN99GaiwL11kY0JLdT2SOeiSUCBBOHnDrQ51OrHaetbDW6RUDufEy6w1hXOtyptZeK223iLgpcoA_kNful_SwrpJnf6pa_SQXTrvVFCsGz-wBNk/s1600/10320595_816135438400191_4081226404584295928_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="475" data-original-width="633" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiKHZIvc-SuQZQx9QsAly8WTKIOc5FGjN99GaiwL11kY0JLdT2SOeiSUCBBOHnDrQ51OrHaetbDW6RUDufEy6w1hXOtyptZeK223iLgpcoA_kNful_SwrpJnf6pa_SQXTrvVFCsGz-wBNk/s400/10320595_816135438400191_4081226404584295928_n.jpg" width="400" /></a></div>
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PERCHÉ IL FILM PORNO HA TANTO SUCCESSO?</div>
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PERCHE SIAMO DEI FALLITI SESSUALI.</div>
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Per un buon intenditore di cinema è chiaro che il film porno sia il peggio girato eppure il più visto di tutti i generi. La sua trama è scontata, anzi non esiste; è ripetitivo (solo amplessi) e per questo maniacale (come lo è un mantra vuoto per un falso mistico o una litania per un fedele moralista bacchettone non praticante... di fatto più sono amanti e seguaci del porno, meno intimità spirituale raggiunta a livello sessuale nel loro privato). Il film porno mette in evidenza quello che la società ci ha detto di nascondere: l'intimità, ma siccome questa è personale ecco che non la si può cogliere che in maniera personale e mai in modo virtuale o collettivo per cui tanto meno in maniera solitaria (il porno spesso è fato per solitari, in percentuale sono loro a guardare più porno oppure lo si vede quando siamo da soli, di nascosti). Per questa ragione noi vediamo nel porno le nostre frustrazioni nascoste, i nostri desideri latente e repressi, e chi lo condanna lo fa con la stessa passione di chi lo guarda. Sono pochi coloro che sanno guardarlo senza morbosità e senza remore, e ancor meno coloro che ne fanno a meno perchè hanno trovato una pienezza sessuale nella loro intimità. Il successo del porno quindi si basa sull'insuccesso dell'intimità sessuale collettiva e sociale della massa. Potrete mascherare il porno come arte, come educazione sessuale, come emancipazione, ma mai potrete dimostrarvelo a voi stessi nella vostra intimità come imprescindibile per la vostra maturità sessuale: perchè potete illudere le vostre passioni, mai però ingannarle, loro prima o poi prenderanno su di voi il sopravvento, quindi o le sfogate o esse vi affogheranno.</div>
<br />Eremita di Cittàhttp://www.blogger.com/profile/02417925530320255377noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3926803853664620402.post-17111451479409269012019-12-16T10:46:00.002-08:002019-12-16T10:46:31.204-08:00LA VERITA DEL LAZO DELLA VERITÀ DI WONDER WOMAN<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhqehWWxJZJuG49tBsvEu-NZRhoK0xKYZUADLou7rR_hZpbr96248AtLKBibrkobTlt9IA2Ojrh6djoLJFJMKeLskfrm3E9MqTy-tQYHEcj3VIrcOv4T-65Ucpt7wtWKRhszG-XBu1Km00/s1600/professor-martson_dvd.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1115" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhqehWWxJZJuG49tBsvEu-NZRhoK0xKYZUADLou7rR_hZpbr96248AtLKBibrkobTlt9IA2Ojrh6djoLJFJMKeLskfrm3E9MqTy-tQYHEcj3VIrcOv4T-65Ucpt7wtWKRhszG-XBu1Km00/s400/professor-martson_dvd.jpg" width="278" /></a></div>
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IL PROFESSORE MARSTON E WONDER WOMAN (2017)</div>
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Il Dr. William Moulton Marston è uno psicologo ed inventore di Harvard che inventò la macchina della verità e il personaggio di Wonder Woman. Influenzato dal rapporto poliamoroso con la moglie Elizabeth e l'ex studentessa Olive Byrne e dagli ideali femministi delle due donne, Marston fu ispirato nella creazione della super eroina dei fumetti. Marston morì di cancro alla pelle nel 1947 e Elizabeth e Olive rimasero una coppia e allevarono insieme i loro figli.</div>
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Un rapporto a 3, un po costretto da lui,un po rassegnato da parte della moglie ma alla fine pieno di intrighi, amore, passione, erotismo e un pizzico di perversione. 1915 Marston sposò Elizabeth Holloway, brillante studentessa e poi ricercatrice in psicologia alla Boston University, poi nel 1925 Marston conobbe la studentessa Olive Byrne, che diverrà la sua seconda partner di vita. Tramite Olive viene inizia a far parte ai riti di iniziazione della sua confraternita studentesca femminile, a sfondo sessuale. Fu così che la relazione psicologica di dominazione-sottomissione e le fantasie di bondage presero il sopravento per sempre </div>
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(quella corta di wonder woman ha dell'altro, dice tante verità!!!). </div>
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Marston chiese (o meglio impose visto l'ultimatum) alla moglie di fare un rapporto a 3 insieme ad Olive (“o accetti Olive, o te ne vai”). Le donne innamorate dello stesso orizzonte (l'ego di Marston) trovarono l'accordo. Nella pratica del bondage Marston esplora, in prima persona da psicologo, i reconditi della sua anima inquieta assaporando la superiorità intellettiva femminile e plasmando nel suo immaginario di Wonder Woman e le sue due meravigliose donne, sostenendo che c’è un ideale maschile intrinseco di libertà mai priva di anarchia ed aggressività (anche mentale quindi non necessariamente fisica e neppure sadica) e d'altra parte un ideale femminile di attrazione amoroso che si sottomette all'autorità amata (devozione). Nel 1941, con l’apporto della moglie, della compagna e del disegnatore Harry G. Peters, Marston ideò il personaggio di Wonder Woman, un idea controcorrente visto che la donna non aveva un posto tra gli eroi, un opportunità davvero fantastica per il femminismo nascente. Ma quello che Marston predica non pratica (predica bene e razzola male): Marston teorizzava l’intrinseca superiorità mentale delle donne rispetto agli uomini; Wonder Woman è l'eroina che si libera dal potere patriarcale, l'’amazzone Diana Prince diventa il simbolo e modello della donna emancipata (ma nella vita privata sia Elizabeth che Olive erano soggette all'adorazione di Marston). </div>
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«Il miglior rimedio per rivalorizzare le qualità delle donne è creare un personaggio femminile con tutta la forza di Superman e in più il fascino di una donna brava e bella.»</div>
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(William Moultom Marston)</div>
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Eremita di Cittàhttp://www.blogger.com/profile/02417925530320255377noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3926803853664620402.post-39120293708585283562019-12-09T03:55:00.003-08:002019-12-09T03:55:33.701-08:00LA DOLCEZZA AMARA DI UN PASSATO <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-Nh0nO-QyAksRVuVB21Eqzvkw5Q4uqC9wtgMebs8jyQsTmhkJCPsmJXx-IgebeeKLyo6GNnzEeoZuiAO1Yt3Gr4ZQUKhZYkgatep7UpdkXO6VcOezAtqACehNaY92S4qAC2YgTsy-388/s1600/la-fabbrica-di-cioccolato-2-800x1200.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="800" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-Nh0nO-QyAksRVuVB21Eqzvkw5Q4uqC9wtgMebs8jyQsTmhkJCPsmJXx-IgebeeKLyo6GNnzEeoZuiAO1Yt3Gr4ZQUKhZYkgatep7UpdkXO6VcOezAtqACehNaY92S4qAC2YgTsy-388/s320/la-fabbrica-di-cioccolato-2-800x1200.jpg" width="213" /></a></div>
LA FABBRICA DI CIOCCOLATO (2005)<br />
Tratto dal romanzo di Dahl Charlie and the Chocolate Factory, è remake ben riuscito. Dal libro era stato precedentemente tratto un altro adattamento nel 1971, Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato. Il luogo magico e fantasmagorico è la fabbrica che dispensa cioccolato in tutto il mondo, il regno dell'eccentrico ed enigmatico signor Willy Wonka. 5 sono i bambini fortunati a vincere l'ingresso tour nella suddetta fabbrica: Augustus Gloop, un goloso, obeso e ingordo. Veruca Salt, ragazzina capricciosa ed estremamente viziata dal ricco padre. Violetta Beauregarde, vanitosa, scorretta, campionessa di gomma da masticare, e Mike Tivù, genio del computer e delle scienze, appassionato di TV e videogiochi e assuefatto da ciò. Infine c'è il povero giudizioso e modesto Charlie Bucket, in compagnia del nonno Joe (ex operaio nella fabbrica), entra quindi nella fabbrica del signor Wonka. Per uno dei bambini c'è in serbo anche un premio speciale a sorpresa: il dono della stessa fabbrica in eredita visto che Wonka si sente vecchio e malato e quindi degno di un erede.<br />
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Wonka è un personaggio magico e tragico, adulto ma non compiuto, educato ma sarcastico, isolato ma si auto esclude, chiuso nel suo mondo dolce di cioccolato che rivela una crudele ed amara verità: creare questa fabbrica è pura anarchia, è l'amaro sentimento contro suo padre che lo ha trattato come un cliente e non come un figlio, un padre che incute nel figlio gli incubi della carie e della paura odontoiatrica. Creare cioccolato è quindi il frutto di un disagio liberatorio giovanile artistico contro la figura paterna. Charlie dimostra con il suo buon comportamento di essere l'erede della fabbrica (gli altri bambini erano tutt'altro che dolcezza ed innocenza, ma il residuo di un educazione mancate) invece per charlie, per quanto ami il cioccolato e non possa permetterselo dovuta la sua povertà, la sua dolcezza è la famiglia e non vuole rinunciare ad essa. Questa fatto colpisce così tanto Wonka da aprire non solo la fabbrica bensì il suo cuore a Charlie e divenirne amico e socio in affari e trovare in lui e la sua famiglia la sua nuova dolcezza.Eremita di Cittàhttp://www.blogger.com/profile/02417925530320255377noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3926803853664620402.post-10770766843913999662019-12-07T04:18:00.002-08:002019-12-07T04:45:02.442-08:00SI GIOCA SUL SERIO<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjgMaIqIBNnTWcBNk2wqGTf2XjMrQmyPFJ_8brn2Iev17nJ2VQMmqM_dpPgzhJZ1G8YUYuPTE1-QrHpkJWXPWbz-2SmfT9jJre7Oer6srYoVylJLhN06QmVTQQ7cK0oodnm8v-J7wovZ_Q/s1600/51CNM0AR8DL._SY445_.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="445" data-original-width="850" height="334" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjgMaIqIBNnTWcBNk2wqGTf2XjMrQmyPFJ_8brn2Iev17nJ2VQMmqM_dpPgzhJZ1G8YUYuPTE1-QrHpkJWXPWbz-2SmfT9jJre7Oer6srYoVylJLhN06QmVTQQ7cK0oodnm8v-J7wovZ_Q/s640/51CNM0AR8DL._SY445_.jpg" width="640" /></a></div>
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JUMANJI (1995)</div>
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«Jumanji» in Zulu significa «molti effetti», nel film è un gioco da tavola che coinvolge i protagonisti in un viaggio direi introspettivo, dove non mancano come in ogni vera fiaba, gli archetipi di ricerca interiore del bambino perduto e l'individuazione futura dell'adulto consapevole del pericolo della vita in preda al fato. «Un gioco che sa trasportar chi questo mondo vuol lasciar.»</div>
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Nel gioco s'intrecciano la vita civilizzata e quella primitiva della giungla, un po la nostra coscienza regolata dalla morale con l'istinto selvaggio della psiche primitiva. Il messaggio è quello del classico topos: alla ricerca del bambino perduto ed intrappolato nel nostro passato (Alan), sarà poi lui una volta cresciuto a saper salvare l'immagine genitoriale divenendo maturo ed equilibrato (Alan sapendo il futuro salva la vita dei genitori dei due fratellini Judy e Peter, chiedendo in anticipo dei progetti per la fabbrica, in modo che non partano e che non muoiano nell'incidente). Infine l'amore, Alan si sposa con Sarah che senza il riscatto sarebbe diventata una strega isolata e triste. </div>
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Non manca anche il lato oscuro o l'ombra Junghiana che ci da sempre la caccia: lo spietato Russell Van Pelt che nolente o volente, proprio come un ombra, è sempre dietro di noi finchè noi per primi non decideremo di piazzarceli davanti e farlo scomparire. </div>
Eremita di Cittàhttp://www.blogger.com/profile/02417925530320255377noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3926803853664620402.post-25127721819048109822019-12-04T10:17:00.003-08:002019-12-04T10:17:33.160-08:00LA VERITÀ TI RENDERÀ LIBERO <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMbxcPrkFZLchRIYtTffY2XRfA1Xz0sn4UdBq7tniLwFYB4Fs8mQsUkDRbz6dA9NzRo8TbuvTwSB71OZ5B9YxZxEdWP2AkhOP64cgMSwyvCsPkT-UOxPuxB-ZvlexeDzWVH3ddtZjckko/s1600/locandina3.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="631" data-original-width="420" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMbxcPrkFZLchRIYtTffY2XRfA1Xz0sn4UdBq7tniLwFYB4Fs8mQsUkDRbz6dA9NzRo8TbuvTwSB71OZ5B9YxZxEdWP2AkhOP64cgMSwyvCsPkT-UOxPuxB-ZvlexeDzWVH3ddtZjckko/s400/locandina3.jpg" width="265" /></a></div>
CONDANNATO A MORTE (1995)<br />
Basato sull'omonimo romanzo autobiografico di suor Helen Prejean. Il titolo, Dead man walking è preso dall'espressione che comunemente usano i carcerieri americani per annunciare il tragitto che il condannato a morte compie fra la sua cella e la sala dell'esecuzione (l'uomo morto che cammina).<br />
<br />
Matthew Poncelet, condannato a morte per stupro e duplice omicidio continua a professarsi innocente e scarica tutta la responsabilità sul presunto complice, che "se l'è cavata" con l'ergastolo perché ha avuto un difensore migliore. Nel buio pesto di questa situazione Suor Helen viene scelta da Matthew come suo "consigliere spirituale", vale a dire l'unica persona che può assistere un condannato a morte nei suoi ultimi sei giorni e che può farlo fino all'ultimo istante (il numero 6 è simbolo dei giorno in cui Dio creò l'uomo e qui altri 6 giorni per salvarsi). Tra i grandi temi da riflettere su questa vicenda, due sono di vitale importanza, uno morale: la pena capitale e poi l'altro spirituale: la libertà interiore che equivale alla verità. Vediamo alcuni spunti e dubbi essenziale per l'approfondimento di queste due tematiche:<br />
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- Il primo è la pena di morte, assurda in quanto ti puniscono con lo stesso delitto per cui sei stato accusato (la legge del taglione: occhio per occhio e dente per dente, quindi morte per morte), questa procedura non lascia spazio al pentimento e tanto meno alla riparazione o la riabilitazione della persona accusata. Se, come dice suora Helen "Ogni persona vale più della sua peggior azione", la pena di morte non ha nulla di umano. Ma che cosa ha di umano una persona che uccide a sangue freddo e quasi ne prova piacere nel far soffrire le sue vittime? Difficile appellarsi alla giustizia divina (l'uomo ha diritto alla redenzione) quando quella umana non è presa più in considerazione (l'uomo che si comporta peggio di un animale). Sono ben 36 Stati su 50 che compongono gli USA che applicano la pena capitale di morte.<br />
<br />
- Il secondo filone tematico è la coerenza dell'uomo con la sua coscienza, quindi la giustizia umana potrebbe tradirti ed accusarti ingiustamente, ma è assurdo che tu ti tradisca mentendo a te stesso, questa è la ragione del perchè suor Helen cerca di far comprendere a Matthew che dichiarandosi innocente uccide due volte il dolore delle vittime ed uccide sopratutto se stesso. Lui riesce a vedersi innocente nel cuore di questa donna, non perchè lo sia, ma perchè lei comprende che lui è a sua volta vittima di una mancanza di affetto, di amore, di comprensione, di dignità, valori che se avesse avuti non li avrebbe distrutto in quella coppia che ha assassinato e stuprato. Matthew negli occhi di Helen si guarda innocente e si sente perdonato, non dagli uomini, non dalla giustizia, ma dalla sua stessa coscienza, è allora che riesce a confessare la verità e chiede perdono al dolore dei parenti delle vittime. Muore con la dignità che non ha avuto in vita. La confessione ha un potere guaritore e psicologicamente liberatorio, non è un potere sacramentale ecclesiastico per avere in mano la coscienza dell persone. La Chiesa ha fallito impostando il sacramento della confessione come una lavatrice dove uno schiaccia dei bottoni (riconoscimento, pentimento, penitenza, riconciliazione, ecc...) e tu vieni ripulito dalla tua immondizia senza poi fregartene nè di chi hai tradito nè tanto meno di Dio che è un lava panni sporchi, quel che conta è apparire puliti più che rimediare alla sporcizia che abbiamo gettato negli altri. Dire ad un altro i tuoi peccati non serve per umiliarsi e tanto meno per avere un potere (sacramentale) di rimettere i peccati altrui (questo è l'aspetto superstizioso della confessione), ma è il sentirsi compreso, capito ed amato così come sei, anche nel tuo male, senza essere giudicato, ecco è questo ciò che guarisce l'anima: è misericordia, amore materno, allora agisci e rimedi, cerchi di fare del bene dove hai fatto del male. Non serve a nulla dire a Dio in preghiera i tuoi peccati: lui non risponde, non parla, è parlare da solo con te stesso, non agisce, non funziona; tutto ció che non si incarna (come il Verbo o Cristo nell'Uomo) non è divino, ragione per cui confessarsi, aprire il proprio cuore ad un altra persona (qualunque essa sia, basta che ti comprenda) questo è sacramento, è divino, è salvifico. Ti liberi di te stesso e anche dal prete che ti obbliga a confessarti. Non è un caso che è una suora (non abilitata alla confessione sacramentale) e non un prete a portare quest'uomo alla redenzione della sua coscienza. Confessore è chi comprende e ti ama, non chi ha ricevuto un ministero d aparte di chissà quale istituzione religiosa che non può arrogarsi il potere di avere in mano i poteri di Dio cioè dell'amore che sono al servizio di tutti gli uomini.Eremita di Cittàhttp://www.blogger.com/profile/02417925530320255377noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3926803853664620402.post-65144747741301734272019-11-26T12:13:00.003-08:002019-11-26T12:13:48.290-08:00ALLA RICERCA DEL BAMBINO PERDUTO<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhLlAmiaZKNtp75zaTSe6JaIlXXgrZDVNM7Idk-6DsMCbRLpTCPQxytPdZ4H-2vf3peINFhN84fGAJ6HlYGUWI8Lj0VnA_BXmuKoM7qT_mXa8icoptssN2LEbHYsPdAsO9_KoJpHgD2Pno/s1600/238840_SILENT+HILL_1400x2100_Eng.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="583" data-original-width="794" height="234" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhLlAmiaZKNtp75zaTSe6JaIlXXgrZDVNM7Idk-6DsMCbRLpTCPQxytPdZ4H-2vf3peINFhN84fGAJ6HlYGUWI8Lj0VnA_BXmuKoM7qT_mXa8icoptssN2LEbHYsPdAsO9_KoJpHgD2Pno/s320/238840_SILENT+HILL_1400x2100_Eng.jpg" width="320" /></a></div>
SILENT HILL (2006)<br />
SILENT HILL REVELATION 3D (2012)<br />
Celebre saga di videogiochi survival horror. La storia nel film, seppure in parte diversa, trae essenzialmente origine da quella del videogioco, il che rende difficile l'interpretazione; si tenga presente che un game ha una trama a crocevia, questo gioco ha persino 5 finali diverse, mentre il film ha una trama lineare, scorrevole e continuativa nel tempo. Come ogni Horror, bisogna non abbandona l'aspetto psicologico a favore di quello più spaventoso e violento e come ogni horror il punto debole è sempre, psicanaliticamente parlando, la ricerca dell'infanzia perduta: Rose e Christopher Da Silva sono preoccupati per la loro figlia adottiva di 9 anni Sharon: la bambina soffre di sonnambulismo e, scossa da tremendi incubi, vaga durante il sonno invocando il nome di una misteriosa città, "Silent Hill". Come ogni bimbo nei disegni riporta il suo trauma o vuoto interiore. Le città fantasma sono la struttura simbolica perfetta del nostro mondo interiore smarrito, distrutto, dimenticato. Rose, alla disperata ricerca di risposte, e contro il parere di Christopher, parte alla volta di Silent Hill. Infatti è la madre che cerca la vita, il femmineo la parte psicologia che torna alle origine per avere risposte. Il film in questo senso è perfetto: la donna vede il mondo invisibile e spirituale (il femmineo, il cuore, la parte Yin), mentre l'uomo vede il mondo reale e pragmatico (il maschile, la ragione, la parte Yang). Lui percepisce lei (perchè l'amore fa sì che queste due dimensioni entrino in contatto), ma la loro intesa non è così profonda da collegarsi su questi due mondi alternativi e paralleli. Sharon però non è altro che la gemella di Alessa (il nostro alter Ego) la bambina che bruciata diventa il fuoco e la distruzione di Silent Hill, il Demonio mentre Sharon è la salvezza, la parte buona del diavolo quindi un Dio da proteggere (il suo frutto, l'innocenza mai riconosciuta). A custodire e manipolare questo mistero come sempre è una setta religiosa, unici abitanti di Silent Hill (la nostra fede o superstizione, dipende da noi). Alessa è innocente ma viene vista come agnello sacrificale di un peccato che non ha commesso (figlia bastarda) e questo fa di lei vittima da immolare da parte della setta, ma è questo che crea l'inferno che affliggerà tutto il paese: hanno creato l'inferno per sentirsi vittime e degni di poter uscirne vincendo il loro male, ma il vero male è quello dei fedeli farisaici mai confessato che li porterà alla rovina, proprio come avviene con i nostri difetti non accettati che facciamo diventare le nostre virtù. Il film lascia quindi intravedere questo aspetto schizofrenico della religiosità che crea il male per sentirsi buoni combattendolo, crea i poveri per assisterli e sentirsi caritatevoli, crea l'odio per non riconoscersi incapace di amare. Questa dicotomia crea anche in noi dei mondi alternativi dai quali non è facile fuggire e di fatto su silent hill il prezzo da pagare è sempre quello: qualcuno resta intrappolato in quel mondo e non viene mai fuori... nel gioco le finali sono diverse, dipende a chi decidi di salvare. Nel film ugualmente a rimanere dentro l'inconscio (silenti Hill) sono personaggi diversi, a seconda dello scopo che si persegue.Eremita di Cittàhttp://www.blogger.com/profile/02417925530320255377noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3926803853664620402.post-15891951085258837282019-11-20T13:08:00.001-08:002019-11-20T13:08:17.167-08:00LA VISIBILITÀ DI UN VUOTO O LA PIENEZZA DI UN INVISIBILITÀ <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgL4_38m-Ai9S-8THnsPL8KZ6XXErg_Gntt_hPI0VTUI37IPlOxKeFHO66LHuK8zte13RnM8K9KYYDQXY9ETFNznz6mGRhWFPBbFopv5ktv_gcST53aN77I5q3stWsKsZcLvTjuIDYH_Go/s1600/locandina1.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="599" data-original-width="420" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgL4_38m-Ai9S-8THnsPL8KZ6XXErg_Gntt_hPI0VTUI37IPlOxKeFHO66LHuK8zte13RnM8K9KYYDQXY9ETFNznz6mGRhWFPBbFopv5ktv_gcST53aN77I5q3stWsKsZcLvTjuIDYH_Go/s320/locandina1.jpg" width="224" /></a></div>
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">FERRO 3 - LA CASA VUOTA (2004)</span><br />
<span style="font-family: arial, helvetica, sans-serif;">E' un film per intenditori, basta sapere che Il regista Kim Ki-Duk è uno specialista nel cogliere l'invisibile, l'attimo fuggente, svelare il nascosto ricoprendolo di mistero (quindi ri-velarlo), lui era un pittore (il cinema arriva alla sua vita in tarda età) per ciò il suo tocco magico sta nel saper cogliere il tutto senza prendere nulla di preciso. In questo film si narra la storia di un amore tra i due protagonisti di cui (guardate il caso) non si pronuncia mai il loro nome nelle vicende: Lui Tae-suk un ragazzo che impara nel carcere l'arte dell'illusionismo, sa muoversi tra le ombre e le angolature degli oggetti come un ombra ninja senza farsi mai vedere, in questo modo riesce a vivere nella casa della sua amata Sun-hwa, lei, sposata con un uomo che non la merita e non la tratta come a dovere,ma lui le dona quello che tutte le donne infelici sognano: un amante invisibile, un amore platonico, un compagno fantasmagorico perfetto e di fatto Lui si comporta come tale: la tratta come una regina, le fa mille attenzioni, lava i piatti, ripara i guasti domestici, la coccola persino in presenza di un marito altrettanto invisibile perchè mai presente in maniera giusta per lei, ma in quella casa vuota c'è una pienezza di una more invisibile. L'amante non va mai dichiarato, di fatto prima lei scappa con lui ma il marito crede che sia stato lui a rapirla, lui ha cercado in precedenza di difenderla dalle violenze del marito aggredendolo con una raffica di palline di golf colpite con una mazza di golf numero 3 (ecco perchè il titolo originale del film è Ferro 3). A colpire nel film è il silenzio, pochissimi dialoghi, il tutto fa eco alla solitudine dei personaggi, la vita di Tae-suk che entra nelle case vuote e per momenti ruba la loro vita facendo finta di essere il padrone (appunto di case vuote); le foto che si scatta in quelle case sono il culmine della curiosità con cui si esplora il vuoto umano in cerca di una pienezza di amore che alla fine vine colmata. Questo film nella sua semplicità è immenso, ci fa percepire come l'amore alla fine sia come l'aria: invisibile ma vitale, impalpabile ma tocca ogni fibra della nostra essenza. </span>Eremita di Cittàhttp://www.blogger.com/profile/02417925530320255377noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3926803853664620402.post-43903259451483177382019-11-03T11:54:00.001-08:002019-11-04T12:15:16.509-08:00LASCIA I MORTI IN PACE<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiqmqd2JzSQk6y4qBRL2iMlNdCcklS7BDTKBvByAoXmLTNejeuNo7kiPWgKXPqRwxzOEQd4mikpR1onu2YuGYMOYUAymiBFqpbu46Q7Qff4wudmZsdnPota5EZEUpIl2v_lITuf2OWgYRw/s1600/petsematary.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="600" data-original-width="1200" height="160" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiqmqd2JzSQk6y4qBRL2iMlNdCcklS7BDTKBvByAoXmLTNejeuNo7kiPWgKXPqRwxzOEQd4mikpR1onu2YuGYMOYUAymiBFqpbu46Q7Qff4wudmZsdnPota5EZEUpIl2v_lITuf2OWgYRw/s320/petsematary.jpg" width="320" /></a></div>
PET SEMATARY (1989)<br />
PET SEMATARY 2 (1992)<br />
PET SEMATARY REMAKE (2019)<br />
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Come tutti i film Horror il nocciolo della questione è sempre il nostro lato oscuro, la dimensione nascosta che non vogliamo vedere, quell'angolino dentro la nostra psiche che posta con sè dolore traumi ferite delusioni tradimenti, in poche parole un vero e proprio cimitero. L'ateismo parla: dopo la morte Dio non ha potere, i morti parlano nella pace del loro silenzio. Stephen King scrisse questo romanzo ripensando alla morte del gatto di sua figlia e alla reazione della ragazzina. A quanto non fosse pronta per assimilare il concetto di morte e di perdita. Nel film è proprio la bambina Ellie l'ago della bilancia: volerla soddisfare, non volere che lei soffra, non affrontare con lei la realtà della morte del suo gatto, ecco la crepa che sgretola tutto l'equilibrio. Lei rappresenta il nostro capriccio che non vuole mollare, non vuole lasciare morire quello che ama, non accetta che la morte faccia parte della vita, neppure Dio dovrebbe accettarlo se Lui avesse un gatto non dovrebbe lasciarlo morire. Quante cose noi non vogliamo accettare che sono morte? amori, ricordi, delusioni, quante frase non dette o dette che vorremmo cancellare, sono tutte cose che poi seppelliamo in quel cimitero infantile oltre il quale c'è il mistero: il cimitero indiano dei Micmac dove le creature non risorgono ma tornano in apparente vita con la loro cattiveria, ecco il succo del messaggio: quello che ci ostentiamo a tenere in vita alla fine poi ci uccide, sono cose morte, infatti il gatto Church pur amato dalla bambino era insopportabile per il suo odore, quindi certi ricordi, certe parole, certe relazioni puzzano, inutile tenerle in vita, inutile volerle accanto. Quante cose abbiamo perso nella nostra infanzia? tante ma inutile far tornare in vita il piccolo Gage, come rammenta nel libro Louis: "E Louis ora si stava domandando (non per la prima volta) se l'infanzia non fosse un periodo in cui, più che imparare, si dimenticava". Spiegare ad un bambino la morte è difficile per un adulto, perchè l'adulto si ostina nel "preservare" la vita e questo è un tentativo fallimentare a livello spirituale, anzi mortale, perchè la morte e il suo senso è vitale per un bambino che impara a vedere le cose con naturalezza. Due frasi nel libro sono meravigliose al riguardo: " I bambini non dimenticano mai le bugie sentite dai genitori ", e poi: "Ma davvero c'è chi crede di capire i bambini? si domandò". Se Louis avesse affrontato il discorso la morte con la bambina sarebbe stato vitale e salutare per tutti, nascondere questa verità fu mortale per tutti. Victor Pascow è quel ragazzo che morì in un incidente col cervello fracassato, Louis cercò di rianimarlo invece la sua anima divenne un fantasma buono (tu hai cercato di aiutare me,adesso io cerco di aiutare te). E' l'emblema della coscienza morente che cerca di dirti la verità ma tu non ci credi: "Voglio svegliarmi da questo incubo.... disse Louis ... ma chi ti ha detto che stai sognando? chiese Victor. Un altro particolare importante: Camion rossi che sfrecciano alla cieca, sul limitare di una strada a scorrimento veloce, il loro rumore si sente anche dentro le case in sottofondo, sono simboli di quegli eventi che ci passano accanto nella vita e ci travolgono, non diamo loro l'importanza di attenzione che meritano o diamo loro il peso che non dovremmo e loro ci fanno pesare il loro peso mortale.<br />
E cosa capita se vuoi far rivivere Pet Sematary 1? ecco il risultato del 2, un po tirato, non c'è più il mistero del morto che risorge ma la sua scherzosa vendetta che scade a volte nel drammatico, scontato e puerile divertimento fine a se stesso senza un senso.<br />
<br />Eremita di Cittàhttp://www.blogger.com/profile/02417925530320255377noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3926803853664620402.post-77247881633458305942019-10-20T13:53:00.001-07:002019-10-21T14:12:27.486-07:00LA FOLLIA RAGIONEVOLE<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgz-uq_L6i6NYj0qFoHJyyjiWnbB7FfldVPWKePGlbrdBMrucAN5enEWjJYaTBFsjO8Y5gGjWtk6wRsVWBAo4FSMRUrNTYgPs5VFKferDn77QbGpgTb53CkMqR9RaEwHuAwrnAv08aumJg/s1600/SPL5031570_002-702x1024.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1024" data-original-width="702" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgz-uq_L6i6NYj0qFoHJyyjiWnbB7FfldVPWKePGlbrdBMrucAN5enEWjJYaTBFsjO8Y5gGjWtk6wRsVWBAo4FSMRUrNTYgPs5VFKferDn77QbGpgTb53CkMqR9RaEwHuAwrnAv08aumJg/s320/SPL5031570_002-702x1024.jpg" width="219" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
JOKER (2019)</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
"Cosa ottieni se metti insieme un malato di mente solitario con una società che lo abbandona e poi lo tratta come immondizia? Te lo dico io che cosa ottieni: ottieni quel cazzo che ti meriti". Con queste parole Arthur Fleck (Joker) sintetizza l'essenza del suo personaggio, anzi il prodotto sociale della sua personalità, perchè è stato bullizzato dai giovani senza scopo, malinteso da compagni di lavoro, licenziato senza un motivo e senza poter dare una spiegazione ad un datore di lavoro, strumentalizzato dai media, usato come giocattolo figlio da una madre psicotica, in poche parole creato e nutrito da illusioni e delusioni, maltrattamenti fisici e psichici. Non fa ridere ma è motivo di burle e scherno del pubblico che lo deride. In questo film la figura del Joker ha il fascino psicologico di farci comprendere come si costruisce una follia attraverso le ragioni mancate e le ingiustizie. Il Joker incarna la follia di una società che prima lo crocifigge come un Cristo e poi lo adora come un Dio (lo stesso che capitò ad un certo Gesù di Nazaret). Ma quando la follia è collettiva la si chiama religione o conquista o governo o moda o TV o social network, allora è da domandarsi come fece il Joker: " Riguarda solo me o stanno tutti impazzendo?"... Quando la follia è collettiva poi nessuno è colpevole, nessuno sa niente, non si sa da dove viene il male sociale, il folle appare allora quello che capisce ed ha ragione, quello diverso, quello che non si vuole omologare alla massa, quello che vede chiaro la situazione e comprende dove si nasconde la bontà (ragione per cui il Joker risparmia la vita del nano, un altro Joker o scherzo della natura) e qui si confonde il pianto col sorriso, quella voce che fa del Joker un inno alla follia ragionevole lungo tutto il film, un tic nervoso che lo immortala con quel suono memorabile ed inconfondibile che confonde tutto e tutti senza che nessuno capisca che lui infondo ha una ragione: "La parte peggiore di avere una malattia mentale è che le persone si aspettano che ti comporti come se non l'avessi". </div>
<br />Eremita di Cittàhttp://www.blogger.com/profile/02417925530320255377noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3926803853664620402.post-46088776358109594922019-10-13T12:47:00.000-07:002019-10-13T12:47:35.333-07:00AMORE FATALE O ESISTENZIALE?<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgE0NgTcYaG-GicuBpY2HesufAnJEr8icGgFidBItfs7Ovaa3ID1kNKnzVc2txVrmslGh3Qn1aEuPrUrIpX5kXr0rhyVyBjhuP9M1-n5bIsnxdS4-1jFzbukmQ9QvydgZX1nfQWbCAQBT8/s1600/64678-locandina-big.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1503" data-original-width="1001" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgE0NgTcYaG-GicuBpY2HesufAnJEr8icGgFidBItfs7Ovaa3ID1kNKnzVc2txVrmslGh3Qn1aEuPrUrIpX5kXr0rhyVyBjhuP9M1-n5bIsnxdS4-1jFzbukmQ9QvydgZX1nfQWbCAQBT8/s320/64678-locandina-big.jpg" width="212" /></a></div>
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L'ARTE DI CAVARSELA (2011)</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
George è un adolescente che nonostante la sua tenera età vive una profonda crisi filosofica ed esistenzialista, i suoi ragionamento sono molto Sartriani, ispirati da Camus e si prospetta infondo un futuro nichilista degno di Nietzsche: partendo dall'assioma che l'uomo è comunque mortale, se devo morire che senso ha darmi da fare, che senso ha costruire un qualcosa che prima o poi deve finire. Per lui tutto è indifferente finchè non vede una ragazza Sally, salvandola subito da una punizione per fumare a scuola prendendosi lui per lei la colpa, intanto a lui le colpe non lo toccano più di tanto. Per ricambiare il suo gesto, la ragazza inizia a frequentarlo e lo introduce nel suo mondo fatto di amici, feste e persino la conoscenza della sua madre che ancora attraverso l'età tardiva di voler fare l'eterna ragazzina che si porta al letto l'amante di turno. Ma quella donna, esperta di come si gioca con i sentimenti degli uomini avverte la figlia: tu gli piaci a lui e fai attenzione, è bravo e con questo tipo di ragazzi non si gioca. E' qui si incontrano e si scontrano l'insicurezza di lui e il bisogno di sicurezza di lei. George Ha un carattere isolato, chiuso più che riservato, persino incapace di esprimersi a livello emotivo, lei invece espansiva, estroversa, emotivamente con la scuola della madre persino slanciata, porta George a temerla, irrigidirsi e prenderne le distanze. I qui pro quo scoppiano, malintesi, attese, le cose non dette ma risapute, i silenzi taciti... tutto porta lei ad innamorarsi di un amico di George che lo aveva rassicurato di non interferire nella sua faccenda amorosa, invece ... è un film pieno di vita, dove questi ragazzi a tentoni e testate imparano a muoversi nei vicoli stretti dei sentimenti, dei rapporti, die compromessi, delle illusioni, delle delusioni, dei tradimenti.... Sembra uno dei tantissimi film con lo stesso cliché dell'adolescente inquieto e senza prospettive che alla fine la spunta ed esce vincente, ma in realtà è un film sottile, tessuto di fini ed ambigui sentimenti emozioni e ragionamenti.</div>
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La domanda finale esistenzialista resta: se tutto deve finire prima o poi, perchè soffrire se l'amore non dura per sempre? </div>
<br />Eremita di Cittàhttp://www.blogger.com/profile/02417925530320255377noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3926803853664620402.post-39832304308188122222019-10-09T11:13:00.001-07:002019-10-09T11:13:12.699-07:00CORVO<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhZHY_znwdGt9RYP0jA3uGH4c3HftqZjMrSjhXMsALh6TKSSgZz79_bk-XC6wIKPKXPHLoMQUwt32XfyK5rnt3wR_odVKjA7QA08wLR31J6m9ZC7gV4WxoTSzqOuwApChf6sZXAr82RAk8/s1600/images.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="515" data-original-width="810" height="203" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhZHY_znwdGt9RYP0jA3uGH4c3HftqZjMrSjhXMsALh6TKSSgZz79_bk-XC6wIKPKXPHLoMQUwt32XfyK5rnt3wR_odVKjA7QA08wLR31J6m9ZC7gV4WxoTSzqOuwApChf6sZXAr82RAk8/s320/images.jpg" width="320" /></a></div>
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IL CORVO (1994)</div>
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- Sbalordito il Diavolo rimase, quando comprese quanto osceno fosse il bene e vide la virtù nello splendore delle sue forme sinuose... ma è pornografia!</div>
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<br /></div>
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- Tutto il potere del mondo è contenuto negli occhi amico mio, e a volte essi sono più utili delle persone cui appartengono!</div>
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<br /></div>
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- Gesù Cristo entra in una locanda, consegna tre chiodi al locandiere e gli dice: "puoi sistemarmi per la notte?"</div>
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- È strano, sai le piccole cose per Shelly contavano così tanto ‐ Io le giudicavo insignificanti. Ma credimi, niente è insignificante.</div>
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<br /></div>
<br />Eremita di Cittàhttp://www.blogger.com/profile/02417925530320255377noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3926803853664620402.post-9176890582663031352019-09-29T03:27:00.001-07:002019-09-29T03:27:22.114-07:00STRISCIA PER PRENDERE SLANCIO E VOLARE PIÙ IN ALTO<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEifF__up5VubpYS5RfkLt60E9MZnn4RwGOHL8y2Gxl1yjcq_yfuTqQZl03XahIA7RAxqanXG4XXPoOqBayHLSWfMiTKZtEJiP4vc01jHRiuXA32N-icoqy9cjwZSlA8m3FL3G4DNCqyqAM/s1600/maxresdefault.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="720" data-original-width="1280" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEifF__up5VubpYS5RfkLt60E9MZnn4RwGOHL8y2Gxl1yjcq_yfuTqQZl03XahIA7RAxqanXG4XXPoOqBayHLSWfMiTKZtEJiP4vc01jHRiuXA32N-icoqy9cjwZSlA8m3FL3G4DNCqyqAM/s320/maxresdefault.jpg" width="320" /></a></div>
BIRDMAN (2014)<br />
<br />
Riggan Thomson è una celebrità decaduta, un attore che disperatamente tenta di allontanarsi dalla figura che tanto lo ha reso celebre, il supereroe Birdman. In verità, nella sua vita reale, questo uomo striscia e non vola più: economicamente fallito, una famiglia allo sbando, dei rapporti di convenienza, un uccello spiumato. In quel momento appare Shiner, un attore che usa Riggan come trampolino per prendere il volo nella sua carriera. Shiner recita con tutti nella vita reale, quando si trova sul palcoscenico fa tutto meno che fingere. Riggan invece ha perso il suo Ego che si era identificato con il personaggio del supereroe e non sa più chi è. Subisce una crisi di identità. Riggan cade in quella trappola di Shiner: vuole essere se stesso anche sul palco scena, ma l''ultimo atto prevede che dopo l'ultima battuta pronunciata da Riggan, questo debba fingere di suicidarsi sparandosi alla tempia. All'ultimo momento, però, Riggan sostituisce la pistola giocattolo con una vera e si spara. Scampa la morte pe run pelo, si sveglia in ospedale e sorpresa: il suo manager Jake gli dice che lo spettacolo è stato un successo, e che perfino la Dickinson è entusiasta: ora tutti lo adorano, compresa la figlia, e migliaia di fan mostrano il loro amore... perchè la gente ama la verità e cioè la distruzione di una persona. Riggan in quel momento vuol davvero morire o forse vivere davvero? Apre la finestra dell'ospedale, sente il richiamo degli uccelli, guarda Birdman allo specchio e lo trova silenzioso e triste... esce sul parapetto della finestra ed è pronto finalmente a volare... Poco dopo, sua figlia rientra nella stanza, non lo trova e vede la finestra aperta: temendo il peggio si precipita a guardar fuori, prima giù verso la strada, poi, sentendo in lontananza lo stridere di un rapace, alza lo sguardo al cielo e sorride. Riggan deve anche fare i conti con la figlia Sam, ex tossicodipendente, con la quale ha un rapporto molto instabile poiché lei lo accusa di non essere mai stato presente nella sua vita.... vivrà ancora lui per far volare quel uccellino di figliola che non ha imparato a volare e non desidera altro che sentire le ali del padre?Eremita di Cittàhttp://www.blogger.com/profile/02417925530320255377noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3926803853664620402.post-77371918504036791252019-09-13T09:52:00.003-07:002019-09-13T09:52:27.164-07:00ANIME NERE CON CUORI BIANCHI<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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GREEN BOOK (2018)<br />
E' la storia vera di una amicizia tra Tony Lip (pseudonimo di Frank Anthony Vallelonga), un buttafuori, grezzo, di origini italiane quindi in quanto emigrante vive e si comporta in America come un nero di anima e il suo capo, datore di lavoro occasionale, il famoso pianista Don Shirley, un uomo nero che ha un talento per la musica classica quindi suona per i bianchi e è uno die primi pianisti neri di musica classica. Tony accompagna Shirley a fare un tour di concerti nel profondo sud degli Stati Uniti, il che vuol dire affrontare la mentalità razzista contro i neri. Il film è davvero bello, un intreccio tra pelle bianca e pelle nera, ma sentimenti grezzi quindi neri di Tony e i modi raffinati ed eleganti quindi bianchi di Shirley. Nell'anima quindi si scoprono che sono due neri di cuore e due bianchi di testa. Come il latte col caffè si unisono e formano un nuovo composto, un amicizia profonda, non saranno più gli stessi nè Tony nè Shirley. Tony pur grezzo sa vivere le cose essenziali con massima semplicità, mentre Shirley nella sua raffinatezza insegna a Tony il valore e la delicatezza delle emozioni più contrastanti.... perchè come ha imparato Tony: " Il mondo è pieno di gente sola che ha paura a fare il primo passo ".Eremita di Cittàhttp://www.blogger.com/profile/02417925530320255377noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3926803853664620402.post-27341544832605831832019-09-08T11:43:00.002-07:002019-09-08T11:43:46.404-07:00It Capitolo 1<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiz9yBAx6Xbc30-jMpl1wX6Wiz_XSDaYnb1QdsR0C7WeVc6zu4OWmEYHnKiJYIEC7Q-a5C8ROs7V8fEBQVIGgzYjOYHutFH9DfCvw862sxr266tAwc1M1p6EVfqjGoIn9hWjFlZO-WliCU/s1600/nuovo-it-movie-pennywise-stephen-king-horror.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="800" data-original-width="533" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiz9yBAx6Xbc30-jMpl1wX6Wiz_XSDaYnb1QdsR0C7WeVc6zu4OWmEYHnKiJYIEC7Q-a5C8ROs7V8fEBQVIGgzYjOYHutFH9DfCvw862sxr266tAwc1M1p6EVfqjGoIn9hWjFlZO-WliCU/s320/nuovo-it-movie-pennywise-stephen-king-horror.jpg" width="213" /></a></div>
It capitolo 1 (2017)<br />
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It è un personaggio dell'omonimo romanzo di Stephen King del 1986. Viene rappresentato come un essere mutaforma che abita le fogne della città di Derry nel Maine, cibandosi ciclicamente dei suoi abitanti assumendo forme evocative delle loro paure più grandi. Appare principalmente con le sembianze di Pennywise il Pagliaccio Ballerino, detto anche Bob Gray, per attirare i bambini, le sue prede predilette.<br />
Perchè un pagliaccio? Questa figura ha subito un evoluzione nei secoli, prima era una figura carnevalesca adatta per far ridere gli adulti (il giullare nelle corti, il matto nelle commedie, il pagliaccio esisteva già ai tempi del Faraone 2500 anni a.C). In alcune culture, per esempio in Latino america, è un personaggio che diverte i bambini alle feste, al teatro, nel circo, no ha una connotazione negativa e tanto meno di horror. Infatti questo film a dir il vero non è Horror. "quelli che amano il horror, perchè in fondo sono masochisti psichici, hanno bisogno di farsi del male interiormente con la paura e adorano il terrore come una forte emozione di alta tensione, una giostra mentale, non sanno che "questo film non fa paura" è un fatto del tutto anormale. Perchè? perchè la vera paura sarebbe scoprire la nostra stupidità, la nostra immaturità, anzi scoprire alcune realtà che sono davvero spaventose e con le quali conviviamo tutti i giorni: genitori castranti (come la madre di Eddie che lo rende ipocondriaco, fobico di ogni batterio e virus, maniaco della pulizia) genitori che ci umiliano ( come il padre poliziotto del bullo Henry Bowers a cui tratta con disprezzo ed è la fonte dell'ira e dell'odio del ragazzo) o genitori morbosi ( come il padre di Beverly che desidera stuprare la figlia accusandola ingiustamente di puttanella) oppure la madre assente dello stesso Bill e Georgie che nei fotogrammi prende le sembianze della stesso pagliaccio. Mike che deve imparare ad uccidere agnelli per vivere perchè orfano.... sono tutti bambini allo sbando. Questo è l'horror vero: la nostra mediocrità, la nostra mancanza di umanità, i sogni perduti della nostra infanzia, la mancanza di amore e di genitori che sappiamo farci crescere senza paura. Il pagliaccio è una figura che ride della nostra frustrazione, dei nostri limiti, questo a noi fa paura: l'infanzia perduta, l'infanzia non vissuta come avrebbe dovuto essere. It in inglese significa anche il verbo "eat" che si pronuncia lo stesso e vuol dire "mangiare" divorare. La paura cosa fa? ci divora.<br />
<br />
Guardate come inizia il film e decodifichiamo i simboli: Bill crea per suo fratello una barchetta di carta (sono femmine) per giocare , simbolo dell'infanzia, che scorre lungo la corrente di una pioggia dove Georgie si diverte, ma la barchetta va a finire nel tombino: le fognature, il sottosuolo, simbolo del nostro inconscio dove abita proprio il mostro, la nostra ombra, le nostre pagliacciate, la nostra vergogna pronta ad ucciderci, a limitarci, a tagliarci le ali. Quel mostro si alimenta dei nostri sogni, aspirazioni, ideali (bambini che galleggiano per aria, morti). It è forte perchè siamo noi a dargli forza con la nostra paura. Infatti diventa impotente quando non lo temono, non ha più forza, l'immaginazione non gli dà potere. I mostri non ci sono nel buio ma nel nostro cervello, per quello i bambini capiscono che sono cose immaginarie, mentre la realtà è quella pi crudele da affrontare: le famiglie distrutte, il bullismo, la mancanza di amore ed amicizia, la società indifferente di fronte ala violenza.<br />
<br />
Il club di ragazzini si chiama dei perdenti, appunti sono loro la preda facile, quelli che le famiglie hanno reso deboli, timidi, traumatizzati, sono ragazzini spezzati, ecco il simbolo del gesso che Eddie ha nel braccio rotto su cui è scritto in manera dispettosa "Loser" mentre lui lo converte in "Lover" perchè ritrovandosi in gruppo come una famiglia si sentono amati tra di loro: l'unione fa la forza.Eremita di Cittàhttp://www.blogger.com/profile/02417925530320255377noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3926803853664620402.post-260460112741902732019-09-04T14:27:00.002-07:002019-09-04T14:27:32.497-07:00UN FILM SENZA FINE CON UNA FINALITÀ <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUG-8FvlDoVojNJoz8qQs63_1O_lO-oVtJA6A-QG-0ZK2dCWfHmRAn3ie5SUxEPTRswT7FJQBuhBxktnpnQG987ZZG362WpsFZyxzfcisi9Ayfbyu2eOcld_FxvCjx4LYGK9Y2GHaQ1Ak/s1600/Donnie-Darko.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1024" data-original-width="768" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUG-8FvlDoVojNJoz8qQs63_1O_lO-oVtJA6A-QG-0ZK2dCWfHmRAn3ie5SUxEPTRswT7FJQBuhBxktnpnQG987ZZG362WpsFZyxzfcisi9Ayfbyu2eOcld_FxvCjx4LYGK9Y2GHaQ1Ak/s320/Donnie-Darko.jpg" width="240" /></a></div>
DONNIE DARKO (2001)<br />
Film fantasmagorico, basato sul libro "La Filosofia dei viaggi nel Tempo" di Roberta Sparrow che nel film viene rappresentata con la "Nonna Morte", un'anziana signora che passa le sue giornate in completa solitudine e facendo la spola tra la casa e una cassetta della posta, sempre vuota. Donnie tenta compassionevolmente di instaurare con lei un dialogo, ma Nonna Morte gli sussurrerà all'orecchio una macabra sentenza: "Ogni creatura sulla terra, quando muore, è sola". Donnie è un ragazzo disturbato, con precedenti di piromania, che nottetempo, in preda a misteriosi attacchi di sonnambulismo, abbandona la casa dei genitori per risvegliarsi allo sbaraglio. L'esistenza della famiglia Darko viene sconvolta dalla caduta di un motore d'aereo precipitato direttamente nella camera di Donnie, ma lui non è nella sua stanza: dopo un episodio di sonnambulismo nel quale incontra un misterioso personaggio, si risveglia nel campo da golf di Middlesex. La sua popolarità come scampato alla morte lo rende non celebre ma eccentrico giacchè lui ci mette tanto del suo: ha visioni, parla con un coniglio (Frank, è un personaggio di favole nordiche semi-horror e viene utilizzato nella mitologia di Halloween) e questo coniglio lo spinge a commettere una serie di atti di vandalismo: allaga la scuola (ma questa è corrotta da clientelismo), da fuoco alla casa di un guru (che poi si rivela un pedofilo); lo stesso coniglio lo chiamo fuori casa impedendoli di morire nell'incidente della casa schiacciata dal motore dell'aereo... che poi secondo le investigazioni, nessun aereo ha mai riportato di aver perso un motore. Qui entra quindi in gioco il sogno di Donnie o le sue visioni schizofreniche con la realtà: La Verità sta sul fondo di un pozzo senza fondo!.<br />
Donnie allora imparando a viaggiare nel tempo ha due possibilità: o salvare se stesso o salvare la fidanzata che viene uccisa in un incidente d'auto, come? tornando indietro nel tempo e uccidendo Frank, il ragazzo che la investe con la macchina, proprio colui era travestito di coniglio per la festa di Halloween. Frank quindi non è una visione, è il suo amico che tornando indietro nel tempo lo tormenta per averlo ucciso oppure e un "morto manipolato" come suggerisce il libro dei viaggio nel tempo, che aiuta Donnie a compiere le sue missioni. Qui le linee temporali si intrecciano, sembrano far lotta tra di loro. Donnie tornando indietro alla notte del 2 ottobre in cui Frank gli è apparso per la prima volta, non si scosta ed il motore d'aereo lo colpisce in pieno, uccidendolo. Però Gretchen, la sua fidanzata, non lo ha mai conosciuto ed è salva. Resta il problema del motore dell'aereo, per di più sapendo dopo che su quell'aereo (senza motore) viaggiavano Rose e Samantha Darko, madre e sorella di Donnie.Eremita di Cittàhttp://www.blogger.com/profile/02417925530320255377noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3926803853664620402.post-84909992165527383652019-09-02T12:02:00.002-07:002019-09-02T12:02:37.195-07:00WONDER<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9Bb-RNBjjZ1EUd-N0adwvl90VGmtQ6I3lc_h_AX0Kgr0jexvtGYSdiMfqzuvsemvGjYkeNYWkfdVziiqkqYrfJNUUMhKpbZdm2MP-9-zymmDioegBCt0NbU_EjZMiUykSSAlhYmipp6A/s1600/93373adb-2564-4281-be08-9ac027af2d3a.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="600" data-original-width="400" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9Bb-RNBjjZ1EUd-N0adwvl90VGmtQ6I3lc_h_AX0Kgr0jexvtGYSdiMfqzuvsemvGjYkeNYWkfdVziiqkqYrfJNUUMhKpbZdm2MP-9-zymmDioegBCt0NbU_EjZMiUykSSAlhYmipp6A/s320/93373adb-2564-4281-be08-9ac027af2d3a.jpg" width="213" /></a></div>
WONDER (2017)<br />
La pellicola è l'adattamento cinematografico del romanzo omonimo scritto da R. J. Palacio e pubblicato nel 2012.<br />
E' la storia di un bambino con una malformazione cranio facciale, che lo rende ovvio diverso dagli altri bambini che a scuola, nel loro branco sono chiamata ad omologare tutto e tutti, ed è qui che la singolarità August "Auggie" Pullman tira fuori il peggio di chi ha altre deformità psicologiche come il bullismo, il razzismo, il disprezzo. Ma dietro un bullo si nasconde un genitore colpito, deformato interiormente, per cui il volto "bestiale" di Auggie non fa altro che di specchio a chi il mostro ce l'ha dentro. E' una semplice passi di comportamento psicologico di compensazioni e traumi. Il film poi è ben intrecciato, un vero collage di emozioni, malintesi, verità mai dette e mezze dette. Con molta dolcezza vengono mostrati i personaggi che girano intorno a questo piccolo essere speciale, il pianeta o mondo di Auggie, come satelliti: la madre che si è messa in ombra dietro la malattia del figlio, la sorella che viene eclissata ed trascurata; gli amici che si lasciano trascinare dal branco pur avendo buoni proposito ma senza carattere nè forza di volontà.... Insomma il film si presta davvero a molte riflessioni nella sua semplicità persino scontata di come si svolge alla fine il film.Eremita di Cittàhttp://www.blogger.com/profile/02417925530320255377noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3926803853664620402.post-71498815744777157872019-09-02T12:01:00.002-07:002019-09-02T12:01:41.352-07:00WONDER<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQDSkSKb7Pz5msM8mKV1rou_TBRZLCUzJt-tDh-R3GomI3MNY5_kGe8icdFLr7GOOgtSNoBRVaqgaJebSwA-QZ3VXJnPvWT0J_iwb_T2nFnGyFrtww-6qWgXgdo6pTuna_NMgiLwDFW7g/s1600/wonder-apr.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="377" data-original-width="623" height="193" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQDSkSKb7Pz5msM8mKV1rou_TBRZLCUzJt-tDh-R3GomI3MNY5_kGe8icdFLr7GOOgtSNoBRVaqgaJebSwA-QZ3VXJnPvWT0J_iwb_T2nFnGyFrtww-6qWgXgdo6pTuna_NMgiLwDFW7g/s320/wonder-apr.jpg" width="320" /></a></div>
WONDER (2017)<br />
<br />
- Se ti fissano, lasciali fissare. Se sei nato per emergere non puoi passare inosservato.<br />
<br />
- Auggie non può cambiare il suo aspetto. Forse noi... possiamo cambiare il nostro sguardo.<br />
<br />
- Forse la verità è che davvero non sono normale, forse se sapessimo quello che passano gli altri capiremo che nessuno è normale e che tutti meritano una standing ovation almeno una volta nella vita. Siate gentili perché tutti combattiamo una battaglia dura e se vuoi vedere davvero come sono fatte le persone non devi fare altro che guardare!<br />
<br />
- Quando ti viene data la possibilità di scegliere se avere ragione o essere gentile, scegli di essere gentile.Eremita di Cittàhttp://www.blogger.com/profile/02417925530320255377noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3926803853664620402.post-4244469448562609452019-08-21T13:28:00.001-07:002019-08-27T03:16:13.531-07:00QUANDO LA MAMMA TIRA FUORI LE PALLE<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgBfMOU-e1QvRVV03nSpFP9Cte031RuBIZ6KMqYK4B1xzCgLy6ixFO8F9-Jr85MU2eZr_pYl7zDpZ3zKxN7XjYqvvfdprFdpFiW6H-dsnKl3KGF7yQdbhOrCfONGwcJlth8rLrzxVH_w7Q/s1600/locandina3759.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1571" data-original-width="1100" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgBfMOU-e1QvRVV03nSpFP9Cte031RuBIZ6KMqYK4B1xzCgLy6ixFO8F9-Jr85MU2eZr_pYl7zDpZ3zKxN7XjYqvvfdprFdpFiW6H-dsnKl3KGF7yQdbhOrCfONGwcJlth8rLrzxVH_w7Q/s400/locandina3759.jpeg" width="280" /></a></div>
MAMME MOLTO CATTIVE (2016)<br />
Una commedia scorrevole, divertente, sfiora la banalità ma lo fa in maniera intelligente cioè mette in mostra la banalità della vita fatta di superficialità, apparenze, protagonismo e soprattutto invidia tra donne ed ipocrisia: far vedere agli altri quello che non sei veramente e cioè una Cattiva mamma, invece in fondo le protagoniste dimostrano che l'unica cosa che hanno di cattive è la loro bontà sfruttata da mariti e figli. Poi arriva la goccia che fa traboccare il bicchiere e queste donne esaurite il bicchiere se lo bevono: mollano tutto come fanno gli uomini, bevono, fanno sesso, vedono i figli per quello che a volte o spesso sono: degli arroganti vampiri egoisti pretensiosi. Ma la mamma è mamma, non molla, il suo amore è gratuita infinita, pur riconoscendo la merda che posso diventare i figli, sanno affrontare la puzza e ripulirla, qui il genio del film, diventando un po "cattive" tirano fuori il meglio e il buono che c'è nei figli e nei mariti compresi. E' un film che mette a nudo la crudeltà della vita domestica e schiavizzanti di una mamma, annullata per il d'affarsi di tutti in famiglia.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg-GBh-YUrBlp6sM1Zkpy-VsLa6UdIHgUM-8IPWikJuRapkxzY-j7qNWNDfJcUBfT81NUrVdjl4t3GGhPa6QpN4mWrjwbEDHUSug2IIi2wLunMnxY200xbDJqTIK_Nifzr44YVOschvz2I/s1600/268x0w.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="402" data-original-width="268" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg-GBh-YUrBlp6sM1Zkpy-VsLa6UdIHgUM-8IPWikJuRapkxzY-j7qNWNDfJcUBfT81NUrVdjl4t3GGhPa6QpN4mWrjwbEDHUSug2IIi2wLunMnxY200xbDJqTIK_Nifzr44YVOschvz2I/s320/268x0w.jpg" width="213" /></a></div>
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ma il seguito ? BAD MONS 2 ..... sembrerebbe scontato vero?<br />
la seconda parte ha un piccolo cambiamento, non si va avanti bensì indietro nel tempo, perchè il nocciolo della questione da rompere è l'origine materna delle protagoniste iniziali e cioè: le loro mamme, 3 prototipi di donne e madri diverse: una perfezionista che controlla la vita della figlia nei minimi particolari per salvaguardare le apparenze, l'altra una vedova nera con sindrome di mamma succhia sangue che vede la sua figlia come una eterna neonata da accudire e starle addosso come una seconda pelle fino a non lasciarla respirare, nel nome dell'amore ovviamente e l'ultima una madre indiferente menefreghista e all'occorrenza opportunista. Quindi 3 mamme davvero "cattive" che si riscattano come donne e come mamme entrando in conflitto con la vita delle loro figle, perchè non soltanto noi capiamo i nostri genitori quando a sua volta noi abbiamo dei figli,ma anche i genitori col tempo riescono finalmente a capire i loro figli nelle loro piccolezze. Una commedia esilarante, scorrevole, ambientata poi a Natale dove il contrasto tra amore ed antipatiche fa la differenza.<br />
<br />Eremita di Cittàhttp://www.blogger.com/profile/02417925530320255377noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3926803853664620402.post-54828472995050610922019-08-20T16:27:00.004-07:002019-09-24T12:22:38.020-07:00Horror quando non fa più paura la nostra ignoranza<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg5lzy0xCGPTEEmxqEMPY4H6QJTNtxWQFsW82ZkC66uh1FXhiiqMpbGBtNUzYVTQKJ0HFB14y7Fw-GHroaGML_qlK-I57dcDgdFH5nn_qAB30j79PkyaF919WaDJG6JrqCd-Ucc1psNfrI/s1600/nuovo-it-movie-pennywise-stephen-king-horror.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="800" data-original-width="533" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg5lzy0xCGPTEEmxqEMPY4H6QJTNtxWQFsW82ZkC66uh1FXhiiqMpbGBtNUzYVTQKJ0HFB14y7Fw-GHroaGML_qlK-I57dcDgdFH5nn_qAB30j79PkyaF919WaDJG6JrqCd-Ucc1psNfrI/s400/nuovo-it-movie-pennywise-stephen-king-horror.jpg" width="266" /></a></div>
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It capitolo 1 (2017)</div>
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It è un personaggio dell'omonimo romanzo di Stephen King del 1986. Viene rappresentato come un essere mutaforma che abita le fogne della città di Derry nel Maine, cibandosi ciclicamente dei suoi abitanti assumendo forme evocative delle loro paure più grandi. Appare principalmente con le sembianze di Pennywise il Pagliaccio Ballerino, detto anche Bob Gray, per attirare i bambini, le sue prede predilette.</div>
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Perchè un pagliaccio? Questa figura ha subito un evoluzione nei secoli, prima era una figura carnevalesca adatta per far ridere gli adulti (il giullare nelle corti, il matto nelle commedie, il pagliaccio esisteva già ai tempi del Faraone 2500 anni a.C). In alcune culture, per esempio in Latino america, è un personaggio che diverte i bambini alle feste, al teatro, nel circo, no ha una connotazione negativa e tanto meno di horror. Infatti questo film a dir il vero non è Horror. "quelli che amano il horror, perchè in fondo sono masochisti psichici, hanno bisogno di farsi del male interiormente con la paura e adorano il terrore come una forte emozione di alta tensione, una giostra mentale, non sanno che "questo film non fa paura" è un fatto del tutto anormale. Perchè? perchè la vera paura sarebbe scoprire la nostra stupidità, la nostra immaturità, anzi scoprire alcune realtà che sono davvero spaventose e con le quali conviviamo tutti i giorni: genitori castranti (come la madre di Eddie che lo rende ipocondriaco, fobico di ogni batterio e virus, maniaco della pulizia) genitori che ci umiliano ( come il padre poliziotto del bullo Henry Bowers a cui tratta con disprezzo ed è la fonte dell'ira e dell'odio del ragazzo) o genitori morbosi ( come il padre di Beverly che desidera stuprare la figlia accusandola ingiustamente di puttanella) oppure la madre assente dello stesso Bill e Georgie che nei fotogrammi prende le sembianze della stesso pagliaccio. Mike che deve imparare ad uccidere agnelli per vivere perchè orfano.... sono tutti bambini allo sbando. Questo è l'horror vero: la nostra mediocrità, la nostra mancanza di umanità, i sogni perduti della nostra infanzia, la mancanza di amore e di genitori che sappiamo farci crescere senza paura. Il pagliaccio è una figura che ride della nostra frustrazione, dei nostri limiti, questo a noi fa paura: l'infanzia perduta, l'infanzia non vissuta come avrebbe dovuto essere. It in inglese significa anche il verbo "eat" che si pronuncia lo stesso e vuol dire "mangiare" divorare. La paura cosa fa? ci divora. </div>
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Guardate come inizia il film e decodifichiamo i simboli: Bill crea per suo fratello una barchetta di carta (sono femmine) per giocare , simbolo dell'infanzia, che scorre lungo la corrente di una pioggia dove Georgie si diverte, ma la barchetta va a finire nel tombino: le fognature, il sottosuolo, simbolo del nostro inconscio dove abita proprio il mostro, la nostra ombra, le nostre pagliacciate, la nostra vergogna pronta ad ucciderci, a limitarci, a tagliarci le ali. Quel mostro si alimenta dei nostri sogni, aspirazioni, ideali (bambini che galleggiano per aria, morti). It è forte perchè siamo noi a dargli forza con la nostra paura. Infatti diventa impotente quando non lo temono, non ha più forza, l'immaginazione non gli dà potere. I mostri non ci sono nel buio ma nel nostro cervello, per quello i bambini capiscono che sono cose immaginarie, mentre la realtà è quella pi crudele da affrontare: le famiglie distrutte, il bullismo, la mancanza di amore ed amicizia, la società indifferente di fronte ala violenza. </div>
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Il club di ragazzini si chiama dei perdenti, appunti sono loro la preda facile, quelli che le famiglie hanno reso deboli, timidi, traumatizzati, sono ragazzini spezzati, ecco il simbolo del gesso che Eddie ha nel braccio rotto su cui è scritto in manera dispettosa "Loser" mentre lui lo converte in "Lover" perchè ritrovandosi in gruppo come una famiglia si sentono amati tra di loro: l'unione fa la forza. </div>
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<br />Eremita di Cittàhttp://www.blogger.com/profile/02417925530320255377noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3926803853664620402.post-28934999006138679902019-05-14T14:55:00.001-07:002019-05-14T14:55:15.724-07:00IL PRIMO RE (2019)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjjkYAmyrUahkmPPNzqR3kSKG3kehq84g82YNTBh0NLoq4DygmFFuu8ulO_4QKe7cdhBXpp8bNZyJkT3Uhz0cb-UqClzq1D1mZZLuyKsaRWJC3b7zc0jMvJLsPiPXxL72es9ARRyBLXY54/s1600/il-primo-re-2019-AN.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="720" data-original-width="1280" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjjkYAmyrUahkmPPNzqR3kSKG3kehq84g82YNTBh0NLoq4DygmFFuu8ulO_4QKe7cdhBXpp8bNZyJkT3Uhz0cb-UqClzq1D1mZZLuyKsaRWJC3b7zc0jMvJLsPiPXxL72es9ARRyBLXY54/s320/il-primo-re-2019-AN.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="background-color: white; color: #666666; font-family: arial, helvetica, sans-serif; text-align: justify;">
IL PRIMO RE (2019)</div>
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<div style="background-color: white; color: #666666; font-family: arial, helvetica, sans-serif; text-align: justify;">
- REMO: "... è finito il tempo in cui assecondavamo la volontà di Dio ..... Cerchi il fioco fratello? (rivolgendosi a Romolo)... Eccolo (e Remo da foco al villaggio). Eccolo il tuo Dio".</div>
<div style="background-color: white; color: #666666; font-family: arial, helvetica, sans-serif; text-align: justify;">
- ROMOLO: "Fermati Remo"</div>
<div style="background-color: white; color: #666666; font-family: arial, helvetica, sans-serif; text-align: justify;">
- REMO: "Sì è fermato Dio quando siamo stati trascinati prigionieri come animali? E quando ci hanno fatto combattere l'uno contro l'altro?. Il potere si regge sulla paura, fratello. Gli uomini temono gli dei e per questo gli dei li dominano"</div>
<div style="background-color: white; color: #666666; font-family: arial, helvetica, sans-serif; text-align: justify;">
- ROMOLO: "E tu? Non temi gli dei?"</div>
<div style="background-color: white; color: #666666; font-family: arial, helvetica, sans-serif; text-align: justify;">
- REMO: "Guardati intorno. Siamo soli. Di chi hanno paura questi schiavi? qual è il nome che li fa tremare? Chi li fa ubbidire?. Remo è quel nome. Sarò io il fuoco e non ci sarà nessun Dio di cui dovremo aver paura". </div>
Eremita di Cittàhttp://www.blogger.com/profile/02417925530320255377noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3926803853664620402.post-4635205109904560092019-04-12T15:49:00.002-07:002019-04-12T15:49:25.789-07:00QUANDO L'ALTER EGO E' PIÙ VERO DI TE<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhzeQbfJy__iiDB-exMDk292qfkc3sRkpuSoKgxIzGscQ3dnphxrschOMwClhbVxiLQvvdnwmUMby6Ty3R_WBOU7h6JeuX-KLhuSexvk0-o1FWctb7kRCytPOfbBF4w33QUKFoFD05WMVc/s1600/quellochenonsodilei_recensione_moviedigger.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="720" data-original-width="1280" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhzeQbfJy__iiDB-exMDk292qfkc3sRkpuSoKgxIzGscQ3dnphxrschOMwClhbVxiLQvvdnwmUMby6Ty3R_WBOU7h6JeuX-KLhuSexvk0-o1FWctb7kRCytPOfbBF4w33QUKFoFD05WMVc/s640/quellochenonsodilei_recensione_moviedigger.jpg" width="640" /></a></div>
QUELLO CHE NON SO DI LEI<br />
E' un film del 2017 diretto da Roman Polańsk ed è basato sul romanzo Da una storia vera di Delphine de Vigan. Ma anche se il romanzo si chiama "una storia Vera" in sè il romanzo non lo è, ma questo qui pro quo è all'uopo per lo svolgimento del film in maniera sorprendente, perchè la storia vera s'intreccia in maniera così geniale con la fantasia della scrittrice al punto tale in cui resta il dubbio se sia vera oppure è l'ennesimo frutto letterario dalla sua schizofrenia. Ma ben si sa che le più grandi opere d'arte in molti campi, musica, scultura, pittura, ecc... sono state partorite giusto da stati alterati della coscienza che sconfinano nella follia.<br />
Delphine dopo un grande successo con il suo primo libro viene colpita dal "blocco dello scrittore" ed è proprio questo che Lei non sa di lei... non sa il perchè, ma sorge allora una donna con cui fa amicizia, una donna che si chiama proprio così LEI, una che si identifica tanto come fan di Delphine quanto si sente che i libri siano scritti proprio per Lei, che parlino di Lei. Ma questa lei è una psicopatica che a sua volta scrivere della vita delle sue vittime (una vera e propria ghostwriter) con cui vive per usurpar la loro vita. Questa vita dà di nuovo a Delphine l'input e la vena letteraria, il modello giusto su cui scrivere; ognuna quindi scrive sull'altra, si nutre dell'altra, per cui vediamo chi divora ed uccide prima l'altra!. Lei fa tutto in base ad un amica immaginaria "kiki" che commette anche omicidi, e Dephine alla fine su questo specchio, non vede che è lei stessa che fa tutto da LEI. Un film leggero ma con un intrigo pesante che ti lascerà per sempre con il dubbio di chi sia davvero Lei!Eremita di Cittàhttp://www.blogger.com/profile/02417925530320255377noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3926803853664620402.post-49094113486013976332019-04-06T16:28:00.000-07:002019-04-06T16:51:36.966-07:00UN PAZZO CHE PERDE TUTTO TRANNE LA RAGIONE<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjl7hNVaF8EziXRm7e78lcP2zbB-jRKK7sBRhYKVFLSRzSDvtf3U19NxQrVk59ZyoXLap3jvcN8LjkRKz5PvfbeQuGDKMdVLsMBea4XyXA8ntyJTTNacwPUEt7tl7_Ga-1zr3aPL1wIZVA/s1600/44229695_10156829371838223_1893056863491063808_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="864" data-original-width="584" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjl7hNVaF8EziXRm7e78lcP2zbB-jRKK7sBRhYKVFLSRzSDvtf3U19NxQrVk59ZyoXLap3jvcN8LjkRKz5PvfbeQuGDKMdVLsMBea4XyXA8ntyJTTNacwPUEt7tl7_Ga-1zr3aPL1wIZVA/s320/44229695_10156829371838223_1893056863491063808_n.jpg" width="216" /></a></div>
L'UOMO CHE UCCISE DONCHISCIOTTE<br />
Questo è un film del 2018 co-sceneggiato e diretto da Terry Gilliam è un perla sublime. Ben si sa non è un film facile da capire, come non è capibile la follia donchisciottesca tra l'altro. Il film come il libro, ti porta sul piano surreale, a volte non riesci a capire dove sei (in qualche modo ti fa assaggiare la pazzia) non sai chi sei, se sei il regista, il lettore, un protagonista, se sei nel film oppure sei un personaggio del tuo stesso film, in somma non sai se ricordi oppure se sogni o davvero reciti per seguire, come nella folla sociale, un copione.<br />
Quanti sono diventati dei matti per seguire il loro lavoro, appunto come il regista del film? Matti da immedesimarsi tanto nel loro lavoro che fanno alla fine quello che gli altri non riescono a fare, a questo punto da regista diventa protagonista, non ha un lavoro ma è il lavoro che possiede lui e lo domina, se ne impossessa e lo porta fuori dalla realtà. E chi le sta accanto lo deve assecondare, tanto lui è il capo non lo si può contraddire quindi se dice che io sono Sancho Panza io me ne adeguo, no? non vi capita questo di continuo in un posto di lavoro? a scuola con gli insegnati? nel religione con i ministri?... e vai a dir loro che sono pazzi... Il film poi ha tra le righe una critica sottile e micidiale contro il cinema stesso (strumentalizza le ragazze, le usa sessualmente, fa fare a degli incompetenti incarichi che poi vengono spacciati con la firma di un famoso ma siccome è famoso nessuno poi critica l'incompetenza e via dicendo) in questo caso l'uomo che uccise Donchisciotte è se stesso, chi uccide il cinema sono gli affaristi del cinema, chi uccide la musica sono le case discografiche, chi uccide la letteratura vera e profonda sono le case editrici che stampano qualsiasi baggianata pur che si venda, chi uccide la TV sono gli spettatori ignoranti, chi uccide la religione sono i falsi fedeli, chi uccide il commercio sono le banche, chi uccide l'amore è il matrimonio e via dicendo.. il titolo è azzeccatissimo, come lo è la metafora di una follia donchisciottesca che non sa altro che sventare e sventrare la ragione di cui nessuno ne vuol sentire nulla, perchè? perchè la predica un matto!!!.Eremita di Cittàhttp://www.blogger.com/profile/02417925530320255377noreply@blogger.com0