Breaking Bad

 

UN MIX CHIMICO ESPLOSIVO DI PSICOPATOLOGIE
La verdadera potenza di questa serie è la miseria umana, i contorti grovigli della psiche quando viene messa alla prova, degradando qualsiasi morale. Vediamo come i comportamenti inspiegabili corrispondono tutti a distrubi mentali inconsci, a dimostrare che i problemi psicologici e le nevrosi accompagnano la nostra vita di tutti i giorni, persino nelle azioni che possano sembrare più nobili e buone, spinte anche esse da pulsioni psicotiche.
Walt : disturbo narcisistico della personalità sotto un complesso d'inferiorità 
Skyler : disturbo istrionico della personalità
Marie : Cleptómana
Hank : manie di protagonismo
Jesse : dipendenza affettiva
Mike : compensazione nevrotica del senso di colpa
Saul : bugiardo compulsivo
Gus : manipolatore perverso
Walter Jr. “Flynn” : ricerca paterna infantile vendicativa


BREAKING (YANG) BAD (YIN)
Questa famosa serie TV ha alcuni spunti di riflessione davvero affascinanti. In ognuno di noi ci sono le polarità, luce ed ombra, il bene e il male. Tutto sta nel fatto quale dimensione noi lasciamo che predomini e ci trasformi fino ad identificarci. Il personaggi principale della serie ce lo dimostra attraverso degli eventi in cui lui subisce una metamorfosi davvero stile kafkiana. La natura trasformativa degli elementi chimici è la stessa dei personaggi principali: "La chimica è lo studio della materia, ma io preferisco vederla come lo studio dei cambiamenti" insegnava proprio il professore Walter, mentre lo dimostrava con i suoi cambiamenti dove diventava un camaleonte, un virus, un soggetto le cui capacità d’adattamento poggiano su un’incredibile malleabilità, sulla possibilità, quasi fosse un elemento liquido, di assumere sempre la forma del recipiente che lo contiene, salvo poi passare allo stato solido e distruggerlo, fino ad esplodere e rovina tutto quanto le stesse accanto. 

IL MAESTRO ARRIVA QUANDO L'ALLIEVO E' PRONTO
E' una serie TV adictiva come la metanfetamina, il suo tema centrale. Intorno alla droga girano tutte le miserie umane che in questa narrazione si snodano in maniera violenta, drammatica, sarcastica, noir, assurda e persino divertente, quindi un cocktail emotivo davvero adrenalinico.  In questa serie quel che conta è l'evoluzione Kafkiana dei personaggi: si trasformano nel peggio di sè con le intenzioni più buone ed umane o lasciano intravedere la povertà umana intrecciata di valori di amicizia, di affetto, di parentela, persino di amore ma infondo si rivelano soltanto delle trappole sentimentali e psicotiche. 
I contrasti sono vincenti: un uomo adulto saggio, Walter, che si lega ad un giovane scapestrato,  Jesse (un legame traumatico ed affettivo, guerra e pace, incapaci di trasmettersi l'affetto finiscono per distruggersi). Walter non ha più speranze di vivere (malato di cancro) rischia tutto per la sua famiglia come scusante, ma scopre, come lo confesserà alla fine, che è per se stesso che rischia il tutto per il tutto: redimersi da un fallimento, del suo complesso d'inferiorità, sentirsi potente, indispensabile, imprescindible. Jesse invece ha tutte le opportunità per vivere ma le spreca tutte perchè emotivamente è instabile, legato ad un passato ferito ed a una sensibilità non adatta per un mondo insensibile e crudele come quello del comercio della droga. Alcune volte è il maestro che non è pronto quindi l'allievo non arriva mai. 

ELEMENTI CHIMICI NEL CORPO UMANO
E' ben saputo che se sommiamo le percentuali di tutti i componenti chimici che si trovano nel nostro corpo arriviamo sempre ad una cifra inferiore al 100%. Dunque, manca qualcosa ... per molti è il peso dell'anima. È opinione diffusa che l’anima abbia un peso di circa 21 grammi. Quest’ultima sarebbe stata misurata dal dottor Duncan MacDougall nel lontano 1907 che ne calcolò il valore medio di circa 21 grammi, pesando i corpi prima e dopo la morte. Si tratta forse di un dimagrimento istantaneo? No, e comunque sarebbe troppo tardi per perdere peso. In realtà considerando che e=mc² è possibile che fino ad ora abbiamo sempre avuto a che fare con il “peso dell’energia corporea”. Questo movimento di cariche elettriche (che, come sappiamo, sono dotate di una massa infinitamente piccola) genera il così detto “campo bioelettrico”. L’esistenza di quest'ultimo, tuttavia, cessa dopo la morte insieme al resto dei processi biochimici. Ad oggi gli scienziati attribuiscono alla scomparsa di quest’energia la perdita dei famosi 21 grammi. Al riguardo esiste un meraviglioso film chiamato proprio "21 grammi" (21 Grams) è un film del 2003 diretto da Alejandro González Iñárritu. È il secondo film della cosiddetta Trilogia sulla morte del regista messicano. 
La questione è stata affrontata anche in un episodio della serie televisiva: “Breaking Bad”, durante il quale il protagonista Walter White ricorda un dialogo con un’ex collega Gretchen:

L'ANIMA E' CHIMICA?
Walt– Proviamo a scomporlo. Idrogeno, quanto ne abbiamo? 
Gretchen – Idrogeno, 63% per mole. 
Walt – 63%? Caspita, è tantissimo! Il prossimo elemento è l’Ossigeno.
Gretchen – 26%. 
Walt – 26 e abbiamo l’Acqua.
Gretchen – Carbonio, 9%. 
Walt – Carbonio, 9%.
Gretchen – Il totale è 98%. 
Walt – Esatto.
Gretchen – Nitrogeno, 1,25%.
Walt – Uno virgola 25.
Gretchen – E siamo a 99,25. Ora mancano solo gli oligoelementi ed è qui che sta la magia. 
Walt – Eh aspetta. Dimentichi il Calcio, non è un oligoelemento, c’è un intero scheletro a dimostrarlo.
Gretchen– Vuoi sapere il Calcio? 
Walt - sì 
Gretchen – Il Calcio è solo lo 0,25%. 
Walt – Cosa? Così poco? Sul serio? Non me lo sarei mai immaginato. Ah, bene allora che mi dici del Ferro? 
Gretchen – Il Ferro 0,00004%. 
Walt – Che cosa? Il Ferro è l’elemento base dell’emoglobina.
Gretchen – A quanto pare ne basta poco. 
Walt – È evidente, è incredibile. Eh, Sodio? 
Gretchen – Sodio? 0,04. Fosforo, 0,19. 
Walt – 0,19. Ecco fatto. Allora, rifacendo la somma il totale diventa 99,888042%. Ci resta lo 0,111958% di scarto. 
Gretchen – Eppure abbiamo messo tutto.
Walt – Sicura? Ah, non lo so. Ho come, ho come la sensazione che manchi qualcosa. Un essere umano non può essere solo questo. Il mondo è piccolo ed è un sentiero polveroso. Non lo so, eppure ho come la sensazione che manchi qualcosa. 
Gretchen – Potrebbe essere l’anima. 
Walt – L’anima è sempre questione di chimica. 
 

ATTENZIONE AL BUONO CHE CI TRADISCE
Il personaggio centrale di Walt ci insegna una cosa molto importante: all'inizio la sua situazione è compatibile anzi comprensibile, eticamente ci sentiamo dalla sua parte, lo compatiamo, è lo stereotipo del uomo buono che costretto dalla mala sorte e dalle delusioni della vita, cerca di dare il meglio di sè, anche se attraverso azioni malvagie, perchè non avere denaro per curarsi è un umiliazione inumana, nessuno al suo posto lo accetterebbe. Qui il fine giustifica i mezzi (salute per droga, futuro della famiglia per droga). Walt ci trascina dalla sua parte, simpatizziamo e lo compatiamo nella sua tragica situazione, ma ... poi scopriamo che nella nostra dimensione di bontà giace un bastardo puro senza scrupoli nè giustificazioni, capace di qualunque atrocità pur di riscattare il suo Ego fallito, non è la malattia fisica (cancro) è quella psichica (complesso d'inferiorità riscattato dal diventare il numero Uno). La miseria di Walt ci ha drogato e ci siamo trovati a subire nel nostro giudizio una metamorfosi kafkiana e tutte le volte che abbiamo voluto condannarlo, il ricordo della sua disgrazia ci narcotizza. Walt ci insegna che per quanto ci crediamo buoni, se la vita ci mette sulle corde strette e ci colpisce, potremmo diventare la nostra Ombra credendo di illuminare gli altri. 

L'ELEGANZA DEL MALE
Gustavo Fring (Gus) resta con il suo fascino dell’anti-eroe e charme del cattivo una volta che ti ha stupido, fai fatica a dimenticare i suoi modi, sempre preciso, composto, elegante, perfetto, il suo ordine ti mette subito in disordine la tua coscienza. E' il tipico manipolatore sociale perchè la sua apparente decenza convince, contagia e persino affascina. Non di rado riesco ad intrufolarsi in qualsiasi ambito sociale (persino era benefattore della polizia) facendosi un immagine pubblica impeccabile, ma dietro si nasconde  un freddo calcolatore maniacale con la parvenza di un’integrità morale e sentimentale, sono crudeltà e cinismo puro. 

“Un uomo deve imparare ad essere ricco. 
Ad essere poveri sono bravi tutti.”
- Gus -

“Avere la coscienza pulita ha il suo prezzo.” 
Saul Goodman
In un mondo di lupi e pecore, lui fa il pastore sia di lupi che di pecore, è l'avvocato del diavolo, sa trasformare la verità in inganno e viceversa, ha un tappo pe rogni buco. E' un bugiardo patologico compulsivo che con la legge (il diritto di avvocato) trasforma come un mago qualsiasi cosa in legale, soprattutto l'illegalità. Ma qual è allora il prezzo per ripulirsi la coscienza? sporcandosela sotto il mantello della legge giuridica a cui uno si vende la coscienza (come lo fanno alcuni nel confessionale religioso). Non è un caso che questa scienza si chiami "diritto" perchè anche Dio scrive diritto sulle righe storte. Questa è l'etica e il lemma dell'avvocato: "Voi mi dovete dire soltanto la verità che a dire le bugie ci penso soltanto io" 

CHI SI GONFIA TROPPO, SCOPPIA
Hank si presenta come un eterno Peter Pan che gioca sempre al protagonismo, alla ricerca di conferme, di ammirazione, per lui tutto è una corsa verso i trofei, si fa persino selfie anche con i morti a cui la DEA da la caccia. Ha una una chiara tendenza ad auto incensarsi e ad affermarsi prepotentemente sugli altri. Persegue i delinquenti ma la sua moglie è una Cleptomane seriale e qui la moglie ruba anche la sua onesta, Hank chiude l'occhio all'illegalità fatta in famiglia, ma andrà su tutte le furie quando scopre di essere tradito dal parente Walt. Quando finisce costretto a letto vediamo emergere in lui tutti i sintomi di una problematicità fino ad allora nascosta: il vuoto che riempie con il collezionismo compulsivo di pietre minerali. Non ha sopportato essere sconfitto nella sua ricerca del re della metanfetamina ed è impazzito quando ha scoperto che l'ha avuto sempre sotto il suo naso. 

UN ATTRICE CHE RECITA IL DRAMMA DI ESSERE SE STESSA
Sicuramente è palese la sua personalità istrionica: caratterizzato sostanzialmente da un'intensa emotività, esternata con modalità teatrali, e da costanti tentativi di ottenere attenzione dagli altri mediante comportamenti sostanzialmente seduttivi o tragici fino alla follia (come quando urla a ripetizione isterica la stessa frase). Se le dai attenzione allora cede, come accadrà a Skyler che, una volta ammessa negli affari di Walt, finirà per rinnegare i suoi “valori”, oppure quando Ted l'ammira lei lo aiuta e finisce per tradire sessualmente il marito. Resta il fatto che è una donna tostissima, di carattere dominante ed autoritario. Resta pero il fatto che è il suo essere madre quello che ammortizza un peso superiore alle sue forze: reggere da sola la responsabilità di un figlio disabile, di una nuova maternità, di un marito malato di cancro, di una sorella invasiva, di un cognato legge e patrone, di un amante buono ma bugiardo, insomma soprattutto assistere alla disgregazione del suo matrimonio e della sua reputazione sociale. Ci sorprende quando lei scopre che Walt non è un semplice spacciatore di due spiccioli, ma il Re della metanfetamina pieno di soldi, allora lei rinasce, torna persino al letto con Walt, diventa imprenditrice e trova il modo di gestire la fortuna ( i soldi fanno miracoli), l'ennesima mossa della tua personalità istrionica e caleidoscopica. A completare il quadro un’eccessiva sensibilità per le critiche, vissute come affronti. Infatti il suo stato d'animo alla fine si spegne e diventa apatica e morta dentro (ma di nascosto si accende le sigarette)

UN NOVIZIO PROFESSIONISTA 
Giovane sbandato e scapestrato, piccolo spacciatore con un passato conflittuale con i genitori dove giace la sua dipendenza affettiva, è alla ricerca d'amore (per questo finisce tra le braccia e le gambe di qualunque donna); viviamo assieme a lui i numerosi tentativi di riabilitazione, gli errori, le ricadute, la tragica storia d’amore, la discesa agli Inferi. I suoi grandi sbagli sono mossi più che dalla cattiveria piuttosto dalla sua stupidità, perchè infondo è un bravo ragazzo che non sa cosa fare con se stesso. Ovunque lui ci sia sorgono problemi qualunque cosa tocca la distrugge, il fantasma della iella lo perseguita. Il suo disperato bisogno di affetti lo porterà ad avvicinarsi al professor White maturando così una pericolosissima dipendenza affettiva. In lui vedrà il mentore e la guida, il padre che non ha avuto, l’amico e il confidente a cui vuole restare fedele. Walt sfrutterà ampiamente questa debolezza di Jesse per manipolarlo, ma Walt troverà la morte proprio cercando di salvare Jesse. Di tutti i protagonisti, Jesse è quello più dubbioso, amletico, autocritico, autodistruttivo, è quello che si risolleva dalle proprie ceneri. Lo vediamo crescere, maturare, toccare il fondo della morte psichica e quasi fisica per poi rinascere. 

HA RUBADO TUTTO TRANNE IL CUORE DEI FAN
 La cleptomania è un vero e proprio bisogno patologico, nevrotico-ossessivo, a rubare. L’atto del furto provoca un piacere perverso all’individuo e lo spinge a rinnovare il comportamento. Ma fateci caso lei inizia sempre a rubare quando i legami affettivi vengono meno (come quando Hank rimane al letto immobile e diventa insensibile con lei). Il cleptomane sente che qualcosa le è stato rubato, è stato privo di qualcosa che era suo, per lo più sentimenti, affetti, relazioni fondanti come quelle genitoriali (ricordiamo che lei si lamenta di essere la secondogenita, Skyler le ruba il primato) e nei casi più traumatici un senso inconscio di colpa che vuole essere punito, per questo si mette in seri problemi dove indirettamente si aspetta la punizione per il furto. Non rubano per bisogno economico, molti cleptomani sono persino ricchi, rubano per bisogno psichico. Marie ruba oggetti di ogni tipo nei negozi, ruba false identità di vite che mai ha fatto per presentarsi alla società immobiliare dove ruba arredi, ruba l'attenzione in famiglia e finisce con tentativo di rubare i figli alla sorella. Marie resta, secondo il nostro modesto parere, uno dei personaggi più antipatici e superficiali dela serie, è la classica tarantola che si finge morta per non essere aggredita ma ti pizzica apena possibile con la sua manipolazione sentimentale e familiare. 

QUANDO LA INGENUITÀ DIVENTA BRUTALE
E' un giovane ragazzo che sta attraversando quella difficile tappa dell'dentificazione personale (ecco perchè è combattuto tra il nome proprio e il suo nick: Walter Jr. o “Flynn” ? ) Per affermarsi è necessario il distacco dai genitori e qui c'è la ferita traumatica, il suo rapporto fallimentare col padre che ammira in maniera ingenua ma non comprendere, lo zio Hank è più eroe che prende il piedistallo da adorare. Flynn è ingenuo, ma usa le stesse tattiche vendicative della zia Marie: non ascolta ragioni del perchè non le si dice la verità, quel che conta è il suo orgoglio ferito dalle bugie, finendo così per odiare il padre, a volte persino la madre (che lo tratta come un bambino non come un adolescente). Usa le armi del senso di colpa in maniera magistrale, come quando dice al padre "ti senti in colpa" vedendo che vuole dedicarle più tempo. Quindi sa essere crudele e vendicativo sino alla fine, alla chiamata di Walt dove invece del perdono non fa che condannare il padre. Incomprensioni, sottostima, una ricerca di affetto da donare e ricevere (soprattutto da donare) che rimane insoddisfatta, sono queste le più grande stampelle mentali che non lo lasciano crescere e camminare nella vita (Walking Bad). 

UN PERDENTE FEDELE E PAZIENTE
Mike è il tipico killer duro e solitario, di poche parole ma precise e concise, crepuscolare ma nel suo lato più oscuro è un nonno amato e romantico. Mike si è condannato da solo, non si perdona la morte del figlio: Il ragazzo, come si ricorderà, era un irreprensibile agente di polizia ucciso dai suoi stessi colleghi, corrotti, per timore di essere denunciati. Il vecchio Mike, anch’egli non estraneo a mazzette, non si perdonerà mai per quella morte. Mike pur continuando nella mala vita, compenserà il luto del figlio razionalizzando il bene che fa per la famiglia, in altre parole copre il senso di colpa con l'amore per la famiglia. Spesso nei Killer c'è un miscuglio di contrasti tra il pudore famigliare e la degradazione morale, uccidono senza pietà ma nel loro intimo amano alla follia un cane (come il serial Killer del silenzio degli innocenti), una piantina (come nel film Leon), o la nipotina come Mike. Questi personaggi sono affascinanti proprio per questo mix esplosivo bipolare: serietà e cinismo, lealtà e tradimento, volontà di riscatto e spinta autodistruttiva, vendetta e colpevolizzazione, odio estremo ed amore infinito. Restano schiacciati dagli opposti. 

UN VULCANO ADDORMENTATO CHE SI RISVEGLIA COL CANCRO
La vita ci offre momenti di risveglio, sono dei shock psicologici traumatici, a morte è uno di quelli. Walt è uno di questi, da esemplare marito, professore modello, padre responsabile, comportamento educato e remissivo subisce una metamorfosi kafkiana imprevedibile, dove cercherà di far vedere il MEGLIO di sè, che è ugual al peggio che ha subito: bisogno di affermazione personale. Non si può capire a fondo il problema psichico di Walt se non troviamo una risposta che la serie non ha mai dato: perchè Walt lasciò Gretchen? da qui è iniziata tutta la sua disgregazione dell'autostima: le sue scoperte chimiche vengono svendute, non valorizzate e si perde la sua realizzazione sociale, spesso anche a scuola racconta ai suoi alunni di grandi scoperte chimiche mai valorizzate nè pagate, proprio come lui (un genio incompreso), finchè con la sua metanfetamina trova il modo di vendicarsi ma nello stesso tempo distruggendosi, nasce così il suo narcisismo, idee di grandezza, manipolazione, costante bisogno di ammirazione, mancanza di empatia ma lui fa leva sulle ingiustizie che subisce: l’indifferenza del figlio, l’antipatia da parte dei propri studenti, i maltrattamenti del capo dell’autolavaggio dove ha un secondo lavoro per arrotondare il suo conto in banca in rosso, un cancro e la moglie incinta a tarda età. Non possiamo non provare compassione e benevolenza verso di lui, perché tendiamo tutti a sentirci Walter White di fronte alle ingiustizie della vita, ma nello stesso tempo on capiamo come si perda ogni sensibilità umana e si diventi un mostro. Il passaggio è breve e quasi impercettibile. Poco prima di morire però Walt confessa con lucidità divinamente diabolica che l'ha fatto, non per la malattia, non per la famiglia, ma per se stesso, per riscattarsi, muore per sentirsi autenticamente vivo. Qui la genialità di questo finale: qualcosa ci dice che Walt ha fallito ma una parte di noi resta con lui, vorremmo stare dalla sua parte ma un altra parte della nostra coscienza ci dice che non possiamo. 

LE FAMIGLIE TROPPO AFFIATTATE FINISCONO PER CALPESTARSI
Molti potrebbe pensare che condividere tutto tra parenti sia una qualità, una virtù, un segno di unione, fiducia, affetto. Invece ogni familia è un nucleo a parte e trovano la loro identità (individualità) nella misura in cui sanno stare da soli, quindi il confronto con i propri compagni e figli ma poi la loro intimità (vale per coloro che sentono il bisogno di inserire suoceri, cognati, fratelli, etc... nei pareri e decisioni della famiglia), questa intimità a lungo andare distrugge il nucleo centrale, perchè crea dipendenze e devi alla fine rendere conto della tua vita a tutti quanti, a chi non fa parte del tuo confronto stretto originale (compagno e figli). Anche i suoceri hanno la loro famiglia, non devono intervenire a gestire quella dei figli. Se analizziamo le famiglie di queste due sorelle (Skyler e Marie) entrano in una simbiosi, con la scusa dell'affetto e la fiducia, ma finisco per invadere spazi ed intimità che aspettano soltanto all'altro: Walter viene manipolato dalle aspettative persino del cognato, tutto lo accompagnano dal medico come una processione. Questa unione distrugge le forze psicologiche intime della persona. E' fatta soltanto per caratteri deboli insicure e poco mature che come i bambini hanno bisogno di numerose conferme aiuti e compagni, in altre parole per gente che no ha mai abbandonato davvero la familia, che non si sono resi indipendenti soprattutto psicologicamente.

“Qualcuno deve proteggere questa famiglia dall'uomo che protegge questa famiglia.”
- Skyler -

IL DESERTO 
Siamo nella frontiera tra Usa e Mexico, nel deserto. Alcuni momenti catartici della serie sono proprio nel deserto che confina nella frontiera, questo ha il suo fascino per l'intera tematica dei personaggi: la frontiera divide come il bene e il male, il buono dal cattivo, il povero dal ricco, il narcotraficante dalla polizia, etc. Nel deserto si può morire ma anche trasformarsi, rivivere, nascondersi, seppellire morti e fortune. Tutte le scene nel deserto mettono ansia ma anche speranza, pausa ma anche disperazione. Il deserto è sempre un incognita. 

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