Agora

Agora (Agorà) è un film del 2009 diretto da Alejandro Amenábar, interpretato da Rachel Weisz

OGNI COSA E' LA SOMMA DEL SUO PASSATO
E NULLA E' COMPRENSIBILE SE NON
ATTRAVERSO LA SUA STORIA

391 d. C. Ad Alessandria d’Egitto la filosofa Ipazia si ritrova a dover lottare per la propria libertà d’espressione e di professione religiosa, oltre che per il diritto di studiare e di insegnare. Ad ostacolarla un gruppo di fanatici cristiani che, capitanati dal fanatico vescovo Cirillo, si riuniscono in una crudele e spietata lotta al mondo ortodosso ed ebreo. La distruzione della biblioteca di Alessandria ha cancellato
un passato alle generazioni avvenire, un peccato storico, come quello dell'incendio delle biblioteche di Roma, che i cristiani fondamentalisti di quell'epoca non sapranno mai valutare la gravità.





AGORA, IL CENTRO DELLA CITTA
Il titolo dle film fa riferimento ad un luogo emblematico di tutte le citta antiche: l'agorà. Agorà è una parola greca (ἀγορά) viene dal verbo ageiro (ἀγείρω) che significa raccolgo, raduno, indicava il luogo dove la gente si radunava e ri raccoglieva in mazza nella citta, quindi la piazza centarle. Tutto girava intorno a questa piazza per questo vi costruivano i templi, i luoghi di raduno per i politici, i teatri per il divertimento, gli uffici, il mercato e tutto il commercio. INfatti il film racca le vicende contrastanti tra l'impero romano (politica) le religioni (giudei, critiani ed ortodossi) e la scienza laica (astronomi, matermatici, filosofi, etc). Nonostante tutto Ipazia diceva: "Non avere un centro mi spezza il cuore, Aspasio". 


DOPO COSTANTINO IL CRISTIANESIMO E' POLITICA
E LA POLITICA E' RELIGIONE.
Quello che noi chiamiamo cristianesimo non ha nulla a che vedere con il cristo Gesù di cui parlano i vangeli, quello è cattolicesimo e in ultima istanza è paolinismo (la filosofia di san Paolo: elitaria, misogina, apocalittica, totalitarista). Costantino abbracciò il cristianesimo non per fede ma per strategia di potere, da allora i Cristiani perseguitati divennero i persecutori.

4° secolo D.C. Alessandria d’Egitto, all’epoca dell’Impero Romano.  Nella capitale, centro della cultura e del commercio, lottano per il potere tre religioni: il paganesimo con il culto di Serapide, divinità greco-egizia, l’ebraismo e il cristianesimo. Le violenze diventano inarrestabili fino alla presa della famosa biblioteca della città. Intrappolata dentro le sue mura, la filosofa-matematica-astronoma Ipazia, ultima erede della cultura antica.



CON QUALE INTELLIGENZA SI E' MAI PENSATO
CHE LA DONNA NON FOSSE INTELLIGENTE?
La giovane Ipazia, figlia del filosofo e geometra Teone,
una donna di grande intelligenza e coraggio, astronoma e filosofa che alla fede cieca ha preferito la verità della scienza. "Sono convinta che se le religioni non avessero avuto tutto questo potere saremmo stati mentalmente più liberi di progredire, e il problema della parità dei sessi non si sarebbe posto, perchè prima di tutto si è mente e poi sesso, oggi si è solo sesso e niente mente.. una donna viene ancora oggi valutata per la sua bellezza e per le doti che può avere sotto le lenzuola, non per la sua testa, e questo ci porta pericolosamente indietro di secoli".



UNA DONNA CHE INSEGNA LA LIBERTÀ DI PAROLA, L'UGUAGLIANZA DI SPIRITO E L'AMORE PER LA VERITÀ
Agora è il racconto di questa donna straordinaria,
lodevole sia dal punto di vista umano con la predicazione  dell’uguaglianza che da quello filosofico-scientifico con i suoi importantissimi studi, si fonde perfettamente col racconto di una delle più grandi “prepotenze” della nostra storia: la presa del potere e del sopravvento della religione cristiana a discapito di quella ortodossa ed ebraica. Ipazia tiene anche una scuola in cui l'allievo Oreste cerca di attirare la sua attenzione. C'è però anche un giovane schiavo, Davus, attratto dalla sua bellezza e dalla sua cultura. Col trascorrere degli anni la tensione tra gli aderenti alle diverse religioni diviene sempre più palese e finisce col divampare vedendo il prevalere dei cristiani i quali godono ormai della compiacenza di Roma (anche se non di quella di Oreste divenuto prefetto).



E DIO FECE L'UOMO PER PRIMO PERCHÉ ERA L'ABBOZZO, LEI LA FECE PER ULTIMO PERCHÉ ERA LA RIFINITURA
Non vorrei dilungarmi su come fosse la donna trattata nel mondo misogino antico: un uomo mancato!, ma lo dicevano gli uomini  altrettanto mancanti di comprensione e pienezza femminile. Ipazia, una donna di rara intelligenza e coraggio, astronoma e filosofa che alla fede cieca ha preferito la verità della scienza. Tra i suoi discepoli, due uomini sono profondamente innamorati di lei: il benestante Oreste, futuro Prefetto del’Impero; e Davos, il suo giovane schiavo combattuto tra il suo amore segreto e la libertà promessa dai monaci parabalani, braccio armato del cristianesimo. Lei conoscerà soltanto l'amore per la scienza a cui dà la vita e per la quale perderà anche la vita.



NON ESISTONO GUERRE PIÙ CRUDELE E VIOLENTE CHE QUELLE FATTE NEL NOME DI DIO
Quando la religione sublimizza la morte come un martirio quando auto convince e sacralizza la violenza come fervore divino quando fa della vittoria una conquista morale, allora non esiste guerra che possa essere più crudele violenta e sanguinaria che quelle fatte in nome di Dio. “Agorà” è un duro atto d’accusa contro tutti i fanatismi religiosi e gli estremismi. Come ha dichiarato lo stesso regista, durante la conferenza stampa che si è tenuta nella bellissima cornice dell’Ara Pacis a Roma in occasione della presentazione del film alla stampa: “Ipazia è la versione femminile di Gesù. Agora non è un film contro il cristianesimo ma contro tutti i fondamentalismi”. Quindi anche contro il cristianesimo fondamentalista sia dell'era imperiale romana sia di quella inquisitoria del rinascimento e qualunque essa sia.


NON USATE IL NOME DI DIO INVANO !!!
I primi a violare questo primo comandamento sono proprio le stesse religioni che lo predicano. Oggi in nome di Dio, qualunque sia il Suo nome, si compiono gesti che nessun essere superiore degno di questo nome potrebbe accettare. Il podere non può essere che quello dell'amore, ma l'amore non può fare quello che le pare sempre, quello non è potere ma prepotenza, l'amore se vero si limita a rispettare chi non lo ama e non lo obbliga mai ad amare, a piegarsi al suo volere, alle sue leggi.
TUTTI VOGLIONO ESSERE LIBERI
MA POCHI SANNO ESSERE GIUSTI



IL GENIO NON E' MAI DENTRO LA NORMA
PERCHÉ LA MASSA E' ANORMALE IN QUANTO PRIVA DI GENIALITÀ
Ipazia è il simbolo della cecità della fede rispetto alla ragione, uccisa perché faceva paura, perchè le sue idee sul cosmo erano così avanzate da superare la Bibbia, quindi era una strega e non una santa. Lo stesso che successe ad un Galileo ed altri che fedeli alla loro coscienza, erano infedeli alla coscienza della follia collettiva religiosa politica e sociale. Proprio come oggi si cerca di tappare la bocca a chi vuole essere una sensata voce di dissenso costruttivo, perchè la massa è clonata ed omologata, non potrà mai comprendere il genio.




La problematica scientifica
Nel film si descrive che Ipazia, riferendosi all'antico scienziato Aristarco (il primo a teorizzare un sistema eliocentrico), immagini un modello (molti secoli prima di Niccolò Copernico e di Galilei) in cui è la Terra a girare attorno al Sole e non il contrario come nel modello tolemaico, con l'aggiunta dell'ipotesi dell'orbita ellittica, non soddisfatta del fatto che il Sole appaia alternativamente più lontano o più vicino alla Terra, con l'osservazione del cono di Apollonio arrivando così ad una soluzione simile a quella di Keplero, basata su orbite ellittiche anziché circolari. L'idea romanzata che ne consegue è che, se Ipazia non fosse stata lapidata dai cristiani, sarebbe forse riuscita ad anticipare di ben dodici secoli il modello astronomico di Keplero. Come gli stessi titoli di coda del film precisano, l'attribuzione ad Ipazia di questa tesi non ha fondamento documentale ed è puramente speculativa.



UNA VERA MARTIRE 

SUGLI ALTARI DELLE COSCIENZA UMANA

Ipazia aveva tutte le caratteristiche per essere odiata dai cristiani: donna, pagana, scienziata di grande fama e guida e maestra quindi insegnante della scuola filosofica neoplatonica di Alessandria. Nel 415 i cristiani di Alessandria, mossi dal proprio vescovo Cirillo, l'aggredirono, la tormentarono crudelmente, la trascinarono per le vie della città, la fecero a pezzi ed infine la bruciarono.











Voi non potete mettere in discussione quello in cui credete, io devo farlo.
 (Ipazia)

C'era una donna ad Alessandria di nome Ipazia, figlia del filosofo Teone, che raggiunse una tale conoscenza in letteratura e scienza da superare di gran lunga tutti i filosofi del suo tempo. Dopo essere succeduto alla scuola di Platone e di Plotino, spiegò i principi della filosofia ai suoi ascoltatori, molti dei quali vennero da lontano per ricevere la sua istruzione.
- Socrate Scolastico -

ABBIAMO PERSO 2 SECOLI DI STORIA
La storia di Ipazia si intreccia con uno dei più grandi crimini alla storia dell'umanità da parte dei cristiani: la distruzione della biblioteca d'Alessandria. L’imperatore Teodosio impartisce l’ordine al Prefetto di Alessandria di far abbandonare la biblioteca da tutti coloro che ne avevano cura. Da qui la distruzione della biblioteca mentre i suoi custodi cercheranno di portare in salvo invano i suoi tesori e manoscritti. Tutti i custodi fuggiranno salvo Ipazia e pochissimi altri. Il coraggio di questa donna che ha saputo accettare il sacrificio per non rinnegare le proprie idee è un esempio che merita di essere ricordato. Ma come purtroppo spesso accade, le ragioni della verità vengono sacrificate a quelle del potere.









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