La Leggenda Del Pianista Sull'Oceano

Danny Boodmann T.D. Lemon Novecento.
E' perfetto.
E' bellissimo.
Un gran nome, cristo, davvero un gran nome.
Andrà lontano, con un nome così.

La leggenda della vita di Novecento è raccontata al pubblico dal suo amico trombettista Max Tooney. Danny Boodman T.D. Lemon Novecento viene abbandonato neonato, all'alba dell'anno 1900 (di qui il nome), sul transatlantico Virginian.

Adottato da un marinaio nero, fa scoprire a soli otto anni la sua vocazione di pianista autodidatta e da allora, assunto ufficialmente questo ruolo, non abbandonerà mai la nave, non scenderà mai a terra. Addirittura non esisterà per il mondo.

- Capitano: Novecento, tutto questo è assolutamente contrario al regolamento...
- Novecento: In culo il regolamento!

Così come riuscì ad esistere senza essere mai nato e a suonare divinamente il pianoforte senza aver mai letto uno spartito.
E' un film sentimentale senza sentimentalismi.

Sapeva leggere Novecento, non i libri. Quelli sono buoni tutti. Sapeva leggere la gente, i segni che la gente si porta addosso, posti, rumori, odori. La loro terra, la loro storia, tutta scritta addosso. Lui leggeva e con cura infinita catalogava, sistemava, ordinava in quella immensa mappa che stava disegnandosi in testa. Il mondo magari non l'aveva visto mai, ma erano quasi trent'anni che il mondo passava su quella nave. Ed erano quasi trent'anni che lui su quella nave lo spiava. E gli rubava l'anima. (Max Tooney)

Come si fa ad essere felici
in un luogo che non si muove!?
L'immobilità è la morte; la vita,
l'amore, i sogni, tutto è movimento.

PERCHE' PERCHE' PERCHE'
CHIEDONO BAMBINI E FILOSOFI SU TUTTI E A TUTTI
Perché perché perché perché perché... Ho l'impressione che sulla terra sprechiate troppo tempo a chiedervi troppi perché. Di inverno non vedete l'ora che arrivi l'estate. Di estate avete paura che torni l'inverno. Per questo non vi stancate mai di rincorrere il posto dove non siete: dove è sempre estate. (Danny Boodman T.D. Lemon Novecento)

PERSO NELL'OCEANO COME UNA GOCCIA D'ACQUA
Cercando l’immenso dentro di sé attraverso la musica
e i suoi viaggi mentali e rifacendosi un immagine del mondo esterno ricucendo i pezzi come un puzzle di ogni paese consuetudine lingua accento sapori profumi che ogni passeggero lasciava nella nave,
Danny ci presenta il suo microcosmo come pochi uomini posso farlo in profondità, quella dell’oceano non quella della superficialità della terra.

MUSICA, CAREZZA DELL'ANIMA
Suonavamo perché l'Oceano è grande, e fa paura, suonavamo perché la gente non sentisse passare il tempo e si dimenticasse dov'era e chi era. Suonavamo per farli ballare, perché se balli non puoi morire, e ti senti Dio. E suonavamo il ragtime, perché è la musica su cui Dio balla, quando nessuno lo vede. Su cui Dio ballava, se solo era negro.

Ma se io salgo su quella scaletta, e davanti a me si srotola
una tastiera di milioni di tasti, milioni e miliardi di tasti,
che non finiscono mai, e questa è la verità, che non finiscono mai... Quella tastiera è infinita.
Ma se quella tastiera è infinita allora su quella tastiera
non c'è musica che puoi suonare.
Ti sei seduto sul seggiolino sbagliato:
quello è il pianoforte su cui suona Dio.
Cristo, ma le vedevi le strade?
Anche soltanto le strade, ce n'erano a migliaia!
Ma dimmelo, come fate voi laggiù a sceglierne una.
A scegliere una donna. Una casa, una terra che sia la vostra,
un paesaggio da guardare, un modo di morire.
Tutto quel mondo addosso che nemmeno sai dove finisce,
e quanto ce n'è.
Non avete mai paura, voi, di finire in mille pezzi solo a pensarla, quell'enormità, solo a pensarla? A viverla... (novecento)

QUANDO SI CERCA ESSERE SCHIAVI DELLA LIBERTÀ
SI RIMANE SCHIVI DI UNA LIBERA ILLUSIONE.... L'AMERICA!!!
Eppure c'era sempre uno, uno solo, uno che per primo... la vedeva. Magari era lì che stava mangiando, o passeggiando, semplicemente, sul ponte... alzava la testa un attimo, buttava un occhio verso il mare...e la vedeva. Allora si inchiodava lì dov'era, gli partiva il cuore a mille, e, sempre, tutte le maledette volte, giuro, sempre, si girava verso di noi, verso la nave, verso tutti, e gridava (piano e lentamente): l'America.

IL TUO SOGNO E' SCOPRIRE LA FALSA REALTÀ
La terra... è una nave troppo grande per me.
È una donna troppo bella.
È un viaggio troppo lungo.
È un profumo troppo forte.
È una musica che non so suonare.
Non scenderò dalla nave.
Al massimo, posso scendere dalla mia vita.
In fin dei conti, io non esisto nemmeno.
(Danny Boodman T.D. Lemon Novecento)

LA DISTANZA E' L'ANIMA DELLA BELLEZZA
Posso rimanere anni qua sopra,
ma il mare non mi dirà mai niente.
Invece adesso scendo, vivo sulla terra per qualche anno,
divento uno normale..come gli altri.
Poi un giorno parto, arrivo su una costa qualsiasi,
alzo gli occhi, guardo il mare.. e lo ascolterò gridare.
(Danny Boodman T.D. Lemon Novecento)

I desideri stavano strappandomi l'anima.
Potevo viverli, ma non ci sono riuscito.
Allora li ho incantati.
Danny Boodman T.D. Lemon:

TROVARE L'INFINITO (IL SENSO) NELLA FINITEZZA (L'ASSURDO)
Tutta quella città... non si riusciva a vederne la fine...
La fine, per cortesia, si potrebbe vedere la fine?
Era tutto molto bello, su quella scaletta...
e io ero grande con quel bel cappotto, facevo il mio figurone,
e non avevo dubbi che sarei sceso, non c'era problema.
Non è quello che vidi che mi fermò, Max
È quello che non vidi.
Puoi capirlo? Quello che non vidi...
In tutta quella sterminata città c'era tutto tranne la fine.
C'era tutto.
Ma non c'era una fine.
Quello che non vidi è dove finiva tutto quello. La fine del mondo.
Tu pensa a un pianoforte.
I tasti iniziano. I tasti finiscono.
Tu lo sai che sono 88, su questo nessuno può fregarti.
Non sono infiniti, loro. Tu sei infinito, e dentro quegli 88 tasti
la musica che puoi fare è infinita.
Questo a me piace. In questo posso vivere. (novecento)

LA GRANDEZZA DELLA SEMPLICITÀ
Io ci sono nato su questa nave.
E vedi, anche qui il mondo passava,
ma non più di duemila persone per volta.
E di desideri ce n'erano,
ma non più di quelli che ci potevano stare su una nave,
tra una prua e una poppa.
Suonavi la tua felicità su una tastiera che non era infinita.
Io ho imparato a vivere in questo modo. (novecento)

LA SAPIENZA DELL'UMILTÀ:
Sa chi è in se stessa non ha bisogno di riconoscimenti altrui.
In quel silenzio pazzesco, Novecento si alzò, prese la mia sigaretta, si sporse un pò in avanti, oltre la tastiera, e la avvicinò alle corde del piano. Leggero brucio. La ritirò fuori da lì, ed era accesa. Giuro. Bella accesa.(dopo aver acceso la sigaretta con le corde roventi del piano, la porge al orgoglioso Jerry roll) Fumala tu, io non sono capace.

GLI UOMINI GRANDI SANNO RENDERSI INVISIBILI
GLI UOMINI PRESUNTAMENTE GRANDI
RENDONO INVISIBILI GLI ALTRI
Novecento: Lei è quello che ha inventato il jazz, vero?
Jelly Roll Morton: Già, così dicono. E tu sei quello che sa suonare solo se ha l'oceano sotto il culo, vero?
Novecento: Beh, questo lo dico io….

SFUMARE UNA PASSIONE
BRUCIARE UN FALSO IDEALE
La semplicità con cui Novecento
bruciò la grandezza del Re del jazz
è degna di quella sigaretta che si brucia
con le corde della maestria di novecento.
Lui non sapeva fumare ma sapere suonare il Jazz.

Il Jazz è come la natura
come la vita
spontaneo
imprevedibile
improvvisato
Il Jazz è tutto

Quando non sai cos'è...allora è jazz

SALPIAMO? Sì, Giù L'ANCORA della consapevolezza però...
Ognuno su fa la sua nave,
un luogo da quale non vorrebbe scendere mai...
una tana, un nido, una culla
una relazione, un vizio
per alcuni è facebook, per altri il bar ecc…
ma pochi in quel luogo scoprono l'universo intero.

CI SI INNAMORA TANTE VOLTE
SI AMA SOLTANTO UNA
Tutte le donne del mondo le ho incantate
suonando una notte intera per una donna, una…
la pelle trasparente, le mani senza un gioiello, le gambe sottili, ondeggiava la testa al suono della mia musica, senza un sorriso,
senza piegare lo sguardo, mai, una notte intera,
quando si alzò non fu lei che uscì dalla mia vita,
furono tutte le donne del mondo.
(Novecento)

PERSINO UN ORFANO HA PER MAMMA LA VITA STESSA
BASTA ESSERE FEDELI A SE STESSI PER SCOPRIRLA
Danny imparò a leggere con riviste di corse di cavalli.
Novecento bambino: Che cos'è una mamma, Danny?
Danny Boodman: Una mamma? Beh, una mamma è un cavallo.
Novecento bambino: Un cavallo?
Danny Boodman: Un cavallo da corsa. Anzi, sai che ti dico? Le mamme sono dei purosangue, i migliori cavalli da corsa del mondo. Se punti su una mamma vinci sempre.




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