L'uomo Bicentenario

UN FILM DI FANTASCIENZA?
MA QUALE ROBOT HA DETTO QUESTO?
Come si può considerare questo film di fantascienza quando tratta i più sottili pensieri desideri emozioni ed intenzioni umane come l'amore, l'altruismo, il donarsi senza interesse la libertà, ecc!!!? Il problema è quando l'uomo diventa come un robot senza emozioni, quindi può essere reale una macchina intelligente senza emozioni (oppure emozioni perfette programmate come Andrew nel film) o può essere accettabile un essere umano senza emozioni che si finge intelligente?
L'uomo artificiale è quello senza ANIMA, da Cartesio in poi l'uomo si distingue dall'universo grazie al PENSIERO (COGITO) e al suo prodotto (il linguaggio) che esprime un sentimento (ERGO SUM). Ma chi può ormai garantire che il nostro corpo sia abitato da un PENSIERO PROGRAMMATO (ideologie omologate, dogmi e costituzioni legislative) che non produce EMOZIONI LIBERE bensì inumane quindi robotiche?.
In questo film UN ROBOT Andrew si UMANIZZA ed insegna agli esseri umani cosa sia il senso della vita umana!

NON PIÙ LA RIBELLIONE DELLA CREATURA AL CREATORE
MA LA CREATURA CHE INSEGNA GLI SBAGLI DEL CREATORE.
L'uomo bicentenario (Bicentennial Man) è un film
basato sull'omonimo racconto di Isaac Asimov
e sul suo susseguente romanzo Robot NDR 113,
scritto a quattro mani da Robert Silverberg e Isaac Asimov. Un'idea originale e affascinante, ovviamente paradossale ma forse è proprio questo che lo rende particolarmente interessante.

LA LEGGE CONTRO I ROBOT
In tanti film vediamo come le macchine divenute intelligenti si rivelano all'uomo e lo domina (il classico Terminator è l'esempio eclatante). Forse anche Dio dettando i suoi comandamenti cercava lo stesso?. Nell'uomo però c'è il libero arbitrio di scegliere anche il male. Simpatica la scena in cui Andrew si presenta alla famiglia Martin, enunciando le 3 leggi della robotica:
1. Un robot non può recar danno a un essere umano né può permettere che, a causa del proprio mancato intervento, un essere umano riceva danno.
2. Un robot deve obbedire agli ordini impartiti dagli esseri umani, purché tali ordini non contravvengano alla Prima Legge.
3. Un robot deve proteggere la propria esistenza, purché questa autodifesa non contrasti con la Prima o con la Seconda Legge.
Era gia' presente in lui la scintilla Divina,il Creatore conosce il Creato.

IL SERVILISMO DELLE MACCHINE!!!
L'uomo d'affari Richard Martin (Sam Neill) fa un regalo a se stesso e alla sua famiglia: un robot NDR-114 nuovo di zecca (Robin Williams), in seguito battezzato Andrew dalla più piccola della famiglia. Il robot è programmato per occuparsi delle faccende di casa e giocare con i bambini.
Un robot a cui non dover "RINGRAZIARE" ... Ma, tuttavia, i Martin si accorgeranno ben presto di non aver comprato una macchina qualsiasi: Andrew è in grado di provare emozioni e dare vita a pensieri propri, sviluppando anche un discreto senso artistico.
Non è soltanto PENSANTE ma assimila la conoscenza in maniera SENZIENTE (non solo dice quello che pensa ma sente quello che fa quindi fa sempre quello che dice: COERENZA). Questa perfezione è il deficit degli essere umani.

"UNO E' LIETO DI POTER SERVIRE" (Andrew)

UMANIZZAZIONE DI UN ROBOT
E DIVINIZZAZIONE DI UN ESSERE UMANO
La personalità di Andrew così simile a quella umana credo si sia sviluppata grazie a due fattori: in modo particolare stringe una sincera amicizia con la Piccola Miss (sono i bambini la chiave dell'umanizzazione) e la complicità del Signor Martins che lo coinvolge in tutti i momenti significativi della famiglia e lo motiva ad istruirsi. Un Robot che si Umanizza sta all'essere umano che si divinizza, cioè acquista quei tratti di perfezione unica che lo rendono Unico. Finalmente un Robot che non si rivolge contro l'uomo (si pensi alle macchine intelligenti in Matrix o Terminator: capisco la stupidità umana e l'unica emozione che provano per gli essere umani è l'odio fino a cercare di distruggere il genere umano). Andrew invece ama tanto l'umanità da voler essere Uomo in tutti i sensi.

SIAMO AUTENTICI UMANI O STEREOTIPATI?
La massa oggi è omologata, pensa al posto di un ideologia che la domina, i giornali o i dogmi che li plasmano. Come Andrew noi non siamo più AUTENTICAMENTE UMANI. Gli androidi rappresentano la metafora di tutto quello che minaccia il lato autenticamente UMANO: la sua perfezione. Ma se non esiste la perfezione nell’uomo come mai se l’ha inventata? Con quale altrettanta perfezione? Allora è Dio, cioè inesistente perché non realizzata ma esistente in quanto potenzialità. L'essere umano, in altre parole, affida alla macchina il compito di rappresentare la propria identità, rinunciando, de facto, alla propria. È un po' il percorso del robot Andrew di Isaac Asimov, però al contrario: la macchina vuole diventare l'uomo, l'essere umano invece si confonde con la macchina. Cosa faremmo oggi senza il computer? senza i cellulari? senza la macchina? senza il semplice orologio che ci sveglia e scandisce le nostre giornate?... Il robot Andrew non riesce più ad accettare la propria anonima serialità e vuole essere un individuo, mentre l'essere umano, schiacciato dal peso di una propria individualità sempre più vuota ed omologata, aspira ad un vuoto appiattimento, al nichilismo.

Cos'è l'uomo?
un nulla di fronte all'infinito
un tutto di fronte al nulla.
La definizione moderna di transumanesimo è una filosofia finalizzata a costituire una società post-umano, dove l'essere umano è chiamato a superare i propri limiti attraverso la tecnologia e la razionalità, che devono essere messe al servizio della correzione di qualsiasi difetto possa interferire con l'elevazione dell'individuo al di sopra di sé stesso. Quindi: cuori di metallo, occhi bionici, viagra e mille altre cose che rendano l'essere umano più perfetto a livello MECCANICISTICO!!!. Ma per lo spirito esistono migliorie? il carattere con cosa lo si può perfezionare? i sentimenti hanno un vaccino di rinforzamento?. Andrew diventa INTERIORMENTE umano, come dovrebbe diventare l'essere umano interiormente DIVINO. Andrew è la parodia della nostra umanità fallita artificiale. Andrew si SENTE UOMO, perchè ha SENTIMENTI, gli umani non riconoscono lui come un essere umano, anche se in parte lo è. Come Andrew dice al giudice: anche te in parte sei una macchina... hai un fegato o un cuore o una protesi che noi macchie abbiamo costruito!!!

LA NOIA DEL VIVERE PER SEMPRE
La morte è la madre di tutti i tabù, da essa nasce la religione, come diceva Nietzsche: la religione è la capacità di far credere alle persone quello che non esiste... o Dio o la morte. La scienza oggi si mette al posto di Dio, quindi guai a parlare di MORTE, di rughe, di capelli bianchi , di cellulite, ecc.... tutti sintomi di decadenza del corpo materiale, allora? la biogenetica ci rende robot: Eliminazione dell'invecchiamento, potenziamento delle capacità intellettuali, fisiche e fisiologiche dell'uomo. In altre parole, la medicina, la tecnologia, la scienza protesica, la farmacologia devono essere tutte messe al servizio del solo, unico obiettivo di rendere l'uomo perfetto come una macchina. Ecco che ritorna, sotto spoglie più inquietanti, la visione del racconto di Asimov: la macchina diventa uomo e l'uomo perde la sua identità nella macchina. Andrew invece è un robot così umano che rida senso all'essere umano, rida valori ai sentimenti umani, tracci una strada verso la salvezza umana attraverso la interiorizzazione dell'amore. "Come robot avrei potuto vivere per sempre, ma dico a tutti voi oggi, che preferisco morire come uomo, che vivere per tutta l'eternità come macchina" Andrew

MALTRATTARE LA NATURA!!!
Andrew all'inizio non fu ben accolto in casa, persino la figliola maggiore tentò l'omicidio o distruzione del Robot che UBBIDIENTE fino all'assurdità si lanciò dalla finestra sotto il comando di lei. Spesso noi diamo per scontato che le MACCHINE siano esseri anche se inanimati sono comunque dei beni. Macchine computer radio aspirapolvere mal tenute, sono uno spreco alla natura, alle risorse della MADRE terra, sono un comportamento INUMANO da parte degli esseri umani nel confronti del creato. Andrew non si lascia contaminare dall'odio distruttivo, rimane integro nella sua nobiltà e bontà. Non si vendica (come le macchine di Terminator o Matrix)

TUTTI VOGLIONO ESSERE LIBERI
MA POCHI SANNO ESSERE GIUSTI
il sapere è la conoscenza della mente
l'amore è la conoscenza del cuore
la libertà è la conoscenza dell'essere intero e totale.
La libertà di Andrew cresce nella giustizia nei confronti del suo Padrone che gli è amico donde sviluppa il sapere razionale, e nello sviluppo dei sentimenti con la piccola Miss donde nasce la conoscenza del cuore, i sentimenti.
Grace, riferendosi alla cena: Per me è una porcheria.
Andrew, perplesso: Porcheria? I porci... non hanno le ali. È pollo!

TESTA E CUORE, RAGIONE E SENTIMENTO = UMANITÀ
Andrew ha sviluppato creatività emotività e personalità. Volontà ed intelligenza sono le due potenzialità dell'anima Umana, quindi testa e cuore, ragione e sentimenti, non DIVISE (il che spesso avviene nelle persone non mature, succubi della loro dualità), ma unite in perfetta armonia. Questa combinazione da un frutto: la LIBERTÀ di cui Andrew ben presto chiede il suo diritto.

CREATI AD IMMAGINE E SOMIGLIANZA DELL'AUTORE
Nella Bibbia secondo un racconto rabbinico, Dio avrebbe costruito l'uomo con la terra, quindi con la materia di cui è costruita ogni macchina, e poi scrisse sulla fronte la parola "Emet" ("Vita") con la quale si dava movimento. Cancellando la "E" iniziale, si formava la parola "Met" ("Morte") ed in questo modo si fermava la vita. A tale creatura era stato posto nome "Golem", che significa "imperfetto" in modo tale che sviluppandosi potesse realizzarsi come il suo creatore. Asimov (l'autore del racconto di cui è tratto il film) discendeva da una dinastia di rabbini cabalisti. Anche se lui rinnegherà ogni legame di tipo religioso, non solo rimase influenzato dall'atmosfera che respirava in famiglia, ma conservò sempre un’ammirazione spiccata per la cultura ebraica. In tale cultura sta la chiave di lettura, non solo di tutta la sua opera, ma in particolare del nostro film in questione.

IL COMPLESSO D'INFERIORITÀ DIVINO DELL'UMANITÀ
Vedere l'uomo rispetto al santo e il mondo soprannaturale come un essere di seri B è la conseguenza di una spiritualità affetta di complessi d'inferiorità quindi di misconoscenza di Dio. L'uomo vero è quello DIVINO, non dobbiamo diventare altro che se stessi. Concettualmente e filosoficamente l'ideologia in cui l'essere umano sia una forma di vita ineguagliabile è profondamente razzista e restrittiva, perchè ci fa sentire INFERIORI a DIO, che padre sarebbe Dio che fa sentire i suoi figli inadeguati alla vita?. Questo ORRORE è una nostra falsa proiezione della vita e della spiritualità. L'uomo bicentenario è un film FANTAFILOSOFICO, come disse Antonio scacco: "la fantascienza non è letteratura della trasgressione, della dissacrazione e del nichilismo. La funzione più genuina della scienze fiction è di ricucire lo strappo fra le due culture, quella umanistica e quella scientifica, di tendere cioè più a costruire che a demolire, più ad umanizzare che a svilire, più ad integrare che a dividere". In questo caso Andrew è al servizio dell'uomo come un condottiere, come lo fu Gesù per la sua generazione! ...

ANDREW ... UNA FIABA TECNOLOGICA
Andrew fa un percorso di crescita interiore... delusioni, gioie, incomprensioni e sapienza, sicurezze ed incertezze, persino l'affetto, l'amore e il sesso (ovvio una sessualità non procreativa e tanto meno vista come una macchina sessuale tipo vibratore umano come nel film di Barbarella dove Jane Fonda provava ogni acrobazia con il robot Aiktor). Andrew ci fa vedere quanto sia NORMALE la UMANIZZAZIONE cioè, nell'antitesi umano, l'essere per un uomo DIVINO, perfetto: accettando ogni giorno i propri limiti imperfetti e superandoli fino all'ultima imperfezione che è la morte, culmine della perfezione della vita.
E' meraviglioso vedere quanta dolcezza si sprigioni da quel involucro di metallo... NON E' LA PERFEZIONE A FARCI CRESCERE (la perfezione è statica, finita, conclusa, noiosa) ma è l’imperfezione che fa di noi ciò che siamo, che ci conferisce individualità (imperfezione è dinamica, infinita nel suo progredire cioè mentre la si supera, quindi attiva e colma di novità). Un cielo eterno perfetto e finito sarebbe per me l'inferno pietrificato, non ci vorrei mai stare.

MATRIMONIO O MATRICIDIO?

Andrew rinuncia ad una vita senza fine, pur potendo vivere come un essere NORMALE in società, amando e lavorando, soltanto per una cosa: il matrimonio con Portia. Io sinceramente in questo aspetto del film vedo tanto di ideologizzazione ed omologazione religiosa e sacramentale.
Andrew aveva già conquistato aspetto esteriore e sentimenti umani, la possibilità di lavorare, amare e avere una famiglia, ma non l'accesso all'esistenza post-mortem. Se dopo la morte non c'è l'amore allora la VITA è ASSURDA. Andrew in quanto macchina sa di potersi rovinare, distruggersi ma anche di vivere infinitamente, ma questo non conta se non si ha l'amore infinito, quello umano che la speranza offre dopo la morte. Soltanto per questo Andrew vuole morire: per amare per sempre, altrimenti vivere per sempre come macchina senza amore sarebbe stata una condanna a vivere senza amore.
L'uomo si caratterizza per la propria mortalità e per questo si arroga sulle altre specie un'unica autentica superiorità, quella spirituale, identificando tragicamente la matrice dell'animo religioso non nell'amore (che anche l'Andrew "senza fine" poteva provare), ma nel premio della resurrezione, di amare oltre la MORTE. Identificare morte ed amore è la causa del fallimento della religiosità occidentale (la visione religiosa che prevale in occidente è quella di morte: un uomo in croce: Gesù cristo) piuttosto che Gesù trasfigurato sul monte Tabor.

LE COSE CAMBIANO CONTINUAMENTE (ANDREW)
- Provo un dolore terribile,tutti gli esseri umani che amo prima o poi se ne andranno? (Andrew).
- La gente invecchia con il tempo. Ma effettivamente per te il tempo è un concetto completamente diverso. Per te, il tempo è infinito. (Signor Martin).
La fuga dall'equivoco è nella differenza fra l'essere infinito e l'essere senza fine. Infinito è assenza della percezione spazio-temporale, in ogni punto, un modo di esistere non umano o, secondo le nostre facoltà, un non esistere, perché sei dentro “IN“ la fine “FINITO“ . Altra cosa è l'essere senza fine, che ci permette di lasciare inalterata la dimensione spaziale dell'esistenza e che, riguardo la percezione del tempo, comporta la successione eterna di attimi infiniti ma non l'infinità dell'attimo. L'uomo bicentenario, egli è senza fine ma non infinito, ossia percepisce il mondo allo stesso modo di un essere umano, ma per lui il tempo non è una minaccia (agli altri danno fastidio il rintocco degli orologi che Andrew costruisce) e poi la sua conoscenza sempre illimitata storicamente lo rendeva sempre debole dal punto di vista di sentimenti ricordi e legami affetti, tanto di soffrire nel vedere morire senza fine le persone a lui care.

LA SOLITUDINE E' IL PASSAGGIO DELLA GRANDEZZA UMANA E DIVINA.
Andrew cerca la sua libertà anche nell'indipendenza. Il suo padrone MUORE. Per questo io adoro Gesù, l'unico personaggio in cui Dio muore, muore il tuo creatore, ma rimane in te la sua creazione, rimani in lui e lui in qualche modo in te stesso. La solitudine di questa macchina è quella del cuore umano, che prima o poi se vuole vedere la sua grandezza deve passare come un cammello attraverso la cruna dell'ago della solitudine.
Il signore Martin riconosce di essersi sbagliato...
anche Dio si è sbagliato a proiettarsi egoisticamente nell'essere umano senza avvertirla della mancanza di libertà che la religione impone nel suo nome.

PER CERCARE LA LIBERTÀ DEVI PRIMA TROVARLA.
"Uno ha studiato la vostra storia: sono state combattute guerre terribili in cui sono morti milioni di individui per un idea: La libertà. Quindi si può dire che una cosa a cui tante persone tengono così tanto vale la pena di averla". (Andrew).
Il signor Martins non capisce che essere liberi non significa non avere vincoli, non significa non voler legami che ci rendono la vita indipendentemente felice, per questo chiedi assurdamente ad UNO si assumersi la responsabilità della libertà. Andrew per la prima volta si chiama "IO" e parte verso la scoperta totale di se stesso.... !

ANDREW PER ESSERE TROPPO UMANO FINISCE PER SBAGLIARE
"De facto" Andrew è più uomo di tanti uomini, ma lui non è contento. Desidera esserlo anche "De jure" burocraticamente. Sottopone la sua richiesta alla Suprema Corte che la boccia invocando, come motivazione, l’inconciliabilità tra natura umana ed immortalità fisica.
Essendo una macchina non può morire, al massimo guastarsi.
Gli uomini possono accettare l’idea di una macchina pressoché eterna, non di un uomo... L'uomo non crede all'eternità, se non da un punto di vista RELIGIOSO, donde la vera ragione dell'anelito di Andrew ad essere riconosciuto come "uomo" si nasconde allora in un bisogno di omologazione che sa molto di biopolitica, e si fa tramite di un'ideologia discutibile: l'amore eterno è sancito da un sacramento.
Poteva fregarsene di questa prassi, ciò che une due persone è l'amore non l'approvazione giuridica o ecclesiastica. IN questo Andrew era diventato troppo uomo, come Ruper stesso glielo dice: "se qualcuno diventa un essere umano, prima o poi fa qualcosa di infinitamente stupido!"
Errare pero è l'infinito residuo della dimostrazione dell'amore di Dio, sicché essere perfetto non è altro che saper anche accogliere le imperfezioni altrui con misericordia e benevolenza

LEI NON E' METALLO DEL MIO METALLO
CIRCUITI DEI MIEI CIRCUITI, NON MI E' COMPAGNIA.
La celebre frase di Adamo quando vide Eva fu : " questa sì che è carne della mia carne ed ossa delle mie ossa, mi sarà compagnia". Oggi la solitudine diventa una malattia esistenziale, la individualizzazione umana lo sta portando al isolamento in se stesso e dentro se stesso. Ecco perchè pur avendo un pianeta terra immenso cerchiamo vita altrove in altre galassie, ecco perchè pur avendo amici cerchiamo dialoghi virtuali in rete o con un Robot.
Che valore aggiunto può dare un robot in grado di conversare?
Perché dovremmo scegliere di fare una chiacchierata con un ammasso di circuiti piuttosto che con un amico? Andrew non è una fantascienza futuristica, oggi ci sono già tra noi degli umanoidi.
Gli androidi rappresentano la metafora di tutto quello che minaccia il lato autenticamente UMANO mancante: la sua perfezione.
Ma se non esiste nell’uomo come mai se l’ha inventata la perfezione?
Con quale altrettanta perfezione se la immagina?
Allora esiste ed è Dio, cioè inesistente perché non realizzata ma esistente in quanto potenzialità.
L'essere umano, in altre parole, affida alla macchina il compito di rappresentare la propria identità, rinunciando, di facto, alla propria. È un po' il percorso del robot Andrew di Isaac Asimov, però al contrario: la macchina vuole diventare l'uomo, l'essere umano invece si confonde con la macchina.
Il rischio della scienza quindi è di proiettare la morte interiore in macchine che ci portiamo poi alla distruzione.

ASCOLTARSI SENTENDOTI PARLARE !!! questo è amore.

Andrew: Portia... dammi un bacio.
Portia: Oddio...!
Andrew: Tutto qui, solo un bacio veloce. Un piccolo bacio non metterà in crisi un matrimonio eccezionale. E poi mi spiegherebbe perché le tue pulsazioni sono passate da 66 a 102 battiti al minuto... la respirazione raddoppiata, stai emettendo nuvole di feromone, Portia.
Portia: Non sei leale a leggermi così.
Andrew: Lo so. L'amore non è leale. Sto leggendo il tuo cuore, ti sto chiedendo di seguirlo, ti sto implorando. Implorare dovrebbe essere una cosa umiliante, ma non importa... Io ti Amo, Portia. Ti ho amata dal primo momento che ti ho vista.
[Si baciano]
Portia: Avevi detto un bacio veloce...
Andrew: Ho mentito!
Portia: Maledizione, Andrew, se tu vuoi riuscire in questa cosa...
Andrew: Quale cosa?
Portia: Questa a cui stai tentando di arrivare, devi piantarla di trattarmi con tanta deferenza.
Andrew: Non posso fare a meno della deferenza, è incorporata.
Portia: Allora cambia.
Andrew: Cambia? Io sono cambiato.
Portia: Io non dico esternamente, devi cambiare dentro di te. Corri qualche rischio, fai qualche errore.
Andrew: Errore?
Portia: Sì, a volte è importante non essere perfetti, è importante fare la cosa sbagliata.
Andrew: La cosa sbagliata!?
Portia: Sì.
Andrew: Perché? Oh sì, per imparare dai propri errori.
Portia: No, per farli e basta! Per scoprire cosa è reale e cosa non lo è, per scoprire quello che tu provi!

DIRE "TI AMO" SIGNIFICA "NON MORIRAI MAI"
Ma cosa sarebbe della vita senza la morte?
un infinita ripetitività che ci ucciderebbe nella monotonia infinita.
Ma cosa sarebbe della morte senza la vita?
Una finitezza assurda e la natura non crea l'assurdo.
Andrew sapeva che la piccolezza umana aveva una chiave di svolta nel tabù della morte, in qualche modo Andrew l'ultima cosa che voleva fare nella sua vita era MORIRE, è un culmine, la ciliegia sulla torta, non è nichilismo, non è assurdità, non è FINE ma inizio di un altra dimensione assaggiata soltanto attraverso l'amore.

A GIUDICARCI SARA' L'AMORE MANCATO
Andrew diventa così umano da non voler fare a meno dal giudizio degli uomini, dalla loro prassi burocratica, dai loro consensi burocratici. Poteva morire comunque con la speranza di rivedere la sua amata Portia nell'aldilà. Andrew muore dopo che il Gran Consiglio Mondiale ha decretato la sua condizione di uomo, mentre l'amata Porzia (appena decretata la propria eutanasia) rivolge a un Andrew deceduto da qualche istante le parole: "a fra poco" ... quel poco, quell'istante che non esiste, perchè tra loro l'amore non si è interrotto.
Nell'universo nulla va stinto scomparso o distrutto, tutto si rigenera, tutto si trasforma, nulla va perso, ogni particella di energia anche spegnendosi darà vita al buio e questo buio è qualcosa, come il NULLA, se non fosse qualcosa non lo potremmo nemmeno pensare o nominare ... Dio, nulla, fra poco, amore tutti sinonimi di quel silenzio in qui giacciono morti Andrew e Portia.

DIO HA CREATO NOI O NOI ABBIAMO PENSATO DIO?
Automa, robot, androide, cyborg… sono figure moderne, ma affondano le sue radici ormai nell’antichità più remote. Già i greci costruivano macchine semoventi: la colomba di Archita, il cavallo di troia animato dal di dentro da forze umane. Efesto costruiva vergini (come oggi fanno bambole gonfiabili). Pandora non era altro che una donna artificiale dentro la quale si rinchiudeva un mistero. La regina Parsifae si nascose dentro una vacca di legno e si fa montare da un toro, donde la nascita del Minotauro. Lo stesso Dio nella genesi che prese Adamo lo modello con la terra e li INFUSE uno spirito di vita, una corrente elettrica per molti.
Se l’uomo si ritiene un immagine e somiglianza di Dio, è di conseguenza “normale” che l’essere umano cerchi di ricrearsi in una macchina, in un essere (ricordate anche Frankenstein, un uomo creato con parti da altri uomini). L’uomo perdendo il suo contatto con la NATURA si ricrea con altri componenti materiali (ferro, metallo, creta, marmo, microspie), plasmando in queste macchine intelligenti un emozione ideale e sognata che all'essere umano sfugge e dove vi fallisce.
E Gesù? La sua grande disputa storica è se davvero sia un uomo oppure un Dio che vive sotto sembianze umane? Nel pensiero di Gesù la divinità non è un autosuggestione mentale (o un software mentale) ma la vera essenza umana. Nel Film Andrew è un incarnazione di un desiderio umano e diventa un essere DIVINO, IMMORTALE, qualcosa di intollerabile per gli essere umani che da soli non riescono ad essere SE STESSI, quindi a realizzarsi come divini perché pensano che l’umano sia altro.


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