SENTIMENTALE

IL CURIOSO CASO DI BENJAMIN BUTTON (2008)
Un film geniale nel suo genere, un idea già vista nel racconto di fantascienza del 1964 di  James G. Ballard "Time to Passage", anche se il direttore  David Fincher, si basa sull'omonimo racconto breve del 1922 di Francis Scott Fitzgerald. L'idea però resta affascinante: un uomo che ha una vita a ritroso, per lui il tempo viaggia all'indietro verso il suo passato che però non è conosciuto: nasce vecchio e man man che passa il tempo diventa adulto poi giovane e muore da bambino neonato. Finisce la sua vita come tutti: indigente, in pannolini, senza denti, senza più memoria nè conoscenza, ma comunque la  vita è la stessa per tutti. Come diceva sua madre:
- Capita a tutti di sentirsi diversi in un modo o nell'altro, ma andiamo tutti nello stesso posto, solo che per arrivarci prendiamo strade diverse... (Queenie)
Morire da vecchi non ci porta sempre via la memoria, ma morire da neonati si va verso uno stato di salute e meno dolori tranne quello dell'essere dipendente. Quindi ci sono pro e contro. Il caso sta che lui, Benjamin, incrocia il modo parallelo della donna amata, Daisy, mentre lei moria da vecchia raccontando a sua figlia attraverso un diario la storia di suo padre, lui muore nelle braccia della donna che lo ama e lo assiste come un neonato. Lei vede morire un amore alla nascita, lui prima di morire vede lei una stella ormai vecchia già morta (lui perde la memoria e non la riconosce, ma ne sente il suo amore, la sua luce) che però brilla fino a farlo spegnere. Nel suo genere il film è meraviglioso, tenero, commovente.
- Le nostre vite sono determinate dalle opportunità, anche da quelle che ci lasciamo sfuggire. (Benjamin Button)

YOU&ME 
■ Titolo: Kimi to Boku (キミとボク)
■ Genere: Drammatico
■ Durata: 45 min.
■ Uscita: 14 Maggio 2011
■ Sceneggiatura: Kubota Takashi
■ Regia: Kubota Takashi
Tratto dall'anime flash "Kimi To Boku" di Yamagara Shigeto

You&me ... è la storia vera (raccontata in prima persona dal gatto stesso, stupendo!) di un ragazzo che si trova alle prese con il suo futuro tutto da definire e l'incontro con un gatto smarrito tanto per dire, cioè il gatto vive, per il gatto non esiste lo smarrimento. E' allora quando il giovane ritrova se stesso nella naturalezza del gatto ed impara attraverso questo micio la grandezza del vivere semplicemente per il GUSTO e la GIOIA di vivere, supera il senso proprio di solitudine e smarrimento, quindi un film che potrebbe essere davvero noioso per chi non sa VIVERE, perchè non ci sono colpi di scena, né grandi effetti speciali, non ci sono brividi cose spettacolari, ma c'è la magia e la grande gioia di un'amicizia che solo un piccolo compagno che è se stesso può dare.

POMODORI VERDI FRITTI ALLA FERMATA DEL TRENO (1991)
Un film condito come una ricetta di cucina, gli ingredienti semplici e molto normali: la vita di 4 donne, ognuna con le sue particolarità e singolarità. Il perno centrale è la storia di amore (non rivelata nel film come nel libro) tra due donne desiderose di indipendenza e libertà, Ruth ed Idgie, un amore che nasce dalla morte di un altro loro amore: il fratello di Idgie ed amato di Ruth. La storia di questo amore, raccontata dopo tanti anni dalla anziana Ninny alla sua amica Evelyn, aiuta quest'ultima a ritrovarsi, a rivalutare il suo amore perso, a ricredersi nella sua identità di donna, a ricostruire su quell'amore passato e distrutto il suo presente senza futuro. La storia si intreccia in maniera molto semplice tra il giallo (non si sa chi sia l'assassino) la commedia (vita spensierata e ribelle di Idgie) e il dramma che le coinvolge a tutte e 4 dal passato al presente. Da precisare che  anche se non viene rivelato esplicitamente, il film lascia intendere che la signora Ninny non è altro che Idgie da anziana. Nel libro invece risulta chiaro che Ninny e Idgie siano due persone diverse.
La ricetta di cucina è un inno alla vita, le protagoniste si raccontano mentre mangiano, il bene e il male possono essere ben digeriti soltanto se sai il segreto: 
Il segreto è nella salsa. (Sipsey)
Donne como pomodori, non maturi ma verdi, perchè sembra che non hanno potuto dare il meglio di sè, ma fritte o come si sul dire cotte dalla vita, vengono buone, deliziose, uno spuntino di vita favoloso!!!
Ma il messaggio ancora più potente, appunto perchè latente, è l'amore lesbo tra le due protagoniste, amore che nel film, a differenza del libro, è molto velato e soltanto per gli intenditori, si sa che il registra in quella scena in cui Ruth ed Idgie in cucina si spalmano col cibo, è un chiaro riferimento ad un amplesso sessuale.
Il razzismo non è marginale, il messaggio del film è chiaro: sono i negri che animano la vita dei bianchi in quel piccolo paesino, in quanto apparentemente servi sono invece i salvatori (si pensi a chi è l'assassino e chi è colui che si disfa del cadavere, appunto di un bianco che non è altro che l'odio incarnato di quel razzismo maschilista, nel film rivolto invece alle donne).

ANGEL - A

Angel-A è un film del 2005 diretto dal regista francese Luc Besson, 
omaggio a Parigi, sua città di origine.
«Mi dispiaceva non vedere il cinema francese valorizzare la più bella città del mondo»
(Luc Besson)
Il miglior modo di scoprire la soluzione dei nostri problemi e quando troviamo uno che ha i nostri stessi problemi e cerchiamo di consigliarlo, consolarlo e convincerlo di non farla finita. Andrè oppresso dalla propria vita, decide di buttarsi da un ponte sulla Senna, ma nello stesso istante anche un'affascinante donna, Angel-A, intende suicidarsi gettandosi proprio dallo stesso ponte. Lei si butta eppure lui, lui la salva e lei cera poi di riparalo salvando lui persino prostituendosi per avere i soldi che avrebbero pagato i debiti di lui con la mala vita. Ma lei non è solo una donna normale è un angelo e scopre che nell'amore di quell'uomo lei potrebbe riavere anche la vita emotiva che il potere divino le ha negato. E' un film po-etico, perchè è una fiaba surrealista, l'angelo incarna quella dimensione nostra dimenticata divina ma anche folle persino volgare e sfrontata che pensa salvare Andrè facendolo sentire umano, ma lui non è un bravo uomo, anzi, ecco l'etica dei miseri, lui è un rigetto della società, un buono a nulla, un balordo, un pezzo di merda come lui stesso si suol definire, ma è proprio in quella caducità che l'angelo caduto trova un senso alla sua divinità perduta. 

L'ARTE DI CAVARSELA (2011)
George è un adolescente che nonostante la sua tenera età vive una profonda crisi filosofica ed esistenzialista, i suoi ragionamento sono molto Sartriani, ispirati da Camus e si prospetta infondo un futuro nichilista degno di Nietzsche: partendo dall'assioma che l'uomo è comunque mortale, se devo morire che senso ha darmi da fare, che senso ha costruire un qualcosa che prima o poi deve finire. Per lui tutto è indifferente finchè non vede una ragazza Sally, salvandola subito da una punizione per fumare a scuola prendendosi lui per lei la colpa, intanto a lui le colpe non lo toccano più di tanto. Per ricambiare il suo gesto, la ragazza inizia a frequentarlo e lo introduce nel suo mondo fatto di amici, feste e persino la conoscenza della sua madre che ancora attraverso l'età tardiva di voler fare l'eterna ragazzina che si porta al letto l'amante di turno. Ma quella donna, esperta di come si gioca con i sentimenti degli uomini avverte la figlia: tu gli piaci a lui e fai attenzione, è bravo e con questo tipo di ragazzi non si gioca. E' qui si incontrano e si scontrano l'insicurezza di lui e il bisogno di sicurezza di lei. George Ha un carattere isolato, chiuso più che riservato, persino incapace di esprimersi a livello emotivo, lei invece espansiva, estroversa, emotivamente con la scuola della madre persino slanciata, porta George a temerla, irrigidirsi e prenderne le distanze. I qui pro quo scoppiano, malintesi, attese, le cose non dette ma risapute, i silenzi taciti... tutto porta lei ad innamorarsi di un amico di George che lo aveva rassicurato di non interferire nella sua faccenda amorosa, invece ... è un film pieno di vita, dove questi ragazzi a tentoni e testate imparano a muoversi nei vicoli stretti dei sentimenti, dei rapporti, die compromessi, delle illusioni, delle delusioni, dei tradimenti.... Sembra uno dei tantissimi film con lo stesso cliché dell'adolescente inquieto e senza prospettive che alla fine la spunta ed esce vincente, ma in realtà è un film sottile, tessuto di fini ed ambigui sentimenti emozioni e ragionamenti.
La domanda finale esistenzialista resta: se tutto deve finire prima o poi, perchè soffrire se l'amore non dura per sempre? 

LAGUNA BLU (1980)
SCOPRIRE DA SOLI IL SESSO
Quasi tutti noi scopriamo il sesso da soli, nessuno ce ne parla, c ela caviamo da soli con informazioni pettegolezzi, sbirciatine qua e là... con dei frutti a dir poco allettanti il più delle volte. Ma se lo scoprissimo da soli come Adamo ed Eva?
Nel luglio del 1980 è uscito un film, Laguna Blu (tratto dal romanzo La laguna azzurra dello scrittore del primo-novecento Henry De Vere Stacpoole), che parlava della storia romantica di amore tra due giovani adolescenti che, dopo un naufragio, si trovano da soli in un isola deserta sperduta ed abbandonati, costretti a crescere insieme e difendersi da ogni avversità. Il film  però fu uno scandalo. Perchè? Perchè i protagonisti, come Adamo ed Eva, man mano che crescono scoprono anche le loro passioni, quella forza della natura che come una calamita ti attira verso l'altro in maniera magnetica, anche se non hai mai fatto sesso il corpo si muove da solo, ti spinge all'accoppiamento, anche se non sai come si fa, l'istinto naturale dice all'uomo che il suo pene va infilato nella vagina della donna. Lo testimoniano molte persone che hanno vissuto quest'esperienza senza aver mai saputo come e perchè si faceva sesso. Nel film viene visto in paragone come si accoppiano gli animali, scimmie conigli cani ecc... l'uomo cercherebbe comunque la donna come quando ha fame e cerca cibo, per puro istinto, perchè il sesso anche se non vogliamo ammetterlo è un bisogno psicofisico e per tale ragione va compreso per saperlo vivere o al limite gestire.
Dunque, l'amore è un aggiunta, anche se non avete un amato, anche se non avete una fidanzata o innamorato, il corpo ci spingerà all'accoppiamento. E' la legge della natura che nolente o volente noi siamo destinati a seguire. Il sesso quindi è un istinto naturale, niente di peccaminoso, perchè l'ha creato la natura stessa. Ovvio successivamente per regolarlo, capirlo o manipolarlo, abbiamo costruito intorno al sesso una morale, gli abbiamo dato un valore, lo abbiamo reso anche un arma chi di distruzione e chi di costruzione, ma resta il fatto che il sesso è al suo stato primordiale un puro istinto animale, biologico e naturale.
Schopenhauer nella sua Metafisica dell’Amore Sessuale, sempre fatalista, fa capire come il sesso è lo strumento con cui la specie si difende e ci porta a procreare per perpetuarci e che l'amore sia soltanto una scusa per renderlo più efficace come trappola. Una volta procreati, infatti, con gli anni, i figli crescono e la coppia sente che il sesso perde il suo potere e noi rimaniamo delusi e fregati. Ma pronti per accoppiarci con qualcun altro e contribuire alla moltiplicazione della specie. Purtroppo è così, senza la spiritualità il sesso si riduce soltanto al suo aspetto biologico, naturale ed animale.

50 SFUMATURE DI GRIGIO (2011)
ANNI DI CONQUISTA FEMMINILE BUTTATI AL CESSO
Premetto: il libro è stupendo, ha un risvolto psicanalitico a dir poco interessante e degno di approfondimento, ma il fenómeno mediatico l'ho ha appiattito, come fa sempre la massa sui prati verdeggianti, li calpesta e basta.  
Come possa essere diventato un fenomeno di massa questo film sbiadito (appunto grigio), sbiadito in senso di superfluo e meschino, si può solo spiegare con il fatto che la massa sceglie sempre Barabba, cioè l'irrazionale. Qui la donna è la sfigata di turno che nolente o volente esalta il maschilismo bastardo rendendolo un idolo femminile: soldi facili (quindi sporchi) vita agiata (nullafacenti) e relazioni misteriose (se con mistero si intende l'incomprensione psichica che si vela dietro caratteri bruti e sentimenti allo stato brado). Se il film diventa famoso è perchè nasconde latentemente quello che non vogliamo riconoscere: una libertà sessuale ancora frustata dopo tanti anni di emancipazioni e di libertinaggi vari. Poi il binomio dolore e piacere del sadomasochismo esalta, in mancanza di spiritualità, tutti i sensi di colpa e i traumi infantili da smaltire e pagare con il piacere sacrificato al Dio dolore (come fanno i fedeli nella religione con le puerili penitenze). Insomma la fama di questo film è dovuta alle ignare e nascoste repressioni e regressioni sessuali della folla che lo ha reso così famoso immeritatamente.....
ATTENZIONE: In qualsiasi psicopatia sessuale, il sesso non è un fine bensì un mezzo, un mezzo non giudicabile, ognuno si libera dei suoi demoni come meglio può, e si può scegliere liberamente di essere schiavi masochisti, ma ciò che io critico non è il sesso come mezzo ma averlo fatto diventare in questo film un fine... quale? vendere, soldi, incassi, alla faccia della libertà sessuale, sempre schiavi dei soliti clichè. Non è un problema avere un istinto sessuale diverso, avere un orientamento sessuale diverso non è una malattia fintantoché non diventi una maniera assoluta in cui non si può più progredire, talvolta queste pratiche sessuale aiutano le persone a comprendersi meglio, ma farle diventare una scena di propaganda pubblica per un pubblico inadatto (perchè la massa è sempre stata sessualmente morbosa e traumatizzata) è un azione più che cinica vile e distruttiva. 

Cinquanta sfumature di grigio (Fifty Shades of Grey) è un romanzo scritto nel 2011 dalla scrittrice inglese E. L. James (pseudonimo di Erika Leonard). Si tratta del primo di una trilogia di romanzi che prosegue con Cinquanta sfumature di nero (Fifty Shades Darker) e Cinquanta sfumature di rosso (Fifty Shades Freed). Il romanzo, caratterizzato dalla descrizione di scene di esplicito erotismo e da elementi di pratiche sessuali BDSM.

50 SFUMATURE DI NERO (2017)
Nessuna regola
Nessuna punizione
Nessun segreto
Sono queste le 3 condizioni che riavviano la storia che si credeva conclusa. Ma sono contraddittorie: nessuna regola è già in sè una regola che di fatto finisce nel loro matrimonio, una regola a vita. Nessuna punizione dichiarata ma in realtà le sofferenze che causano il loro conoscersi sono all'ordine del giorno. Nessun segreto, ecco cosa li porta a scoprirsi, a rivelarsi, a dichiarare i vecchi amori, i nuovi pretendenti. Leila, una ex di Christian, è rimasta sottomessa sentimentalmente all'amore non corrisposto e diventa un ombra che assedia e minaccia la loro vita. Lo stesso Jack che non potendo conquistare Ana e a causa di lei licenziato da Christian, promette vendetta come dimostrazione dell'amore mancato. Christian rivela il suo passato a cui è ancora sottomesso e, come avviene psichicamente, lo nasconde sotto le spoglie del dominatore: lega nelle donne i ricordi e l'odio per la sua madre, ma alla fine resta anche lui sottomesso all'amore di Ana che lo lega senza lacci. 

50 SFUMATURE DI ROSSO (2018)
Il colore rosso nel titolo è l'unica cosa che si supera in tonalità, invece la storia è deludente, sempliciotta, in discesa, calante, prevista, scontata, direi persino banale. Un happy ending che non quadra nella coloratura di questo arcobaleno di erotismo: lui rincorre il figliolo sui prati della sua megavilla. Le vicende che si svolgono sono le solite: Jack cerca la vendetta e fallisce, lei scopre un vecchio amore ed è gelosa, malintesi tra amici e parente e infine il bondage inaspettato: Ana incinta che li lega a vita. Una scena d'azione dove i protagonisti diventano eroi di arma letale e alla fin fine tutto si appiattisce come mi aspettavo. Un finale di trilogia più che tirato strappato, anzi direi finalmente sfumato in 1000 pezzi scontati. 


AFFARI DI CUORE (1986)
Un film non perfetto, direi scontato, classico ritmo lento e privo di sorprese anni 80. Una storia d'amore che teme le profetiche disavventure del matrimonio ed infatti così è stato, dopo gli inizi di fuoco seguono gli anni di cenere: routine,  figli, tradimenti. Niente di che, una normalità ormai divenuta piatta e passabile, un dolore così comune come una carie sociale, avvolta di cene tra amici convenzionali ma che si avvolgono e si muovono tra il pettegolezzo e la delicata cattiveria della curiosità malsana. Il film resta però un analisi alla mostruosa interpretazione sia di i Meryl Streep che di  Jack Nicholson. 
Il film, semi-biografico, sceneggiato da Nora Ephron, si basa sul suo matrimonio con il giornalista Carl Bernstein.
- "Io amo questo anello ma in questo momento non va con la mia vita" (Rachel mentre vende l'anello di matrimonio). 

CASTAWAY ON THE MOON (2009)
Castaway on the Moon (김 씨 표류기) è un film del 2009 diretto da Lee Hae-jun. E' un Robinson Crusoe moderno, ma questa volta il senso di perdersi è il riflesso della perdita di senso in mezzo alla vita della metropoli e non dell'isola in mezzo al mare. Kim Seung-geun, un uomo economicamente sul lastrico appena uscito da una relazione sentimentale, tenta di suicidarsi gettandosi da un ponte di Seul sul fiume Han, ma finisce su un isolotto disabitato che ospita un colonnato del ponte su cui ha cercato la morte, in mezzo al corso d'acqua: non sapendo nuotare e avendo la batteria del cellulare scarica, non può lasciare l'isola. Dopo le prime difficoltà nel trovare il cibo, Seung-geun riesce a coltivare alcune piante di mais, seminando le sementi contenute nel guano degli uccelli che popolano l'isola. L'unica persona ad accorgersi di lui è Kim Jung-yeon, una ragazza hikikomori che vive segregata nella sua stanza i cui unici contatti col mondo sono internet e una macchina fotografica dotata di teleobiettivo con la quale osserva la luna e la città circostante. Incuriosita da Seung-geun, la ragazza trova il coraggio di uscire di casa con il supporto di un casco da moto sulla testa, si reca sul ponte e invia un messaggio all'uomo tramite una bottiglia di vetro. I due cominciano a comunicare in inglese: lei con le bottiglie di vetro, lui rispondendo scrivendo sulla sabbia. Dunque sono due solitari, persi nel loro mondo, isolati dal loro problema personale e caratteriale, ma vivono immersi in una metropoli di milioni di abitanti. E' la dimostrazione di come ogni persona è un isola sperduta. La stanza della ragazza è una scarica di immondizia che lei accumula nella sua auto segregazione, il riflesso del mondo che la circonda nella sua indifferenza.  Kim Seung-geun si adatta così tanto alla sua vita primitiva che ha dovuto lasciarla forzato: un giorno una tempesta colpisce Seul, mettendo in grande difficoltà Seung-geun e distruggendo l'unico amico che era riuscito a crearsi, uno spaventapasseri vestito dei suoi vecchi abiti (è la caricatura di se stesso a cui si è abituato, il nostro amico immaginario che alla fine ci potrebbe salvare dalla pazzia della solitudine). Il giorno seguente una squadra di manutenzione si reca sull'isola per ripulirla e, trovando l'uomo, lo riveste e lo riporta contro la sua volontà al porto della città. La ragazza vede l'accaduto e corre fuori di casa, alla luce del giorno, cercando di raggiungere l'amico. I due alla fine si incontrano di persona su un autobus. I due mondi si riconosco tramite l'identità di quelle frasi del messaggio nella bottiglia e sulla sabbia... è l'identità dell'amore mancato che li salverà dal loro isolamento mentale e sentimentale. 

TRILOGIA DEI COLORI 
La Trilogia dei colori è composta da tre film realizzati tra il 1993 e il 1994 dal regista polacco Krzysztof Kieślowski: Film blu, Film bianco e Film rosso. Le pellicole sono ispirate ai tre colori della bandiera francese e anche ai tre ideali rivoluzionari da essi rappresentati: blu-libertà, bianco-uguaglianza e rosso-fratellanza. I tre film, sceneggiati tutti dallo stesso regista e da Krzysztof Piesiewicz, sono concepiti per una visione indipendente l'uno dall'altro ma visti nel loro insieme mostrano numerose connessioni tra loro, o meglio, sono elementi di un'opera pensata nel suo complesso dove ogni UTOPIA va letta in rapporto con le altre.

Indicativa a questo proposito è una scena ricorrente in tutti e tre i film: un'anziana che ha problemi nell'infilare i rifiuti nel cassonetto per la raccolta differenziata. Nel primo film (Blu), Julie neppure si accorge dell'anziana bisognosa d'aiuto. Ha gli occhi chiusi e il viso rivolto verso il sole; è giovane, davanti a sé ha il futuro e non riesce neppure a immaginare la vecchiaia e i suoi problemi. Nel secondo film (Bianco), Karol vede la vecchiaia, vede la difficoltà - anche lui ha tanti problemi - ma questo non provoca nessun gesto di solidarietà. Solo nel terzo film (Rosso), che non a caso è dedicato alla fratellanza, Valentine si ferma ad aiutare l'anziana.
In tutti e tre i film è l'amore che salva e si tinge di vali colori, dal rimorso, all'odio che non è altro che amore mancato, all'altruismo che è amore umanitario, all'amore tra una coppia che ci lascia nell'ultimo fin pensare e sperare che tutto vada bene. 


FILM BLU (1993)
Il film gira intorno al lutto di Julie che perse marito e figlia in un incidente. La loro morte viene da lei interiorizzata e non elaborata. Il Blu dell'acqua in piscina è un ritorno al ventre, liquido amniotico, dove lei cerca di dimenticare il suo passato. Il blu non è la libertà sociale ma quella interiore, lei deve trovare il modo di liberarsi dal suo passato e dal suo dolore. Alla fine collabora con Olivier, l'ultimo aiuto del marito, di cui finirà per accettare l'amore, e offre la casa all'amante del marito, che ne porta in grembo il figlio. Lei rinasce come rinasce in qualche modo il suo marito nel figlio dell'amante. 


FILM BIANCO (1994)
Nel bianco c'è il simbolo dell'uguaglianza, ma non come un valore raggiunto bensì come un obiettivo da raggiunte, un diritto da far valere e rispettare, un aspirazione da conseguire. È il desiderio – destinato a naufragare – di ricostruire una parità inizialmente tradita, quello che spinge, infatti, il protagonista maschile, Karol Karol, a una vera e propria metamorfosi esistenziale, che lo porterà, infine, a sovvertire completamente il suo destino e quello dell’ex moglie, Dominique.
Il parrucchiere Karol Karol ha sposato una donna francese, Dominique. Il matrimonio, tuttavia, dopo sei mesi è fallito in quanto Karol è impotente. Il tribunale infatti decreta la separazione. Karol cerca disperatamente di opporsi: è realmente innamorato della moglie. "Dov'è qui l'uguaglianza?", domanda Karol al giudice. L'uguaglianza verrà con la vendetta, Karol dopo una serie di vicende torna in Polonia e si fa una fortuna, finge la sua morte e lei si reca al funerale per avere la sua fortuna, ma lui l'aspetta in albergo e riesce a far sesso con lei dimostrandole che ha un valore che non sono i soldi, lei si innamora nuovamente di lui ma è tarde: viene messa in prigione accusata dall'omicidio del marito. È a questo punto che Karol può finalmente rivendicare l'uguaglianza perduta, riscattandosi dall'ingiustizia patita dalla moglie Dominique e dal tribunale francese. 


FILM ROSSO (1994)
Il colore rosso della fraternità nel film viene dispiegato dal senso del dovere di Valentine che si cura degli altri in maniera materna, con un senos di dovere laico ed umanitario. Il Giudice che ormai non crede nella giustizia perchè nel suo spionaggio viene furtivamente a conoscenza dell'intimo delle persone, le ritiene cattive, ma infondo nè prova compassione, per cui ad unirci in fin dei conti nella fratellanza è quel senso di miseria che ci accomuna a tutti gli esseri umani e per tale ragione siamo disposti a chiudere un occhi ed anche tutti e due. Quindi la fraternità nasce non come un dovere ma come un senso d comprensione quando vedi negli altri i suoi lati deboli che sono anche in te. 

HER (2013)
Il film è inquietante, ci prospetta un futuro, non molto lontano, dove i computer guidano anche la nostra vita sentimentale cercando di renderla o incarnarla nella realtà, cioè guidandoci verso un compagno reale (collegato anche lui/lei a sua volta al programma) visto che noi siamo ormai così assorti nel mondo virtuale che non siamo capaci o abbiamo paura di allacciare rapporti veri, umani, concreti sul piano reale. Questo sistema operativo è provvisto di un'intelligenza artificiale che è capace di rielaborare (tramite il nostro profilo) un riscontro con le nostre emozioni, gusti, compatibilità e difetti. Infatti in base a questo si crea un algoritmo dove, inizialmente lui,  Theodore Twombly, parla con questa voce virtuale (OS,1 .. Samantha) ma questo sistema da qualche parte rintraccia un altra persona fino a condurli pian piano ad incontrarsi. Il problema però è fatale: gli utenti finiscono per innamorarsi di quella voce (non è altro che la proiezioni di se stessi) e quando la voce vuole incarnarsi (il logos si è fatto carne, cioè realtà) avviene il primo litigio di coppia: lui non riesce a vedere nel corpo di quella ragazza l'anima dell'operatore virtuale (la sua voce introspettiva). Infondo il film ci rivela come noi spesso ci innamoriamo non dell'altra persona ma di quello che l'altro ci fa sentire: amiamo noi stessi attraverso l'altro. Theodore è reduce di un divorzio, vive col fantasma della moglie, insostituibile, che lo accusa di non essere capace di emozioni reali visto che si è innamorato di un software; lui poi prova incontri reali ma la paura del confronto lo fanno rintanare nel mondo virtuale. Ha un amica, Amy che a sua volta divorziata si chiude in un sistema operativo "femminile", cosicché lui le confessa la relazione d'amore con Samantha. Pare infatti che sempre più persone si trovino in profonda sintonia con i propri "OS 1", insomma con i propri pensieri (seghe mentali), perdendo di vista la realtà: infatti Amy e Theodore non se ne accorgono che sono fatti l'uno per l'altra e la scena finale di loro due che guardano sperduti un panorama di una metropoli sperduta nella solitudine virtuale lascia un amaro in bocca pazzesco. E' un bel film, molto triste, in mezzo ad un mondo tecnologico perfetto che tiene emotivamente a bada un umanità insoddisfatta. 

CIME TEMPESTOSE
Wuthering Heights. E' un romanzo gotico che diede origine a molti film, a noi la versione  preferita è questa del 1992. IO in questo film e romanzo vedo tutto, tranne una storia d'amore. Lui ha fatto vendetta per una ragione su di sè: far vedere a tutti che non era uno schiavo, e lei sposò una classe sociale pur dicendo di amare lui.
«Credo che in tutta l'Inghilterra non avrei mai potuto trovare un luogo così discosto da ogni rumore mondano. Un vero paradiso del perfetto misantropo: e il signor Heathcliff ed io siamo fatti apposta per dividerci tanta solitudine». 
Il titolo ci può riassume l'opera in quelle due parole: cime (dell'amore) tempestose (per la gelosie e la vendetta). E' un film dove si può benissimo analizzare lo svolgimento delle passioni da un estremo (l'amore) all'altro (odio). La vendetta di Heathcliff non è altro che un amore mancato che si traduce appunto in odio. L'amore non distrugge per cui Heathcliff non dimostra affatto di amare Catherine, perchè l'amore non distrugge, lui amava solo se stesso e non ha fatto altro che diventare padre e padrone di tutti le due i poderi, Wuthering Heights e Thrushcross Grange, dimostrando a tutti che lui non era lo schiavo che avevano sottomesso, anzi a sua volta con vendette ben precise e  mirate, ha schiavizzato e sottomesso tutti gli altri. Heathcliff  si rifugia nella sua vecchiaia a vedere il fantasma di Catherine aggirarsi per casa e il loro amore resta un amore spettrale dopo la morte di lui. Eppure l'unione tra la piccola Cathy e il suo cugino Hareton (che Heathcliff aveva fatto abbrutire per vendetta) sembra il riflesso di quell'amore mancato che finalmente si realizza nella loro discendenza.  La violenza e il tradimento sono armi a doppio taglio: feriscono più gravemente chi le usa, di chi le soffre.



RACCONTAMI DI UN GIORNO PERFETTO (2020)
E'  l'adattamento cinematografico del romanzo del 2015 All the Bright Places dove si racconta la storia intrecciata di due adolescenti liceali, lei (Violet) che non riuscendo ad elaborare il lutto della sua sorella pensa di suicidarsi e lui (Theodore Finch) che non riesce ad elaborare l'ira repressa ereditata da un padre violento che lo ha abbandonato, trova per caso Violet sul ponte e la salva dal suicidio, non la abbandona. In realtà capita sempre che noi diamo dei buoni consigli agli altri, proprio quelli che non sappiamo mettere in pratica noi stessi: Finch come lei non riesce ad elaborare la morte psichica del padre e questo attaccamento lo porta (come avviene con le compensazioni psichiche compulsive) a diventare senza accorgersi come il padre: violento (pensa di avere la colpa che suo padre sia andato via). Ma quando non trova un bersaglio la violenza alla fine si rivolge poi su se stessi ed ecco il suicidio a sua volta di Finch. Mentre si era concentrato sul problema di Violet lui rinasce, ha uno scopo, far vedere a lei quanto possa essere bello e luminoso un luogo (questo percorso loro lo fanno eseguendo un compito scolastico) ma quando Violet diventa finalmente luminosa lui si spegne di nuovo (lo scopo era superato). E' la scena dove si trovano ad un tavolo Violet, Finch e altri due loro amici a ridere e scherzare, ma Finch ormai è di nuovo assente. 
I luoghi meravigliosi che hanno visitato sono di riflesso le loro anime, sconosciute, ma meravigliose e piene di potenzialità, come certi posti non frequentati e poco visti o visitati. 
Finch si fissa su di un lago, l'ignoto, le cui profondità risucchiano e portano verso un altra dimensione, era il luogo che rispecchiava la sua profonda depressione psichica, il luogo adatto per morire. Il compito a scuola era stato fatto in modo meraviglioso: i due luoghi dell'indiana meravigliosi finora sconosciuti e non esplorati sono stati i cuori di Violet e Theodore Finch. 


JANE EYRE
Un classico della letteratura ottocentesca inglese, si basa sull'omonimo romanzo del 1847 di Charlotte Brontë, che vanta numerose trasposizioni televisive e cinematografiche. Comunque sia il libro è imprescindibile, perchè la protagonista nelle diverse vicende della sua vita e storia, fa un ritratto o delineamento direi quasi psicologico dei personaggi e degli eventi, per cui molte cose si perdono di vista nel grande schermo del cinema. Jane ha la capacità di intuire e cogliere i più fini istinti altrui, le emozioni nascoste, il tutto avvolto da un modo di dialogare delicato ironico garbato allusivo ed intelligente. Ma come avviene spesso non vediamo i nostri propri limiti finchè non li troviamo negli altri. Un amore condizionato da un epoca, dalla morale regnante vittoriana e cristiana. Un uomo chiuso nella durezza per proteggere la sua bontà e nobiltà tradita ed un altro uomo così devoto allo spirito da non vedere nell'amore umano alcuna traccia di Dio. Non mancano i colpi di scena della cenerentola che diventa ricca e padrona ma non si monta la testa perchè la modestia e i suoi obiettivi più alti del valore materiale la rendono una donna esemplare.
«Mi agita fino a star male sapere che l’orizzonte sarà sempre il nostro confine»
(Jane)
- "Sono una macchina senza sentimenti? Credete che solo perchè sono povera, oscura semplice e piccola io non abbia nè anima nè cuore? Ho un'anima come voi e un cuore grande come il vostro e se Dio mi avesse donato bellezza e denaro, vi avrei reso difficile lasciarmi così com'è difficile per me lasciare voi. Non vi parlo attraverso le mie carni mortali, è il mio spirito che si rivolge al vostro spirito, come se avessimo visto la morte e fossimo ai piedi di Dio uguali come siamo..." 
(Jane al Sig Edward Rochester )

IL FAVOLOSO MONDO DI AMELIE (2001)
Una bambina privata della normalità dell'infanzia, dovuta la tragica morte di una madre troppo dura e della iper protezione di un padre psicopatico ... Amelie sta crescendo costretta a creare il suo mondo (analogia con "Alice nel Paese delle Meraviglie") per poter sopportare quest'altro mondo a lei assurdo. Trova la gioia nel dare gioia; nel ripristinare il ricordo di un uomo adulto facendoli riavere una scatola di di giochi della sua infanzia; aiuta un uomo cieco ad attraversare la strada e poi lo accompagna per un tratto descrivendogli tutto ciò a cui passano vicino; insomma Amelie decide di dedicare il suo tempo a "rimettere a posto le cose" che non vanno nelle vite di chi le sta vicino... la sia vita che era priva di senso diventa piena dando senso alla vita altrui e nutrendosi delle più piccole cose che pur apparentemente insignificanti acquistano un valore gigantesco. Ma il suo altruismo non è che un modo di dimenticare se stessi, riesce a rimediare ai disastri altrui ma non ai suoi. Quando trova l'amore e lo rifiuta allora uno dei suoi beneficiari glielo fa presente: fai dle bene non soltanto agli altri ma anche a te stessa. 

ASCENSIONE (2017)
Una commedia dolce, leggera tenuta in alto non soltanto dallo scopo di scalare l'Everest ma soprattutto dalla ragione per cui lo si fa: l'amore per una ragazza: "una donna è come una montagna, te la devi sudare per conquistarla", ecco cosa rende il film affascinante: le vette del cuore umano sempre disposto a scommettere e rischiare persino la vita. Tratto da una storia vera (anche se nel libro originale lo si fa per l'amore della madre è sempre l'amore il motore di ogni impressa alla fin fine). E' anche affascinate per un altro aspetto: il nostro scalatore è una frana, un principiante totalmente inesperto come lo siamo tutti in amore alle prime esperienze. Questa avventura ci conferma sempre come l'amore abbia sempre una overdose di follia. 

IL SEGRETO DI UNA NOTTE (2017)
Il film  è l'adattamento cinematografico del romanzo del 2007 Chesil Beach scritto da Ian McEwan. Nell'Inghilterra del 1962, Edward Mayhew e Florence Ponting erano giovani, freschi di studi, e tutti e due ancora vergini in quella loro prima notte di nozze, nonché figli di un tempo in cui affrontare a voce problemi sessuali risultava semplicemente impossibile. Tempi in cui il primo rapporto sessuale era aprire una scatola a sorpresa o una mina vagante. La traduzione in italiano, come al solito oltre che libera spesso riduce il film ad una interpretazione emotiva: il segreto è che lei era confusa con il corteggiamento di un altro che non la pressava con la scoperta del sesso di cui lei aveva un idea atroce, quasi di orrore e lo nasconde sotto la frigidità che rende Edward colpevole ed inadeguato. Il film lascia aperte molte interpretazioni che il libro invece chiarisce: Florence, vittima della sua educazione sessuale era mal informata, ma credette di aver capito la natura del loro problema: erano troppo educati, repressi, si premurosi, si affrontavano sempre in punta dei piedi, sottovoce, rimandando, assentendo. Credeva di essere frigida ma era confusa dalle pretese di un altro corteggiatore. Le occorreva soltanto essere certa che Edward l'amasse, sentirsi rassicurare sul fatto che non esisteva nessuna fretta, avendo un'intera vita davanti. Amore e pazienza (...) li avrebbero di certo aiutati a superare ogni cosa. Il fatto che lei ascoltasse la musica che amava Edward dimostra come siano rimasti innamorati l'un dall'altro nonostante la vita li abbia portati su strade diverse e lontane. Ed alla fine le loro lacrime sono la prova di quanto sono rimasti uniti anche nel fallimento nolente di ambedue. 
"Ecco come il corso di tutta una vita può dipendere...
dal non fare qualcosa".

LA FORMA DELL'ACQUA
Ben sappiamo che l'acqua acquista tutte le forme dove la si racchiude, lei si adatta perchè colma ogni spazio. Lo stesso avviene nell'amore che viene accolto da un cuore a spazi aperti. In questo film l'acqua sta alla natura dell'amore. E' la storia di amore tra Elisa (che si sente come un pesce fuori dall'acqua in quanto inadatta, muta, diversa, singolare) e una creatura anfibia dall'aspetto umanoide, capace di curare chi la ama ma anche di far morire chi non l'apprezza (appunto lo stesso che capita con l'amore). Una storia di amicizia, amore e confronto dove la comunicazione verbale viene volontariamente azzerata a favore di un linguaggio fatto di gesti ed emozioni, l'amore farà respirare a lei sott'acqua, perchè soltanto l'amore ci trasforma e ci identifica con la persona amata, e farà che lui sopporti la cattiveria umana che regna fuori dal suo mondo acquatico. Da non dimenticare alcuni simboli: l'uovo che lei porta in cibo a lui bolle in acqua come la loro passione di cui poi si nutrono, di fatto lei quotidianamente si masturba da sola nella vasca (è un uovo bollente). Lei orfana è stata gettata in un fiume alla nascita dove perde la voce (la sua ragione resta in acqua e dall'acqua tornerà a ridarle la ragione della vita: il suo amore). Quello che lui tocca con amore viene guarito, quello che non lo tocca con amore marcisce (le dita del violento colonnello Strickland che crede che Dio sia più simile a lui perchè bianco e non nero come la sua impiegata delle pulizie, quando in verità ha più nera l'anima di chiunque altro). Strickland quando fa sesso con la moglie non ama sentire la voce di lei ansimare, non accetta il piacere altrui ma proprio per questo la sua proiezione inconscia compensatoria si riversa su Elisa e fantastica farla gemere sicchè cerca di sedurla per avere con lei un approccio sessuale, ma lei intende un linguaggio più arcaico ed antico: quello delle emozioni silenziose e pure, ragione per cui lo evita e lo detesta. Ci sono altri 3 personaggi davvero squisiti e buoni: Giles anziano gay ed amico di Elisa (un altro essere incompreso che si ritiene un rigetto sociale), Zelda compagna di lavoro e di anima di Elisa e Hoffstetler uno scienziato capace di scoprire il valore delle emozioni in una bestia. 
La forma dell’acqua si conclude con una poesia carica di speranza:
"Incapace di percepire la tua forma, ti trovo ovunque intorno a me, la tua presenza mi riempie gli occhi con il tuo amore, il mio cuore si fa piccolo perché tu sei ovunque.”

IN THE MOOD OF LOVE - 2000
Non volendo essere come gli altri finiscono per non essere se stessi
Una storia silenziosa di un amore in prigione, le scene sono lente, gli spazi stretti quasi claustrofobici, le sequenze spezzate ed i tempi si accavalcano come il caos e l'ansietà di pensieri ed emozioni che il film lascia trapelare. Lei si chiama Su incrocia per caso Lui che si chiama Cho, vivono nello stesso condominio, sono vicini di casa e hanno una cosa in comune: i loro coniugi sono amanti. Questa scoperta crea in loro un sentimento fatale: da una parte non vogliono essere come i loro compagni, per questo non iniziano tra di loro una storia d'amore, ma dall'altra parte si amano, il loro vuoto comune li riempie, il loro dolore comune è fonte di gioia nel vedersi e dialogare. Il marito di lei e la moglie di lui sono come ombre (non si vedono nel film) la loro voce si sente a tratti come fantasmi. E' un film che ti fa sentire la bellezza che si veste di solitudine e silenzio (lei è magnificamente esteta nei suoi vestiti cheongsam), lui brucia i pensieri ed emozioni nel fumo delle sue sigarette. Gli orologi scandiscono i tempi del dubbi, dei momenti di menzogne, l'ora di dire la verità. Il loro amore è sospeso nell'aria e tale rimane. La loro è una storia non vissuta, perchè non hanno voluto accettare di vedere se stessi nei loro compagni, come capita spesso: disprezziamo negli altri quello che sarebbe la soluzione per noi stessi. Hanno scelto di restare fedeli agli infedeli e così sono rimasti anche loro infedeli a se stessi. Tra la paura del "che diranno gli altri" e i sensi di colpa infondati, il loro segreto muore come aveva detto e voluto Cho: "Se hai un segreto veramente importante, confidalo alla fessura di un albero secolare, che lo conserverà per sempre" E così finisce il film: Tra le rovine dei templi di Angkor Wat, in Cambogia,Chow confiderà il suo segreto, l'amore per quella donna, ad un foro scavato nella parete del tempio.
3 canzoni nella colonna sonora culla i loro sogni: i violini del tema centrale "In the Mood for Love" di Shigeru Umebayashi e due canzoni di Nat King Cole in spagnolo (quizás, quizás, quizás e Occhi verdi), fatte di quella sensualità latina con la sua voce americana in un ambiente asiatico, un vero contraste di malinconia di altri tempi indistinti e quasi onirici. 


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