I'm Here

I’M HERE ...
E’ un film che sembra d’amore, che amore non è a mio modo di vedere, perché l’amore non distrugge, l’amore è crescita, l‘amore è corrispondenza se di coppia si parla… « Ho creato la mia prima storia d'amore » ammette il 41enne Spike Jonze , in I'm here , cortometraggio di 30 minuti presentato al Sundance Film Festival 2010 che narra di due robot che si incontrano e si innamorano nei sobborghi di Los Angeles.

AMORE ATROCE IN-FINITO
Due robot: lui (Sheldon) particolarmente timido, solitario e remissivo; lei esuberante, estroversa e parecchio maldestra, fragilissima, basta un nulla e si rompe qualche pezzo. Parlare di valori umani tramite dei robot è preoccupante, perché in fondo la meccanica e l'elettronica hanno agito come un media, quindi rendono credibile qualcosa che con protagonisti umani era molto più difficile da fare. Invece quel rapporto SIMBIOTICO dove uno dei due nel nome di un falso “amore” scompare e si annulla per l’altro, è tra le attitudini più frequenti da incontrare nella società odierna da millenni.
L’amore di lui per lei è Infinito (attenzione la parola infinito ha un significato esistenziale terribile: è vivere dentro “IN” qualcosa che è “FINITA” che non ha un senso trascendentale, che non porta da nessuna parta. Amore eterno o senza fine sarebbe l’ideale, quello infinito è macchinoso e terribile).

AMORE MECCANICO USA E GETTA!?
In un mondo dove sembra ci sia accentazione interrazziale tra uomini ed umanoidi, dove tutti seguono una vita normale e comune, i computer dimostrano di poter andare oltre la semplice materialità del consumismo: nell’amore che CONSUMA un anima. Lui, un ammasso di metallo e congegni elettrici, sa trasmettere a lei tenerezza, carezze e complicità. Lei però incarna (nel suo corpo di metallo) una debolezza: la fragilità della spensieratezza e dell’identità …. Infatti va a giro attaccando dei cartellini dov‘è scritto “qui sono io”. Non è forse questa la condizione della donna attuale? L’amore meccanico e meccanicista, usa e getta, passioni vissute come pezzi di ricambio, come se attraverso i fili e collegamenti di quei computer l’energia non dicesse che è simbolo di amore e sentimenti.

SIAMO COSE TRA LE COSE
Nel mondo positivista impegnato dalla materia e fecondato dal consumismo, siamo cose che producono cose, ci consumiamo consumando e poi una volta consumati destinata alla rottamazione e al riciclaggio. Quanto sarebbe stato utile per Sheldon trovare una mano per lei o una gamba che non fosse la sua?... Ma lei da sola non sa valersi, nei sentimenti non esistono pezzi di ricambio, se l'amore è consumistico, siamo destinati al usa e getta, alla scadenza, allo scontro nel traffico di cose per le cose.

TI AMO O AMO ME STESSO CON QUELLO CHE MI FAI PROVARE CON TE O PER TE!?
Lui impara a sognare insieme a lei, s’innamora ma non è sicuro a parole, le dice: “non sono sicuro di amarti”, invece con i fatti si immola per lei. Lui si fa un “TAGLIO” di capelli meraviglioso: mettte le carte d’identità di lei “io sono qui” nella sua testa, ma lei non si vede in lui finchè non si sente lui in lei (con il corpo di lui trasferito a lei). Questo amore in una coppia è suicida, può essere vissuto in maniera razionale soltanto con l’oblazione di una amore tra un genitore che si sacrifica per un figlio, ma non funziona tra uomo e donna, perché la coppia vive alla pari, mai l’uno in funzione dell’altro. Lei perde una mano e lui le da la sua, è tenerissimo quando lui prendendo lei per mano prende in qualche modo la sua stessa mano, è come se lui stesse incarnando in lei il suo stesso piacere, un illusione agli inizi dell’innamoramento molto comune: essere felici per la felicità dell’altro, godere del piacere dell’altro.

DARE E RICEVERE L'ARIA COME I POLMONI
ESPANDERSI E CONTRARSI COME L'UNIVERSO
I MOVIMENTI DELL'AMORE.
Ma questo donarsi senza ricevere nella coppia se non è ricambiato alla pari finisce per essere controproducente. Se dai ad un altro il tuo tempo o la tua libertà o le tue passioni ma non ne ricevi altrettanta vita, prima o poi ti spegnerai, l’altro senza accorgersene ti distruggerà. Non è questione di egoismo o di dare per l’interesse di ricevere, l’amore è un movimento che include la corrispondenza in se stesso, se non c’è l’amore finisce, come è finito lui e anche lei finisce in una sedia a rotelle incapace di amare.
Ma lui l’ha condizionata, lei avrebbe potuto trovarsi pezzi di ricambio altrove, lui non doveva plasmare in lei se stesso (dandole pezzi di sé fino a che lei diventasse lui senza il suo cervello) ma lui con il fatto di realizzare in lei un sogno, indirettamente la condizionò a lasciarsi amare da lui in maniera infinita. Lei rimase senza personalità, con il copro di un altro e senza la testa (come lui la chiamava: pazzerella) e lei rimase con i ricordi morti di lui: la testa del computer.
In amore il dare e il ricevere sono come l’aria di cui vive l’amore: aspira ed ispira, si espande e si contrae come l’universo, se manca uno di questi movimenti, l’amore finisce prima o poi.

L'AMORE COME ARMA
Spesso senza accorgercene usiamo l'amore come un arma:
io ti amo di più quindi se non mi corrispondi sei un incapace,
l'altro per credere non tanto nell'amato egoista, ma in se stesso
tira fuori un amore che però è finto e debole, ecco perchè questa ragazza si spezza facilmente, più amore le dà lui e lei più muore.
A volte ci si odia con le armi dell'amore e ci si fa del male
con tanta passione.

QUANTO NON MI AMI?
Lei è rimasta soltanto con la testa di lui, ma lei è senza cervello, pazzerella, non doveva prendere da lui le mani o la gamba o il corpo, ma il sentire e la sensibilità di questo robot, la sua amabilità e forza d’animo, allora lei sarebbe diventata forte, equilibrata, meno fragile e non si sarebbe fatta del male con le sue scorribande. La coppia cresce in questo modo: complicità, darsi e farsi crescere insieme.
Lui senza accorgersene come tanti è stato egoista, pian piano vedeva in lei se stesso, ma poi la lascerà con il risentimento della sua morte, della sua sparizione ed annullamento.

CERCA LA TUA ALTRA META' CHE NON TI SPACCHI A META'
Se ne parla spesso dell'anima gemella, quella che ti completa
quella che riflette l'ombra della tua luce, la tua altra metà mancante.
Quindi cerchiamo un altro IO, un altro se stesso, sottilmente
inconsapevolmente cerchiamo egoisticamente il nostro IO.
In questo modo finiamo per spaccare l'altro a metà, per togliergli
nolente o volente metà della sua esistenza a scapito della vita intera.
La vera anima gemella è dentro di noi, quella parte di noi stessi che non conosciamo e che ci renderebbe completi e persone giuste per gli altri piuttosto che stare cercando la persona giusta, dovremmo innanzitutto esserlo noi per primo.

SACRIFICARSI SENZA MORIRE
L’amore vero è un donarsi senza interesse, è amare senza un’altra ragione che l’amore stesso che si da, a volte anche senza riceverlo, come quello di un genitore, come quello di Dio nei confronti delle creature. Ma tra un uomo e una donna l’amore richiede corrispondenza, altrimenti il solo dare finisce per sfinire chi ama di più e questo che ama di più diventa sempre più debole.



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