Balla coi Lupi

BALLA COI LUPI (1990)
UN FILM DI DURATA LUNGHISSIMA
SOLO PER CHI HA UNO SGUARDO CORTISSIMO.
Esistono due versioni di questo film, una da tre ore e una da quasi quattro, per chi non è abituato ai minimi particolare, ad uno sguardo fermo lento istantaneo e immobile sulla natura, gli animali, i panorami, i silenzi della notte, i rumori della pioggia del vento e via dicendo, vi consiglio di non guardare il film che dura 4 ore, potresti davvero annoiarvi. Chi come me vuol sommergersi invece in una contemplazione dell’essere, della solitudine, del silenzio, del movimento delle cose intorno all’anima umana, quello a 4 ore passa così in fretta che è una meraviglia, senti che la lentezza ti stringe l'anima e ti toglie il fiato, rivivi lo smarrimento del protagonista e ritrovi la voglia di cercare un senso alla nullità esistenziale. 

QUANDO LA VITA NON HA PIÙ PREZZO
LE DEVI TROVARE UN VALORE
1863 in piena guerra di secessione americana il tenente della cavalleria nordista John Dumbar (Kevin Costner) compie un atto eroico al limite del suicidio, la sua vita non aveva più un prezzo, una ragione di esistere e si butta nel fronte di linea tra le due parti in guerra per farli uscire fuori, in questo modo sblocca le trincee e i soldati avanzano e vincono la battaglia, e per questo gli viene concesso di raggiungere un isolato avamposto di frontiera insieme al suo cavallo Sisko, al suo arrivo Dumbar troverà solo cadaveri e alcune tribù di pellerossa che abitano la zona.
In quella zona sperduta lui fa il capo di NESSUNO, comanda solo se stesso, in quella zona sperduta lui si perde per ritrovarsi da solo con se stesso! E' un viaggio nella guerra interiore di se stesso.

VINCI IL TUO NEMICO CON L'AMICIZIA
Dunbar diventa amico del capo di una tribù indiana: Uccello Scalciante. Il primo felice "incontro" tra l'indiano ed il tenente avviene quando Dunbar si china, mette le mani tra i capelli per simulare le corna dei bisonti. Uccello scalciante capisce e dice "tatanka", Dunbar a sua volta capisce e ripete "tatanka".
In questo film l’intesa si crea non con le parole, non con il linguaggio che arriverà dopo quando Dumbar imparerà la lingua dei Sioux, ma l’intesa si crea nel silenzio, nel cuore, negli sguardi, nei gesti, quindi nell’armonia con l’essere se stessi nella natura. 

IL POTERE GUARITORE DI UN DIARIO
- spesso aiuta a non mentirsi -
Scrivere è un attività introspettiva, è proiettarsi al di fuori di te per poi rileggerti, ascoltare te stesso non è scontato come si pensa. Poi la carta ha tutte le potenzialità comunicative inconsce: la carta è trasparente bianca silenziosa non interferisce, ti ascolta, sa aspettare, è fedele perchè quello che vi scrivi vi rimane intatto, la carta è sempre disponibile ti aspetta, è uno specchio. Chi legge vale per due, ma chi scrive quello che legge vale per 3. Si ricorre ad un diario nella mancanza di dialogo di confronto di amicizia, ma se fatto con un intenzione introspettiva è una metrologia di conoscenza di se stessi potente e molto efficace.

NON AVERE PAURA DEL DIVERSO, DELLO SCONOSCIUTO
IN LUI TROVERAI LA TUA OMBRA LA PARTE IN TE SCONOSCIUTA.
In questi film ci sono dalle grandi emozioni, con ritmi lenti e ragionati con la cinepresa che si sofferma sui dettagli, sui movimenti degli animali, sull’essere solitario in mezzo al nulla che si trasforma in un tutto con la natura piena di piccole immense cose, è un film che si ferma sugli sguardi e sui bellissimi e sterminati paesaggi della prateria accompagnata da una colonna sonora poetica di John Barry e regala alcune scene da antologia come quella della caccia al bisonte. E’ un Avatar di altri tempi, di un uomo che in guerra trova la pace con se stesso e con i suoi presunti nemici gli indiani. Balla col lupo e sentire ballare la tua paura e più balli e più ti passa la paura. 

SCOPRE L'ANIMALE CHE E' IN TE
In questo film l’uomo viene spogliato di fronte alla solitudine, un soldato che scampato alla morte con un atto suicida ritrova la serenità nei campi non di guerra ma di una prateria dove spunta un fiore ogni tanto, un lupo di rado che diventa amico di Dumbar perché Dumbar diventa un lupo, integrato con la natura. Se da una parte mostra l’uomo che si trasforma, fa vedere anche gli indiani pienamente in pace con la natura ma accusati dai militari per la conquista delle loro terre, quindi l’altra parte della medaglia: l’uomo egoista, pieno di odio, disposto ad uccidere, a credersi più civilizzato quando in realtà in quella natura non è all’altezza di un animale come il lupo. Triste quando uccidono il Lupo soltanto per divertimento, neppure per mangiare, neppure per difendersi, solo per cattiveria gratuita.

"STAVO PENSANDO CHE DI TUTTE LE PISTE DI QUESTA VITA
LA PIÙ IMPORTANTE E' QUELLA CHE CONDUCE ALL'ESSERE UMANO.
PENSO CHE TU SEI SU QUESTA PISTA E QUESTO E' BENE"
- Uccello scalciante
Dumbar ben presto farà anche la conoscenza di alcuni Sioux, stringerà con loro amicizia grazie all'aiuto di una donna bianca che vive con loro, il soldato riuscirà lentamente ad integrarsi, tanto da partecipare ad una caccia al bisonte, sposarsi e meritarsi il nome indiano di Balla coi lupi, ma la guerra è vicina e presto sua moglie e i suoi nuovi amici saranno in grave pericolo... allora capirà che la causa per cui si lottava da soldato era l'ingiustizia che dovrà subire da neo indiano. 


LA VERA NATURA DEL LUPO
Il lupo è uno degli indiscussi protagonisti delle fiabe, ma purtroppo a noi sono arrivati sempre le connotazioni negative: un orco del mondo animale che da la caccia. Una strega maschio.
Un costante incubo che investe della sua negatività anche il bosco, tramutandolo in un ambiente pauroso, minaccioso, nero.
Il lupo è invece uno degli animali totemici più importanti delle antiche civiltà nomadi; un archetipo che incarna motivi sessuali ancestrali, ancor più paurosi della sua stessa animalità, incarna
la fedeltà al gruppo, la comunicazione con la natura, perspicacia, fedeltà. Il lupo uccide per fame (specialmente dopo l'inverno quando la neve l'ha costretto all'astinenza) ma non uccide gratuitamente per istinto omicida, quella è la nostra parte nascosta inconscia non ascoltata, quindi il falso lupo su cui si sono cimentati Freud, Jung, Fromm, Bettelheim, Verena Kast, Marie-Louise Von Franz, Hertz.

"Nell'essere umano il lupo personifica un desiderio indifferenziato di divorare tutto e tutti, di avere tutto, spesso a causa di un'infanzia infelice (è l'inverno che isola il lupo e lo costringe a patire la fame). Queste persone sviluppano un lupo affamato dentro di sé. Sono totalmente soggetti alla coazione, sono persone represse, piene di fantasie mai realizzate. Il lupo provoca in loro un'insoddisfazione costante, ringhiante. "E' il 'principio avido'. Ciò che lo caratterizza sono la fame e il desiderio di lotta. E' aggressivo, bellicoso.
Cappuccetto Rosso incontra l'aspetto aggressivo, attivo e distruttivo sotto le sembianze d'un lupo, dunque ancora in forma di animale, di istinto e pulsione" . (Verena Kast )
"Dal principio alla fine di Cappuccetto Rosso non si fa il minimo accenno a un padre. Ciò suggerisce che il padre è presente, ma in forma nascosta. Il padre è in effetti presente in due forme opposte: come lupo, che incarna i pericoli di violenti sentimenti edipici, e come cacciatore nella sua funzione protettiva e salvatrice". (B. Bettelheim)
"Il maschio è rappresentato come un animale crudele e astuto e l'atto sessuale è descritto come un atto di cannibalismo in cui il maschio divora la femmina". (Erich Fromm).

DOVE NON C'E AMORE
LA STORIA E' INCOMPLETA
Non ci poteva mancare l’amore dietro una grande storia come questa: L'apprendimento della lingua è affidato ad Alzata con pugno, una donna bianca trovata da Uccello scalciante da bambina sopravvissuta allo sterminio della sua famiglia da parte degli americani. Cresciuta dalla tribù Sioux ne ha acquisito usi e tradizioni. Vedova di un guerriero morto in combattimento, si innamora di Dunbar e lo sposerà poi dietro permesso di Uccello scalciante finito il periodo di lutto. Lei in lui ritrova il suo passato di donna bianca, lui in lei ritrova il suo futuro indiano, insieme intraprendono
un presente senza trivialità nè tribalismo.

LA LIBERTÀ ARRIVA
QUANDO CONQUISTI LA GIUSTIZIA
CON TE STESSO E LA NATURA.
Il West di Costner è epico e a misura d'uomo, un uomo che si adatta alla natura, che non cerca di sovrastarla, ma la rispetta, lezione che il popolo pellerossa dà al protagonista donandogli la pace e un nuovo equilibrio interiore, anche se ben presto la dura realtà della guerra e dell'invasione torneranno a ricordargli la sua vecchia vita. Chi si perde per la verità sarà salvato perchè si ritroverà libero e veritiero (è una frase di Gesù da pochi compresa finchè non sia vissuta fino infondo).
In quel momento, tutto solo con la sua lanterna, capì che cosa significassero per il mondo in cui vivevano. Erano ciò che l'oceano significava per i pesci, il cielo per gli uccelli, l'aria per un paio di polmoni umani.
Erano la vita della prateria.

NON SI CACCIA PER SPORT HOBBY O SVAGO
MA PER IL BISOGNO NATURALE DI SOPRAVVIVERE
John ha visto con i suoi occhi la brutalità degli americani,
li vede uccidere i bisonti senza nessuno scopo.
I sioux non comprendono questo loro modo di agire,
i tatanka sono, per il popolo nomade dei pellirosse, fonte di cibo
e vestiario e mai e poi mai ne ucciderebbero solo per crudeltà.
Essi sopprimevano i bisonti secondo il loro fabbisogno invernale.
John vede gli americani uccidere i suoi nuovi amici e soffre per questo. Comprende cosa sia il rispetto di un altro popolo e rinnega la sua appartenenza a quel popolo così crudele.

NON SARAI MAI PIÙ TE STESSO
QUANDO DIVENTERAI TE STESSO
ALLORA SAPRAI COSA E' FALSO E COSA E' VERO.
Finalmente una storia raccontata dal punto di vista degli indiani, per la prima volta essi ci appaiono non come selvaggi aggressivi  e guerrieri ma come uomini e donne dotati di umanità e sentimenti, che vivono a stretto contatto con la natura, il soldato americano rinnega le sue origini e sceglie di vivere come loro, e la sua storia diventa leggenda.

Raggiunto il resto della tribù, "Balla coi lupi" e "Alzata con pugno" decidono di dividersi dalla tribù per evitare lo sterminio di quel popolo. Il film termina con Dunbar e la donna bianca che si allontanano dall'accampamento per salvare gli amici dagli uomini bianchi assassini e "Vento nei capelli" amico del marito guerriero morto, dall'alto di una collina "grida" la sua amicizia a quell'uomo bianco odiato dall'inizio della loro conoscenza.
 Quando il sonno, alla fine, li colse, avvenne simultaneamente, e Mano Alzata ricordò che si era addormentata con la sensazione che il peso dell'essere due persone improvvisamente era così lieve che aveva smesso di avere importanza.





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