sabato 6 aprile 2019

UN PAZZO CHE PERDE TUTTO TRANNE LA RAGIONE

L'UOMO CHE UCCISE DONCHISCIOTTE
Questo è un film del 2018 co-sceneggiato e diretto da Terry Gilliam è un perla sublime. Ben si sa non è un film facile da capire, come non è capibile la follia donchisciottesca tra l'altro. Il film come il libro, ti porta sul piano surreale, a volte non riesci a capire dove sei (in qualche modo ti fa assaggiare la pazzia) non sai chi sei, se sei il regista, il lettore, un protagonista, se sei nel film oppure sei un personaggio del tuo stesso film, in somma non sai se ricordi oppure se sogni o davvero reciti per seguire, come nella folla sociale, un copione.
Quanti sono diventati dei matti per seguire il loro lavoro, appunto come il regista del film? Matti da immedesimarsi tanto nel loro lavoro che fanno alla fine quello che gli altri non riescono a fare, a questo punto da regista diventa protagonista, non ha un lavoro ma è il lavoro che possiede lui e lo domina, se ne impossessa e lo porta fuori dalla realtà. E chi le sta accanto lo deve assecondare, tanto lui è il capo non lo si può contraddire quindi se dice che io sono Sancho Panza io me ne adeguo, no? non vi capita questo di continuo in un posto di lavoro? a scuola con gli insegnati? nel religione con i ministri?... e vai a dir loro che sono pazzi... Il film poi ha tra le righe una critica sottile e micidiale contro il cinema stesso (strumentalizza le ragazze, le usa sessualmente, fa fare a degli incompetenti incarichi che poi vengono spacciati con la firma di un famoso ma siccome è famoso nessuno poi critica l'incompetenza e via dicendo) in questo caso l'uomo che uccise  Donchisciotte è se stesso, chi uccide il cinema sono gli affaristi del cinema, chi uccide la musica sono le case discografiche, chi uccide la letteratura vera e profonda sono le case editrici che stampano qualsiasi baggianata pur che si venda, chi uccide la TV sono gli spettatori ignoranti, chi uccide la religione sono i falsi fedeli, chi uccide il commercio sono le banche, chi uccide l'amore è il matrimonio e via dicendo.. il titolo è azzeccatissimo, come lo è la metafora di una follia donchisciottesca che non sa altro che sventare e sventrare la ragione di cui nessuno ne vuol sentire nulla, perchè? perchè la predica un matto!!!.

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