I Ponti Di Madison County


TRA IL FARE E IL NON DIRE C'E DI MEZZO IL PONTE DI MADISON COUNTY
Il ponte in questo film è come una metafora, è il passaggio da uno stato d'animo ad un altro, un andare oltre, simbolo della rinascita di una donna ormai quarantacinquenne, che vede per 4 giorni lo sbocciare in lei della passione, il sentirti nuovamente donna, attratta, voluta, desiderata quindi ancora giovane e in vita. La storia mette in confronto due prototipi di persone che più che reali sono spesso immaginarie nel inconscio collettivo: lui è artista (fotografo, sa cogliere l'attimo e la bellezza), gran figo, maturo ma saporito, delicato ("Diversamente da come facevano tutti, non lasciò sbattere la porta schermata, ma l'accompagnò con la mano..."), insomma Unico, come dice lei nel libro quegli uomini in via di estinzione: "...come lui ce n'era uno e uno soltanto." Mentre lei è adorabile, casalinga, premurosa, discreta, di una bellezza trascurata perchè insoddisfatta, e come dice lui nel libro: "...certe caratteristiche fisiche erano piacevoli, ma per lui a contare erano soprattutto l'intelligenza e la passione per la vita, la capacità di suscitare sottigliezze della mente e dello spirito...". Questa miscela esplosiva viene messa a fuoco con i difetti del marito (guardate bene come è stato ben elaborato il cliché dell'amore platonico per giustificare qualunque coppia fallimentare nel matrimonio e dar loro la scusante e ragione di un possibile tradimento). Richard il marito è assente, scontato, rigido, abitudinario, prevedibile e preveduto, per dialogare ormai noioso (come dice lei: "...gli argomenti di conversazione erano il tempo, i prezzi dei prodotti agricoli...") e sessualmente sopratutto ci vuole la scusante, per cui lei puntualizza: "era sempre una faccenda rapida, statica e rudimentale...". Il quadro è perfetto, sembra la normalità delle famiglie in crisi da cui non c'è scelta che il tradimento e la scappatella. Ecco perchè questo film colpisce così tanto la mentalità comune, perchè ti ci ritrovi facilmente e come una cuccia ti ci adatti, ne trai conforto e anche motivazioni e spinte per tradire. E' potere avere un ponte immaginario, almeno una sega mentale dove poter prendere ossigeno per 4 giorni da una vita priva di interessi e monotona e passare dall'altra parte della trasgressione per sentirti vivo. Ma dietro a questi colpi di fulmini spesso si nascondono degli incendi e dei fulminati, come vedremo più avanti su alcuni atteggiamenti di Robert a dir poco sconcertanti. 



I ponti di Madison County (The Bridges of Madison County) è un film "romantico" del 1995 diretto ed interpretato da Clint Eastwood con Meryl Streep, tratto dall'omonimo romanzo di Robert James Waller. Questo è un film molto delicato, profondo, per niente scontato anche se sappiamo come vanno a finire le relazioni amorose in un matrimonio arrugginito da decenni, con una donna che ha fatto della sua casa la sua prigione, costretta a far della necessità virtù, con il sogno platonico di vivere un amore vero... ma vero in che senso? 
Il film ci da spunti di discussioni infinite, ma proprio per questo vi ci possiamo ritrovare un po tutti, particolarmente le donne dell'epoca, oggi un po meno, disposte ad amare in silenzio, a distanza, a sacrificarsi ed annullarsi per i figli. Erano altri tempi ovviamente ma è importante analizzarli per comprendere i risvolti che può avere l'amore o la passione, in ogni tempo e per chiunque di noi.
Premetto che io non ho visto un film di amore, non ho visto un film di tradimento, dietro queste parvenze che piacciono e commuovono a tutti io ne ho visto ben altro... 


QUANDO IL GATTO NON E' IN CASA I TOPI BALLANO
Francesca Johnson, moglie e madre irreprensibile, ma in fondo infelice, si trova sola a casa per quattro giorni, senza famiglia. Robert Kincaid è un fotografo di passaggio, che si ferma alla sua fattoria per chiedere un'indicazione. Tra di loro scatta il classico colpo di fulmine, un attrazione chimica, una voglia di trasgredire nel dire fare sognare e pensare tutto quello che finora giaceva nascosto nei meandri più bui del cuore dei lei sopratutto, la più repressa e vittima della situazione: una vita alienante che il matrimonio con gli anni preserva a chi non ha fatto i conti con la scontatezza e la routine mortale che resta dal fuoco delle passioni estinto e cioè le ceneri dell'abitudine.
dopo il primo giorno trascorso insieme, sembra quasi che non riescano a separarsi. Nascerà presto un rapporto intensissimo che durerà però solo quattro giorni. Il quarto giorno Robert le chiede di lasciare tutto ed andare via con lui.


 ODIARSI PER AMORE
La storia viene narrata attraverso i tre diari della donna ed alcuni altri significativi oggetti, lasciati in eredità ai suoi due figli, ai quali decide di raccontare il tradimento compiuto verso il loro padre, affinché la possano conoscere e comprendere intimamente. Ma quale tradimento? in primis lei ha tradito se stessa, perchè tu puoi anche non andare mai al letto con un altro uomo oltre il tuo compagno ma in cuore tuo non aver amato quel compagno, non avergli mai detto che sei infelice, per cui andare al letto con un uomo è la goccia che fa traboccare il bicchiere, ma il tradimento vero e proprio è a monte, moltissimo prima. Ovvio che per una società sleale, superficiale, che vive del materialismo e le apparenze quel che conta è il corpo: quindi basta che non ci vai al letto con nessun altro e sei apposto.... apposto un cavolo!. 
Quante volte per un cosiddetto "amore per i figli" le persone decido di annullarsi e restare insieme ad un compagno per il quale l'amore ormai non esiste? questo non è amore, perchè stai insegnando ai tuoi figli a non credere in se stessi, ad annullarsi falsamente per loro, non è mai piacevole per un figlio sapere che lui è la causa dell'infelicità dei suoi genitori, è preferibile per amore di quel figlio dirgli la verità, questo è amore per quanto doloroso ma sincero e reale, nulla di finto. Insegnate ai vostri figli la verità, mai ad adeguarsi a false parvenze per tenere in piede un impalcatura a livello sociale ormai finta, come tanti matrimonio senza più amore. 



IL TESTAMENTO DEI MIEI SBAGLI
Quando noi non perdoniamo gli sbagli dei genitori siamo condannati a ripeterli, perchè inconsciamente da loro abbiamo imparato il linguaggio dell'amore ed amiamo senza accorgercene nello stesso modo. Questa catena va spezzate, non condannando gli sbagli dei genitori ma perdonandoli, in quel modo li correggi in te.  Infatti, leggendo quei diari la sua stessa figlia, ormai grande,  capirà che la propria vita matrimoniale rischia di seguire le orme di quella materna: appare chiaro che potrebbe compiere la scelta che Francesca non è stata capace di fare: mollare il matrimonio per amore alla verità, amore per se stessi quindi rispetto per tutti per quanto doloroso possa esserci.  Dopo aver letto tutta la storia nei diari della madre, lei e suo fratello riusciranno a comprendere la dolorosissima scelta che Francesca ha compiuto e non oseranno biasimarla per il tradimento nei confronti del marito e loro padre Richard.


L'AMORE FA PASSARE IL TEMPO
MA IL TEMPO FA PASSARE ANCHE L'AMORE?
Qui entriamo nel vivo di un dilemma, ma era amore o semplicemente infatuazione? Può chiamarsi amore una passione che dura facilmente 4 giorni? 4 giorni in cui sono disponibili, effervescenti, in cui la luna di miele è molto piena di miele e non ha il tempo di far vedere anche il fiele che portano gli anni, la conoscenza del carattere nei suoi limiti con i suoi difetti. E' facile chiamarsi amore e dire ti amo in mezzo al sesso, le risate, le passeggiate, travolti dalla novità, sollevati dal peso di una vita monotona e noioso, ma il dopo? L'amore, quello vero, è un frutto, non è un seme, non è lo spuntare passionale della piantina, non è il volteggiare leggiadro del fogliame, non è la bellezza del fiore (del corpo col sesso) ma è il frutto di molto tempo, di molte accettazioni, di molti anni, di molti sacrifici, di molte renuncie fatte insieme. E' certo che l'amore è una qualità e non una quantità per cui non lo si misura con gli anni, può durare anche un secondo, ma nella prospettiva del tempo, meno dura più è romantico, fantasioso, platonico, virtuale e non è piacevole pensare che questo stato inebriante così bello non lo si possa chiamare Amore. Anzi a noi piace questo tipo di amore idilliaco, così perfetto, così platonico, così poco alla fin fine compromettente, amore di sfuggita e di gita, non impegnativo al momento, ma per due persone adulte davvero quello non basta, ci vuole del tempo per capire se quel seme di amore in potenza diventerà un amore potente ed indistruttibile. 

LA LUCE IN FONDO AL TÚNEL DI UN ALTRO 
TI PORTERA ALL'OSCURITÀ DELL'ALTRO
La luce in fondo al tuo túnel ti porterà ala luce, ma il túnel è metafora del tuo cuore, del tuo io, in amore invece spesso si attraversa un solo túnel senza sapere di chi è quel túnel: di lei o di lui. Sappi però che in fondo al túnel dell'altro c'è il buio altrui non la tua luce, perchè noi guardiamo il tùnel dell'altro dalla nostra uscita e non dalla sua, ecco perchè non vediamo bene i difetti dell'amato agli inizi, sembrano insignificanti, le sue imperfezioni persino decorose e sopportabili, e man mano che attraversiamo il tùnel dell'altro queste ombre crescono, questi difetti diventano dei veri giganti e mostri insormontabili. 
Francesca attraversando quel Tùnel ponte scopre l'amore, ma ATTENZIONE: scopre l'amore di Lei, cosa lei è veramente, lei conosce se stessa, i suoi limiti e le sue potenzialità assopite, in 4 giorni lei se ne rende conto della vita che avrebbe dovuto e potuto fare, lei non conosce in 4 giorni un uomo, nessuno è capace di farlo, ci vogliono anni per conoscere qualcuno e ancor più anni per conoscere se stessi. Lei non scopre quindi l'amore di Robert ma quello per se stessa, molto velato dalla passione e dalla possibilità che lui le offre: Posta dinanzi alla scelta di dover lasciare la propria famiglia e una vita scontata e monotona per rifarsi una vita finalmente appagante con l'uomo che, per la prima volta, aveva saputo esaltarne interiorità e sensualità. Questo non è un film di amore ma un film di una profonda conoscenza di una donna su se stessa e l'amore che lei in primis non ha saputo dare a se stessa. La sofferenza è atroce, lei lo comprende e confessa a se stessa: "Ma c'è questo mio maledetto senso di responsabilità...E mi odierebbero per quello che ho fatto". Lei ha dei dubbi veramente comprensibili sul condizionamento sociale e religioso dela famiglia. Ma lei sa che la sofferenza è compatibile con l'amore ma non la falsità e qualcosa non le quadra nel cerchio del suo amore, alla fine della sua vita trova una ragione lasciata nel diario per i suoi figli: "...Se non fosse stato per vostro padre e per voi due lo avrei seguito dovunque, senza esitazioni....Ma ecco l'aspetto paradossale: se non fosse stato per Robert Kincaid, non credo che sarei rimasta alla fattoria per tutti questi anni."
Non esistono libretti d'istruzioni di come ognuno di noi agirebbe in una situazione del genere e penso alle migliaia di Francesca intrappolate in un matrimonio senza più amore che sognano un incontro in cui prendere almeno una boccata di ossigeno e sognare un altra vita respirando all'aria aperta. Comunque, pensate che Robert col tempo non sarebbe diventato un secondo marito come Richard? A me personalmente alcune parole ed atteggiamenti di Robert mi hanno lasciato perplesso e con molti dubbi.... 


NON C'E SPAZIO PER L'IMPERFEZIONE NELL'INFATUAZIONE
Quando ci innamoriamo sembra che diventiamo falsi ed ipocriti perchè facciamo cose che normalmente non siamo abituati a fare: "messaggi, sempre telefonate, fiori, ascoltare, capire i limiti dell'altro... ecc. In realtà è l'amore dentro di noi che ci scopre e ci dice quello che noi saremmo capace di diventare se ne siamo leali e fedeli a quell'istinto, tira fuori il meglio di noi. Ovvio è il tempo la creatura più saggi e ci dirà se quell'atteggiamento era una tattica di conquista, messa in moto dal nostro istinto prettamente animale, un inganno usato dall'adulatore che mette a bagno Maria la sua preda oppure un vero e proprio modo di essere di quella persona, ahimè questa terza possibilità è quella che meno si rivela col tempo stabile. Le prime parole che Robert rivolge a Francesca sono anche simboliche: "Senta ho la netta sensazione di essermi perso". Lui cercava un indirizzo esterno lei invece una direzione interna. Lei lo accompagna (non era sufficiente indicarli la strada? no) perchè sente che lui la rapita via.  nella scena in cui ballano c'è uno spiraglio infinito della sua rinascita, come cita il libro: "Avrebbe voluto che quel ballo durasse per sempre...Stava diventando di nuovo una donna...Aveva ritrovato lo spazio per ballare ancora".  
Analizziamo però non l'amore brevissimo di 4 giorni, di cui io dubito, ovvio non sono nessun per giudicare che non era amore, ammetto però che era un amore in potenza, in seme, un sentimento che aveva bisogno come l'oro di essere messo al crogiolo, alla prova, perchè la prova dell'amore non è il sesso per 4 giorni ma quello che viene dopo quando il sesso perde il suo mordente e fascino. 

PER RITROVARTI DEVI PRIMA PERDERTI
Francesca disse mirabilmente: "Facevo dei pensieri su di lui che non riuscivo a controllare e lui li leggeva tutti. Qualunque cosa provassi, qualunque cosa volessi, lui mi seguiva. E in quel momento, tutte le cose che avevo saputo di me stessa fino ad allora sparivano, mi comportavo come un altra donna, eppure non ero mai stata così me stessa prima di allora". Simone Wail diceva a Dio "Signore se dentro di me dorme una puttana svegliala, la voglio conoscere, perchè allora sarò nella verità e finchè io non sia nella verità non potrò nè amarti nè conoscerti". Robert era un mezzo, un ponte, attraverso il quale Francesca conosce se stessa, dire che è un film romantico e passionale è riduttivo e superficiale, è un film psicanalitico di una profonda sofferenza nella conoscenza di se stessi e del proprio fallimento. Francesca è molto trasparente, bell'anima, aperta fino allo smarrimento, infatti lui lo intuisce quando le dice: "Non si illuda Francesca, lei non è affatto una donna semplice". 
Ma anche Roberto non era a mio modo di vedere (analizzare) un uomo molto trasparente... vediamo: 


INCONTRO E SCONTRO
In 4 giorni intensi non si poteva non litigare, quando due anime si compenetrano inevitabilmente vengono fuori gli spigoli che non si incastrano, le nostre diversità e su quelle spunta l'egoismo che mette in dubbio l'amore. Alcune frasi d'amore nascondono spesso dell'egoismo stratosferico, ma ammortizzate o esorcizzate tra un "ti amo, capiscimi, io non vorrei..." passa inosservato il suo veleno. Vediamone alcune: 
- Io non voglio avere bisogno di te (Robert) 
- Perchè? (Francesca)
- Perchè non posso averti (Robert)
Questa frase per me è terribile, altro che amore. Quando si ama con umiltà si accetta la propria indigenza e quindi il bisogno, sarei presuntuoso e persino stupido dicendo non ho bisogno dell'aria, perchè dell'aria io ci vivo, come si vive dell'amore. Credere che dire che il bisogno in amore è solo egoismo è superbia, perchè il bisogno in amore maturo è riconoscimento dell'altro. Ma lui che riconosce? che lui non può averla, quando noi non possediamo nessuno, l'amore è libertà. Ma perchè lui non può averla? tutti pensano perchè lei non lascia la famiglia, invece io penso che lei è immensa, troppo grande per lui, lui percepisce che è la donna della sua vita ma non la farà entrare nella sua vita (non vuole averne bisogno). Dunque facendo un silogismo filosofico in maniera psicanalitica decodifichiamo nuovamente quella frase in questo modo: 
Io non voglio avere bisogno di te perchè
non potendo averti
tu non puoi compiere i miei bisogni.
Conclusione:
ti voglio per i miei bisogni, come ti vuole tuo marito e i tuoi figli. 

Analizziamo un altra frase (ma ci sarebbero tante) di quelle che io chiamo dolce velenose, 
di cui però il veleno è in retrogusto, il dopo: 
- Non sono sicuro di averti dentro di me, né di essere dentro di te, e neppure di possederti replicò lui. E in ogni caso, non è al possesso che aspiro. Credo invece che siamo entrambi dentro un altro essere che abbiamo creato, e che si chiama 'noi'"
Ok, che frase bella conclusiva, hanno creato un altro essere che si chiama noi, ma quale? se prima dici di non essere sicure che lei è dentro quel noi e neppure lui. Dice che non la vuole perchè non la può avere e subito esorcizza il demone dicendo "In ogni caso non è al possesso che aspiro" mette le mani davanti per non cadere invece per chi ha un cuore puro e una mentre lucida hai già il culo per terra, è al possesso amoroso che aspiri. Lui sa che lei è meravigliosa, è una donna da risposare ma lui in quell'essere NOI non ci sta ancora tutto dentro, le sue parole rivelano che hai un piedino grosso fuori e un altro dentro. 



PARERI NON GIUDIZI
Questo film è un banchetto di emozioni, un espediente clinico di paure traumi dubbi sorprese. Come ogni opera d'arte funge da specchio, ognuno di noi si rivede per cui non diamo giudizi se lei è brava o lui è ingiusto, ma tutto quello che noi diciamo dei personaggi sono i nostro personali pareri di quello che noi avremmo fatto al posto loro, per cui non stiamo giudicandoli ma ci stiamo rivelando a noi stessi tramite loro, perchè siamo in un film non in un tribunale di giustizia, nessuno di noi può dire cosa abbiamo fato di giusto o di sbagliato, non sono persone bensì personaggi e il personaggio riflette una parte di ognuno di noi. Le opere d'arte una volta uscite dalle mani del suo autore diventano indipendenti, come una creatura e dicono ad ognuno di noi una cosa diversa, perchè ognuno di noi è diverso, per questo sono belli tutti i nostri pareri su questo film, ci rivelano come ognuno di noi avrebbe affrontato quella determinata situazione. 
L'AMORE CI VEDE BENISSIMO, SONO LE PASSIONE CHE ACCECANO 
Spesso si dice che l'amore è follia, sì è vero, è una spinta che ci porta a fare dire desiderare cose persone e situazioni irragionevoli, ma in quella spinta l'amore travolge gli ostacoli non rimane ostacolato, attenzione: si perde la testa ma non la ragione, l'amore quello vero è giusto, quindi in mezzo alla follia, come i veri folli, intende e vede benissimo, quello che non vede bene sono le passioni, quello che è cieco è l'egoismo. Infatti nella discussione Robert vedendo che Francesca non trova una ragione per fuggire con lui le disse: "Le ossessioni non hanno ragioni... Perciò sono ossessioni!", ma se siamo sinceri, l'ossessione non è altro che un fenomeno psicopatologico che consiste in un'idea fissa o in una rappresentazione mentale che il soggetto non può controllare pur avendone coscienza. L'amore c'è ma come un immagine su un lago agitato, non si vede bene cosa sia, ci vuole il tempo, la calma per riflettersi. Lei ha fatto bene a restare ferma, lui non ha fatto altro che agitare la situazione con la sua ossessione di fuga, non è un caso che il film finisce sotto una pioggia torrenziale dove loro si vedono a mala pena tra i tergicristalli appannati, apunto come i loro cuori e la loro mente. 

ATTIMI ETERNI
Ci sono scappatelle amorose che ti fanno perdere tutta la vita, di fanno perdere la famiglia, il lavoro, la stabilità psicologica, invece ci sono scappatelle che ti fanno scoprire tutto quello che non avevi capito nella vita. Francesca lo dice con la sua armoniosa dolcezza: ."in quattro giorni mi regalò una vita intera, un universo, ricompose i frammenti del mio essere in un tutto".  Attenzione, lei disse "RICOMPOSI I FRAMMENTI" non è come tutti dicono che lei è rimasta distrutta, a pezzi, anzi era già a pezzi prima, invece tramite quell'esperienza d'amore lei riuscì a capire tutto di sè, quello che avrebbe voluto, dove aveva sbagliato, come doveva continuare la vita, come accettare il fallimento.

Francesca intuiva bene, se fosse andata via quell'amore che sembrava così immenso si sarebbe svanito col tempo, con le ferite che avrebbe lasciato dietro. Robert avrebbe dovuto mediare, trovare il modo di viverla restando, anche nella clandestinità (chi se ne frega degli altri?) il tutto viene compreso da questa frase di lei: "Voglio mantenerlo per sempre. Voglio amarti come ti amo ora per il resto della mia vita. Non capisci...lo perderemo se ce ne andiamo. Non posso far scomparire un'intera vita per iniziarne un'altra di nuova. Tutto quello che posso fare è cercare di mantenerle entrambe. Aiutami. Aiutami a non smettere di amarti". 
Ma questo grido di "aiuto" non trovo eco nel cuore di Robert. 

UN TESTAMENTO DI AMORE, IL RICORDO DI UN OBLIO
Francesa è un cuore aperto, ma anche un piaga aperta, quando guarda la sua vita non mente a se stessa: "Una donna quando si sposa ed ha dei figli ferma la sua vita per dedicarsi completamente alla famiglia, poi i figli crescono se ne vanno e tu ti trovi sola a cercare di ricominciare la tua vita ma non ne sei più capace, è passato troppo tempo!" Solo dopo la morte del marito Richard, avvenuta quando ormai Francesca è anziana e quando lui le confessa di sapere di non essere stato in grado di renderla pienamente felice, pur avendola sempre tanto amata, Francesca decide di ricontattare Robert, ma scoprirà che lo stesso è deceduto: le perverrà uno scatolone con molti ricordi che Robert ha lasciato per lei unitamente ad un libro di fotografie intitolato Four Days - Remembering, a perenne memoria della loro meravigliosa quanto breve storia d'amore. 
E' allora che lei lascia ai suoi figli queste parole che sono una lapide nel cuore, un testamento interiore: "Vi voglio bene con tutto il cuore, fate quello che dovete fare per essere FELICI nella vita. Ci sono tante cose belle" e così Francesco non attraverso il ponte mai ma alla fine si butta dal ponte,ha disposto infatti di essere cremata e chiede che le sue ceneri vengano gettate dal ponte su cui è iniziata la sua storia d'amore con Robert (e dal quale si apprende che anche lui abbia chiesto ed ottenuto che fossero disperse le proprie ceneri).


NON PUOI AMARE UNA DONNA MADRE SENZA AMARE I SUOI FIGLI
La prova che lei era immersa anima e corpo mentre lui ancora era distante, pur maschilmente molto sicuro di sè nel suo out out, è in alcune frasi, dove si vede benissimo che lei affronta quest'esperienza col cuore mentre lui la vive con la testa (le parentesi sono mie):
Francesca dice: "non posso fingere di provare quello che provo (CUORE)"... lui invece dice:  "Questo tipo di certezze (TESTA) si hanno una sola volta nella vita…"  e ancora lei: " anche se non lo ricordavo consciamente (TESTA), lo sentivo vicino a me, c'era sempre (CUORE)". Mentre lui conclude: "I vecchi sogni erano bei sogni… Non si sono avverati… comunque li ho avuti" non si dice "avuti" (TESTA) si dice "vissuti" (CUORE). 
Francesca ha capito tutto ed infatti concluse: "…Per un momento non seppi dove mi trovavo...e per una frazione di secondo mi passò per la mente (TESTA) che lui non mi volesse, che fosse facile andarsene via"... finalmente lei usa la testa e capisce lui  e lo lascia andare via, perchè lui nella sua proposta non ha incluso i suoi figli, non ha incluso tutta lei (i figli fanno parte di una madre e se trovi una donna madre devi amare anche i suoi figli) prova che lui pensava a se stesso senza negare il valore che lei aveva per lui e lui l'aveva capito quanto lei valeva  in quanto donna. 



LACRIME SOTTO LA PIOGGIA
Nella pioggia lui può nascondere le lacrime, lei in macchina no (come sempre lei è scoperta alle ferite), lei in macchina stava dichiarano al suo marito Richard il loro fallimento piangendo a dirotto, mentre il silenzio di Richard esprime la sua consapevolezza di non essere quell'uomo che lei meritava e di fatto le chiederà perdono prima di morire. Ma Richard aspetta in quel semaforo la decisione di lei (anche questo è amore), un rosso lungo come la vita sofferente di lei che diventa verde, permesso, liberazione ma lei non si decide, lei sa che la passione e un briciola di egoismo da parte di Robert  rispecchiano l'appannaggio della mente e del cuore, come quel vetro della macchina sotto i tergicristalli che lottano tra l'ossessione e la lucidità e lui svanisce nell'immagine annebbiata e mai ripulita dall'acqua. 


COSA PREFERISCI:
CHE FACCIA L'AMORE CON TE PENSANDO ALL'ALTRO
O CHE FACCIA L'AMORE CON L'ALTRO PENSADO A TE ?
Le scelte sono sempre imbarazzanti, sopratutto quando in ambi i casi si rischia di ferire uno a l'altro oppure il peggio a tutti e due. Ben si sa che il cuore è immenso, può amare tante persone, tante situazioni, tante cose, anche sullo stesso livello, come una madre ama 5 figli pur sapendo che sono diversi e che ognuno di loro dà a lei qualcosa di diverso, ma comunque la natura ti indica che tra quei 5 figli uno ti dà e ti colma di più degli altri e se gli altri lo venissero a sapere creeresti degli scompensi di inferiorità, delle gelosie e dell'odio inutile e gratuito. In amore avviene lo stesso, per quanto buono, delizioso, prestante, intelligente sia il nostro partner ci saranno sempre vuoti, lati oscuri, limiti e difetti che la nostra mente cercherà di riempire con le fantasie (donde le nostre seghe mentali e persino scappatelle occasionali), ma quando queste ombre scendono nel cuore e si incarnano vien fuori il fantasma dell'amante platonico, quello perfetto, quello ideale che sta chissà dove, ma c'è sicuramente. Ma se stiamo sempre a cercare uno migliori rischiamo di non scoprire una qualità dell'amore: l'accettazione dei propri limiti perchè anche tu non sei perfetto, anche tu hai dei limiti, anche tu hai bisogno che abbiano con te pazienza. Quelli che cambiano continuamente partner perchè l'altro è meglio, spesso sono quelli che non sanno di essere i peggiori. 
L'amore platonico poi ha il rischio di non diventare reale, di non incontrarsi e scontrarsi con la realtà dell'altro: viviamo un immagine virtuale dell'altro perfetta in momenti dove siamo disponibili e contenti. Questo è il rischio del mondo virtuale; chat e social network ne sono pieni di questi amanti perfetti su cui noi proiettiamo i nostri vuoti e li riempiamo con la nostra immaginazione e siccome non abbiamo l'opportunità di concretizzarli, perdiamo di vista la realtà e viviamo amore da fantasmi, dove ci amiamo per lo più se stessi e siamo soddisfatti di essere e sentirci finalmente dei veri amanti. Se è così facile specchiarci nell'altro nella realtà, figuriamoci nel mondo virtuale. Oggi i ponti di Madison sono le nuove modalità d'incontro online, che uniscono sponde immaginarie davvero pericolose. Sarò fatalista o realista, ma penso e sento che gli esseri umani (salvo qualche eccezione divina) non sanno amare sui 3 livelli dell'essere: corpo, anima cuore. La Bibbia spesso lo ripete: ama il tuo Dio con TUTTO il tuo corpo con tutto il tuo cuore con tutta la tua anima (mente). Sono le nostre 3 dimensioni esistenziali. Amare con tutto il corpo è facile, non tradisci col corpo, ma basta? il tuo partner fa sesso con te ma ama un altro quindi il suo cuore è altrove. Amare con tutto il pensiero? quindi mai un pensierino su un possibile partner diverso potrebbe pure esserci, apprezzare una persona bella non è necessariamente  amarla. E con tutto il tuo cuore? quindi non sentire mai niente per nessun altro, lo vedo difficile a meno che ti limite ad un ammirazione e ne resti lontano, ma basta un po di frequentazione e il cuore ci cade dentro come la mosca nel miele, è legge di gravita. Quindi penso che non esistono gli dei amati con tutto il corpo tutto il cuore e tutto il pensiero e se esistono non si fanno vedere e secondo me, secondo la mia esperienza, fanno bene a non farsi più vedere. 

PS: forse un amore assoluto esiste quando si incontrano due divinità, si colmano in maniera assoluta e pur così a volte, alcune divinità hanno la loro ricadute, come ci insegnano i racconti mitologici: sono tentati di innamorarsi nuovamente da qualche vile umano. 



Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.