sabato 18 gennaio 2020

UN NEW AGE DOLCIFICANTEMENTE AMARO

NOSSO LAR (la nostra dimora - 2010)
Di solito trovo irriverente quando un film sulla spiritualità viene catalogato come fantascienza, invece questo film su un viaggio spirituale di cosa capita al corpo dopo la morte, lo trovo a dir poco fantascientifico, anzi una trasposizione della nostra condizione umana ad un piano surreale, fatto da un mondo quasi prefabbricato ed artificiale, troppo perfetto architettonicamente (il paradiso sembrano le isolette degli ultra miliardari di Dubai e i paesaggi tratti dalle figurine dei testimoni di Geova), quindi un film che non da spiegazioni metafisiche nè alla morte e tanto meno alla fine ultraterrena: in cielo si trovano le persone con le nostalgie, le angosce dei cari che non sono arrivati in cielo ma sono rimasti all'inferno o purgatorio. Un film ancor troppo legato a duna visione di sensi di colpa, di un paradiso da guadagnare  arate di bontà. In una parola un film consolatorio, gli archetipi non decodificati, fatti per una spiritualità ancora troppo infantile. Un new age brasiliano (non per caso legato ad un continente dove il supermercato delle religioni abbonda ed offre speranze a basso costo) a mio avviso fuorviante e deludente. 


domenica 29 dicembre 2019

ALDILÀ DEL CINEMA

Il cinema è arte metafisica per eccellenza.
Esso offre una finzione completa della vita ma,
nel contempo, mostra una realtà aldilà dei sogni
una realtà che supera la nostra, donde
vediamo che la nostra è talvolta, spesso anzi, irreale.
Il cinema proietta artificialmente su uno schermo,
un regno di ombre sotto la luce di un riflettore:
il cuore e la mente che sa vedere
dietro le quinte dell'esistenza umana.

sabato 21 dicembre 2019

NATALE E' DOVE C'E' L'AMORE


IL GRINCH (2000)
Tratto dall'omonimo libro del Dr. Seuss. How the Grinch Stole Christmas (come il Grinch rubò il Natale). Si chiama ansia di Natale oppure la sindrome del Grinch.  Il Grinch è un inquietante personaggio, nato nel 1957 dalla fantasia dello scrittore e fumettista statunitense Dr. Seuss. Ma cosa odia davvero il Grinch? Il malato o la malattia? cioè il Natale o lo spirito commerciale, compromettente, moralista, autoritario e consumista, apparente e convenzionale di costrizione che la società impone per una festa che di spirituale non è rimasto proprio niente? Infatti il Natale è la festa della nascita di una personalità (divina tra l'altro, il Dio in noi) invece guardate come si chiama il paese protagonista del racconto: Chinonsò e i suoi abitanti Nonsochì, quindi tutto impersonale, soltanto le cose hanno valore, anzi prezzi (file o code stressanti in negozi sovraffollati per farsi spennare). Esiste però l'anima trasparente, bambina, personificata dalla piccola e dolce Cindy Chi Lou, 6 anni, che ha dei dubbi sul fatto che il senso del Natale sia nelle decorazioni e nei doni ma non viene ascoltata dai suoi parenti e dagli altri Nonsochì. Dietro l'odio del Grinch come sempre si nasconde un amore mancato (quello da bambino per Marta May) e il dolore della discriminazione del bullismo. Cindy comprende che infondo al cuore il Grinch è nobile e lo convince a partecipare al Natale dove, come avviene sempre come nella vita, si ripresenteranno vivi i vecchi traumi, perchè la vita ti fa ripetere sempre la stessa lezioni finchè non la superi. Grinch deve affrontare il vecchio bullo divenuto sindaco che vuole di nuovo ridicolizzarlo e persino proporre a Marta matrimonio. Il Grinch rovina il Natale al paese dei Chinosò, distrugge le decorazioni e ruba i regali, ma ... una volta che tutti si sono adirati, questo fato dimostra che il Grinch aveva ragione, a loro interessa soltanto questo: il regalo, la festa, non hanno pensato che il Grinch aveva lasciato loro la cosa più importante: lo stare insieme, l'unione fraterna. E' allora che capiscono che Cindy aveva ragione e il Grinch dall'alto del monte sente i loro canti di gioia e capisce con rabbia che il suo piano di rovinare il Natale è completamente fallito. Cindy cerca il Grinch per non lasciarlo solo nel giorno di Natale e lui comprendere il senso della festa: torna in paese e consegna loro i regali chiedendo perdono, conquistando anche il cuore e l'amore della sua infanzia: Marta e il vero Natale è fatto anche per il Grinch, stare insieme con chi ama e lo ama.  Il Grinch è rinato, ecco il vero Natale.

martedì 17 dicembre 2019

IL PORNO E' UN PRODOTTO DI CONSUMO DA ANIME CONSUMATE

PERCHÉ IL FILM PORNO HA TANTO SUCCESSO?
PERCHE SIAMO DEI FALLITI SESSUALI.
Per un buon intenditore di cinema è chiaro che il film porno sia il peggio girato eppure il più visto di tutti i generi. La sua trama è scontata, anzi non esiste; è ripetitivo (solo amplessi) e per questo maniacale (come lo è un mantra vuoto per un falso mistico o una litania per un fedele moralista bacchettone non praticante... di fatto più sono amanti e seguaci del porno, meno intimità spirituale raggiunta a livello sessuale nel loro privato). Il film porno mette in evidenza quello che la società ci ha detto di nascondere: l'intimità, ma siccome questa è personale ecco che non la si può cogliere che in maniera personale e mai in modo virtuale o collettivo per cui tanto meno in maniera solitaria (il porno spesso è fato per solitari, in percentuale sono loro a guardare più porno oppure lo si vede quando siamo da soli, di nascosti). Per questa ragione noi vediamo nel porno le nostre frustrazioni nascoste, i nostri desideri latente e repressi, e chi lo condanna lo fa con la stessa passione di chi lo guarda. Sono pochi coloro che sanno guardarlo senza morbosità e senza remore, e ancor meno coloro che ne fanno a meno perchè hanno trovato una pienezza sessuale nella loro intimità. Il successo del porno quindi si basa sull'insuccesso dell'intimità sessuale collettiva e sociale della massa. Potrete mascherare il porno come arte, come educazione sessuale, come emancipazione, ma mai potrete dimostrarvelo a voi stessi nella vostra intimità come imprescindibile per la vostra maturità sessuale: perchè potete illudere le vostre passioni, mai però ingannarle, loro prima o poi prenderanno su di voi il sopravvento, quindi o le sfogate o esse vi affogheranno.

lunedì 16 dicembre 2019

LA VERITA DEL LAZO DELLA VERITÀ DI WONDER WOMAN

IL PROFESSORE MARSTON E WONDER WOMAN (2017)
Il Dr. William Moulton Marston è uno psicologo ed inventore di Harvard che inventò la macchina della verità e il personaggio di Wonder Woman. Influenzato dal rapporto poliamoroso con la moglie Elizabeth e l'ex studentessa Olive Byrne e dagli ideali femministi delle due donne, Marston fu ispirato nella creazione della super eroina dei fumetti. Marston morì di cancro alla pelle nel 1947 e Elizabeth e Olive rimasero una coppia e allevarono insieme i loro figli.
Un rapporto a 3, un po costretto da lui,un po rassegnato da parte della moglie ma alla fine pieno di intrighi, amore, passione, erotismo e un pizzico di perversione. 1915 Marston sposò Elizabeth Holloway, brillante studentessa e poi ricercatrice in psicologia alla Boston University, poi nel 1925 Marston conobbe la studentessa Olive Byrne, che diverrà la sua seconda partner di vita. Tramite Olive viene inizia a far parte ai riti di iniziazione della sua confraternita studentesca femminile, a sfondo sessuale. Fu così che la relazione psicologica di dominazione-sottomissione e le fantasie di bondage presero il sopravento per sempre 
(quella corta di wonder woman ha dell'altro, dice tante verità!!!). 
Marston chiese (o meglio impose visto l'ultimatum) alla moglie di fare un rapporto a 3 insieme ad Olive (“o accetti Olive, o te ne vai”). Le donne innamorate dello stesso orizzonte (l'ego di Marston) trovarono l'accordo. Nella pratica del bondage Marston esplora, in prima persona da psicologo, i reconditi della sua anima inquieta assaporando la superiorità intellettiva femminile e plasmando nel suo immaginario di Wonder Woman e le sue due meravigliose donne, sostenendo che c’è un ideale maschile intrinseco di libertà mai priva di anarchia ed aggressività (anche mentale quindi non necessariamente fisica e neppure sadica) e d'altra parte un ideale femminile di attrazione amoroso che si sottomette all'autorità amata (devozione). Nel 1941, con l’apporto della moglie, della compagna e del disegnatore Harry G. Peters, Marston ideò il personaggio di Wonder Woman, un idea controcorrente visto che la donna non aveva un posto tra gli eroi, un opportunità davvero fantastica per il femminismo nascente. Ma quello che Marston predica non pratica (predica bene e razzola male):  Marston teorizzava l’intrinseca superiorità mentale delle donne rispetto agli uomini; Wonder Woman è l'eroina che si libera dal potere patriarcale, l'’amazzone Diana Prince diventa il simbolo e modello della donna emancipata (ma nella vita privata sia Elizabeth che Olive erano soggette all'adorazione di Marston). 
«Il miglior rimedio per rivalorizzare le qualità delle donne è creare un personaggio femminile con tutta la forza di Superman e in più il fascino di una donna brava e bella.»
(William Moultom Marston)

lunedì 9 dicembre 2019

LA DOLCEZZA AMARA DI UN PASSATO

LA FABBRICA DI CIOCCOLATO (2005)
Tratto dal romanzo di Dahl Charlie and the Chocolate Factory, è remake ben riuscito. Dal libro era stato precedentemente tratto un altro adattamento nel 1971, Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato. Il luogo magico e fantasmagorico è la fabbrica che dispensa cioccolato in tutto il mondo, il regno dell'eccentrico ed  enigmatico signor Willy Wonka. 5 sono i bambini fortunati a vincere l'ingresso tour nella suddetta fabbrica:  Augustus Gloop, un goloso, obeso e ingordo. Veruca Salt, ragazzina capricciosa ed estremamente viziata dal ricco padre. Violetta Beauregarde, vanitosa, scorretta, campionessa di gomma da masticare, e Mike Tivù, genio del computer e delle scienze, appassionato di TV e videogiochi e assuefatto da ciò. Infine c'è il povero giudizioso e modesto Charlie Bucket, in compagnia del nonno Joe (ex operaio nella fabbrica), entra quindi nella fabbrica del signor Wonka. Per uno dei bambini c'è in serbo anche un premio speciale a sorpresa: il dono della stessa fabbrica in eredita visto che Wonka si sente vecchio e malato e quindi degno di un erede.

Wonka è un personaggio magico e tragico, adulto ma non compiuto, educato ma sarcastico, isolato ma si auto esclude, chiuso nel suo mondo dolce di cioccolato che rivela una crudele ed amara verità: creare questa fabbrica è pura anarchia, è l'amaro sentimento contro suo padre che lo ha trattato come un cliente e non come un figlio, un padre che incute nel figlio gli incubi della carie e della paura odontoiatrica. Creare cioccolato è quindi il frutto di un disagio liberatorio giovanile artistico contro la figura paterna. Charlie dimostra con il suo buon comportamento di essere l'erede della fabbrica (gli altri bambini erano tutt'altro che dolcezza ed innocenza, ma il residuo di un educazione mancate) invece per charlie, per quanto ami il cioccolato e non possa permetterselo dovuta la sua povertà, la sua dolcezza è la famiglia e non vuole rinunciare ad essa. Questa fatto colpisce così tanto Wonka da aprire non solo la fabbrica bensì il suo cuore a Charlie e divenirne amico e socio in affari e trovare in lui e la sua famiglia la sua nuova dolcezza.

sabato 7 dicembre 2019

SI GIOCA SUL SERIO


JUMANJI (1995)
«Jumanji» in Zulu significa «molti effetti», nel film è un gioco da tavola che coinvolge i protagonisti in un viaggio direi introspettivo, dove non mancano come in ogni vera fiaba, gli archetipi di ricerca interiore del bambino perduto e l'individuazione futura dell'adulto consapevole del pericolo della vita in preda al fato. «Un gioco che sa trasportar chi questo mondo vuol lasciar.»
Nel gioco s'intrecciano la vita civilizzata e quella primitiva della giungla, un po la nostra coscienza regolata dalla morale con l'istinto selvaggio della psiche primitiva. Il messaggio è quello del classico topos: alla ricerca del bambino perduto ed intrappolato nel nostro passato (Alan), sarà poi lui una volta cresciuto a saper salvare l'immagine genitoriale divenendo maturo ed equilibrato (Alan sapendo il futuro salva la vita dei genitori dei due fratellini Judy e Peter, chiedendo in anticipo dei progetti per la fabbrica, in modo che non partano e che non muoiano nell'incidente). Infine l'amore, Alan si sposa con Sarah che senza il riscatto sarebbe diventata una strega isolata e triste. 
Non manca anche il lato oscuro o l'ombra Junghiana che ci da sempre la caccia: lo spietato Russell Van Pelt che nolente o volente, proprio come un ombra, è sempre dietro di noi finchè noi per primi non decideremo di piazzarceli davanti e farlo scomparire.